Capitolo 58

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Le vacanze sono finite da qualche giorno, e Oxford ha riaccolto me e Harry come se nulla fosse cambiato. Il campus è ancora freddo, grigio, ma familiare. È strano pensare che solo una settimana fa eravamo immersi nel calore e nella confusione della mia famiglia a Salt Lake City, e adesso siamo qui, tornati alla nostra realtà fatta di lezioni, impegni e, inevitabilmente, competizione.
Sono passati solo due giorni dal rientro, ma sembra che tutto sia tornato alla normalità in un attimo. Le giornate di tranquillità durante le vacanze sono un ricordo lontano. Harry ed io abbiamo passato del tempo insieme, ma ora lui è concentrato sui suoi studi, io sui miei, e oggi mi sono riunita con Charlie e le ragazze per scambiare i racconti delle vacanze. È stato divertente ritrovarci, ridere e chiacchierare, ma ora, nella quiete della mia stanza, sto cercando di concentrarmi.
Mentre mi siedo alla scrivania, appena uscita dalla doccia, apro il computer per dare un'ultima occhiata al mio lavoro, quello che presenterò domani al professor Evans. Il saggio sulla situazione politica americana, il progetto su cui ho lavorato giorno e notte durante le vacanze. Mi sento pronta. Faccio un respiro profondo e apro il file.
Ma quando vedo lo schermo, il respiro si blocca. Il file... è vuoto.
Inizio a sentire il cuore battere all'impazzata, il panico mi attanaglia la gola.
«Charlie!» sussurro, quasi senza voce.
Lei si gira verso di me, lanciandomi uno sguardo curioso. «Che succede?»
«Il mio lavoro... è stato cancellato! Non c'è più niente, è sparito!»
Le parole escono dalla mia bocca quasi senza controllo, e sento il panico crescere dentro di me. Rileggo lo schermo ancora una volta, sperando che si tratti di un errore. Forse ho aperto il file sbagliato. Forse è solo un incubo. Ma no, non c'è niente. Tutto è svanito.
E subito, come un fulmine, mi viene in mente quel momento. Quel giorno durante le vacanze, quando avevo trovato Harry che armeggiava con il mio computer. Mi aveva detto che stava solo leggendo il mio lavoro. Si era scusato, dicendo che il testo lo aveva rapito. Ma ora... ora non posso fare a meno di pensare che sia stato lui.
«Non può essere...» mormoro a me stessa, incredula.
Charlie mi guarda preoccupata. «Cosa?»
La rabbia e la delusione iniziano a mescolarsi dentro di me. Harry ha cancellato il mio lavoro? Non può essere, non dopo tutto quello che abbiamo condiviso. Eppure, non riesco a scrollarmi di dosso quella sensazione. Domani Evans annuncerà il vincitore della borsa di studio, e io e Harry siamo i due finalisti. C'è troppa coincidenza qui.
«Charlie...» dico piano, la voce tremante. «Penso che... penso che sia stato Harry.»
Charlie sgrana gli occhi, scioccata. «Harry? Ma no, non può essere lui. Non farebbe mai una cosa del genere.»
«Ha toccato il mio computer durante le vacanze,» dico, la rabbia crescendo. «L'ho visto. E ora il mio file è sparito. Coincidenza? Non credo.»
Mi sento come se un macigno mi fosse caduto addosso. Come ha potuto Harry? Dopo tutto quello che abbiamo vissuto insieme, dopo aver pensato di poter fidarmi di lui. La competizione, la borsa di studio, la rivalità... forse per lui non è mai finita.
Le mani mi tremano mentre fisso lo schermo vuoto. Non riesco a credere a quello che vedo: tutte quelle pagine, tutto il mio lavoro, scomparso. Mi sento persa, come se qualcuno mi avesse strappato via una parte importante di me. E non riesco a smettere di pensare a Harry, a quel momento preciso in cui l'ho trovato con il mio computer durante le vacanze.
«Charlie...» sussurro, la voce tremante. «Non c'è più niente. È tutto sparito.»
Charlie si avvicina, gettando uno sguardo al mio computer, ma non sembra affatto sorpresa. Anzi, la sua espressione si indurisce. «Te l'avevo detto che non avresti dovuto fidarti di lui. È stato Harry, Mal. Lo sai anche tu.»
Il suo tono è tagliente, e mi fa venire un nodo alla gola. «Non... non posso crederci,» balbetto, la mente ancora in subbuglio. «Harry non farebbe una cosa del genere, non adesso.»
Charlie mi guarda dritta negli occhi, decisa. «E invece sì. Harry è sempre stato competitivo, più di quanto tu creda. Lo ha fatto per vincere la borsa di studio, ne sono sicura. Ti ha fregata, Mal.»
Scuoto la testa, cercando di scacciare quell'idea. «Ma... lo conosci anche tu, Charlie. Non sarebbe così meschino, non ora che stiamo insieme.»
Charlie si sporge verso di me, con lo sguardo determinato. «Sai quanto ci tiene alla borsa di studio, Mal. E ricorda quel giorno, quando lo hai trovato con il tuo computer. Non ti è sembrato strano che l'abbia spento così in fretta?»
Ripenso a quel momento e sento il cuore accelerare. Sì, era stato strano. Ma avevo scelto di fidarmi. «Non voglio crederci...»
Charlie sbuffa, impaziente. «Ascolta, Mal, ti ha manipolata. Ha fatto finta di abbassare la guardia, di essere tranquillo con te, e poi ti ha sabotata. Devi affrontarlo. Lo so che ti fa male, ma è stato lui. E lo sai anche tu.»
Il mio stomaco si stringe mentre le sue parole si fanno largo nella mia mente. Ogni cosa che dice sembra prendere senso, come pezzi di un puzzle che si incastrano uno dopo l'altro. La competizione tra me e Harry non è mai davvero finita, nonostante quello che abbiamo condiviso. E domani, con la borsa di studio in palio, potrebbe aver visto un'opportunità.
«Cosa devo fare?» chiedo, più a me stessa che a lei, ma la rabbia inizia a salire. Mi sento tradita, come se ogni momento passato insieme a lui fosse una menzogna.
Charlie incrocia le braccia e mi guarda con decisione. «Devi andare da lui, subito. Devi affrontarlo e chiedergli la verità. Non puoi lasciargliela passare liscia.»
Rimango in silenzio per un momento, sentendo la rabbia e la delusione mescolarsi dentro di me. «Hai ragione,» dico, stringendo i pugni. «Devo sapere la verità.»

OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora