Capitolo 53

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È la vigilia di Natale e la casa è immersa in un'atmosfera calda e accogliente. Fuori nevica piano, i fiocchi si posano silenziosi sui rami degli alberi, mentre dentro il profumo di biscotti e spezie riempie l'aria. Mia madre sta trafficando in cucina, impilando dolci e organizzando i piatti, e io sono lì a darle una mano, ma il mio sguardo continua a spostarsi verso Harry.
Harry è seduto al tavolo della cucina, con quello sguardo rilassato ma vigile, come se stesse osservando tutto con calma, godendosi il momento. Non riesco a non sorridere mentre lo vedo lì, in un ambiente così lontano dal suo, ma che sembra comunque accoglierlo perfettamente.
«Allora, pensi di riuscire a sopravvivere a un vero Natale americano?» gli chiedo, passando vicino a lui con un piatto di biscotti.
Lui alza lo sguardo e sorride, quel sorriso che ormai ho imparato a riconoscere così bene. «Non lo so, siete troppo... entusiasti. Troppo americani.»
Lo fisso, un sopracciglio alzato. «Troppo americani? E cosa intendi esattamente?»
Harry ridacchia, mordendo un biscotto mentre mi guarda con aria divertita. «Beh, prendete tutto così seriamente. Il Natale in Inghilterra è molto più... rilassato, direi.»
Mi viene da ridere. «Certo, perché sorseggiare tè in silenzio con biscotti secchi è così emozionante.»
Lui ride più forte, e quel suono mi riempie di calore. È quel tipo di risata che mi fa innamorare di lui ogni volta un po' di più. «Vedi? Ecco cosa intendo. Sei troppo americana. Sempre pronta a rispondere a tono.»
Mi avvicino, poggiando le mani sul tavolo, guardandolo negli occhi. «E tu, principe Inglese perfettino, ridi a tutte le mie battute. Direi che c'è qualcosa che ti piace di questo mio essere 'troppo americana'.»
Harry smette di ridere per un momento, il suo sguardo diventa più intenso, più serio, e per un attimo mi sento il cuore fermarsi. «Hai ragione,» dice, abbassando la voce. «Mi piace tutto di te, Mal.»
Le sue parole mi colpiscono nel profondo. So che stiamo scherzando, ma c'è qualcosa nel modo in cui lo dice che mi fa sentire scoperta, vulnerabile. Il rumore della cucina, il suono delle risate lontane dei miei genitori nel salotto, tutto sembra svanire per un attimo. Siamo solo io e lui, in questo spazio sospeso.
«Ma mi piace soprattutto che non hai paura di essere te stessa, ovunque tu sia,» continua Harry, il suo tono più dolce, più sincero. «Sei così genuina, così sicura. È una cosa che ammiro di te.»
Sento le guance scaldarsi mentre cerco di gestire l'emozione che mi sta travolgendo. Non è facile per me sentirmi dire queste cose, e soprattutto non è facile sentirle da lui, in questo modo così diretto. «Beh, a dire il vero, non mi sono sempre sentita così,» ammetto, abbassando lo sguardo per un secondo. «Ma... con te, mi sento a mio agio.»
Harry si alza lentamente e si avvicina a me, posando una mano leggera sulla mia spalla. «Anche io mi sento così con te. Non mi sento mai fuori posto quando sono con te.»
Il cuore mi batte forte, e la vicinanza tra di noi mi fa girare la testa. È strano come una battuta, un piccolo scherzo sul nostro essere diversi, possa rivelare così tanto. E proprio mentre mi chiedo se siamo sul punto di baciarci, sento la voce di mio padre che ci chiama dal salotto. «Ragazzi, venite qui! È quasi ora di accendere il camino!»
Scambiamo uno sguardo divertito, e il momento si spezza, ma rimane quel legame invisibile che ci tiene stretti. Harry mi sorride e mi prende per mano, tirandomi con sé verso il soggiorno.
Mentre camminiamo insieme, non posso fare a meno di pensare a quanto tutto questo sia diverso da quello che avrei immaginato. È vero, siamo diversi, veniamo da mondi opposti, ma con lui mi sento più me stessa di quanto abbia mai fatto con chiunque altro. E forse è proprio questo che rende tutto così perfetto, nonostante le differenze.
Entriamo nel soggiorno mano nella mano, il calore del camino che mio padre sta accendendo riempie la stanza. Le luci dell'albero di Natale brillano debolmente, creando un'atmosfera quasi magica. Harry mi lancia un'occhiata mentre ci sediamo sul divano, la sua mano che stringe ancora la mia. Sento una sensazione di calma, come se in questo momento non ci fosse altro posto al mondo in cui vorrei essere.
Mia madre si avvicina con una tazza di cioccolata calda per ciascuno di noi, sorridendo come sempre, entusiasta per la vigilia. «Ecco qua, per mantenere lo spirito natalizio.»
Prendo la tazza, sentendo il calore avvolgere le mie mani, e la guardo mentre si siede accanto a mio padre. La loro energia è sempre stata così rassicurante, una presenza stabile e amorevole che mi ha fatto sentire a casa ovunque. Harry, accanto a me, sembra rilassato, come se anche lui stesse iniziando a sentirsi parte di tutto questo.
«Allora, Harry,» inizia mio padre con il suo solito tono amichevole, «è il tuo primo Natale in America. Come ti sembra?»
Harry sorride, portando la tazza alle labbra prima di rispondere. «È diverso, sicuramente. C'è molta più energia, molta più... passione. Ma è bellissimo, devo ammettere.»
Mio padre ride, annuendo. «Beh, ci mettiamo l'anima in tutto ciò che facciamo. E noi Brooks prendiamo sul serio il Natale.»
Harry mi guarda di sottecchi, alzando un sopracciglio divertito. «Sì, l'ho notato. È tutto molto... americano,» dice, sorridendo. Non c'è traccia di critica nelle sue parole, solo affetto per questa nuova esperienza.
Rido piano, colpita dalla dolcezza con cui riesce a prendere in giro le nostre tradizioni. È chiaro che, nonostante le differenze culturali, stiamo trovando il nostro equilibrio. È come se fossimo sospesi tra due mondi, ma in qualche modo, con Harry, tutto si incastra perfettamente.
«E voi ragazzi?» interviene mia madre, con quel suo tono materno e curioso. «Quali sono i vostri piani per domani?»
Mi scambio uno sguardo con Harry. Non abbiamo parlato troppo di cosa faremo dopo queste vacanze, e l'idea mi fa venire una strana sensazione allo stomaco. Harry sorride, come se avesse letto i miei pensieri. «Beh, sicuramente festeggeremo con la famiglia domani, poi vedremo. Sono nelle mani di Malia, mi affido a lei.»
Mia madre sorride con soddisfazione. «E fai bene! Lei sa sempre cosa fare.»
Harry mi guarda intensamente, e per un attimo sento una connessione profonda tra di noi, qualcosa di più forte delle parole. Non è solo la dolcezza del momento, ma la consapevolezza che stiamo costruendo qualcosa insieme, qualcosa che è solo nostro.
La serata procede con il solito scambio di storie e risate, il camino che scoppietta tranquillamente sullo sfondo, illuminando la stanza con una luce soffusa. Harry è lì, parte della mia famiglia, parte di questo piccolo mondo che per me significa tanto. E più lo guardo, più capisco quanto stia iniziando a diventare parte della mia vita, in modo sempre più profondo.
Quando la serata volge al termine, i miei genitori si alzano per andare a dormire, lasciando me e Harry soli nel soggiorno. Il silenzio che segue è confortevole, ma pieno di quella tensione sottile che mi fa battere il cuore un po' più forte.
Harry si sporge verso di me, il suo viso vicino al mio. «Ti va di fare una passeggiata fuori?» chiede a bassa voce.
Guardo fuori dalla finestra, vedendo i fiocchi di neve che continuano a cadere dolcemente. Annuisco, sentendo l'emozione crescere dentro di me. «Sì, andiamo.»
Ci infiliamo i cappotti e usciamo nella notte gelida. Il freddo pungente mi colpisce subito, ma l'aria è fresca e limpida, e la neve che si posa sulla strada rende tutto magico. Camminiamo lentamente, mano nella mano, i nostri respiri che si mescolano al freddo.
«È incredibile, vero?» sussurro, guardando il paesaggio innevato attorno a noi.
Harry annuisce, il suo sguardo perso nella bellezza del momento. «Sì, lo è. Ma più di tutto, è incredibile essere qui con te.»
Le sue parole mi fanno fermare. Mi giro verso di lui, il cuore che batte forte nel petto. Non servono altre parole. In quel momento, sotto la neve che cade silenziosa, mi avvicino a lui e lo bacio, lentamente, lasciando che tutto ciò che proviamo l'uno per l'altra parli da solo.
Sento le sue braccia avvolgermi e il mondo intorno sembra sparire. Siamo solo io e lui, in questo momento perfetto, come se la neve stessa ci stesse proteggendo dal resto del mondo.
La neve continua a cadere leggera, silenziosa, creando una coltre soffice attorno a noi. Il bacio si interrompe, ma c'è ancora quella scintilla tra di noi, qualcosa che vibra nell'aria fredda e frizzante della notte. I nostri respiri si mescolano, e io non riesco a smettere di sorridere, quel sorriso che Harry riesce sempre a tirarmi fuori anche nei momenti più inaspettati.
Improvvisamente, senza dire una parola, mi abbasso e raccolgo una manciata di neve, modellandola velocemente in una palla. Harry mi guarda, sospettoso, ma prima che possa dire qualcosa, gliela lancio dritta sul petto.
«Ehi!» esclama, sorpreso e divertito. «Ma che diavolo—»
Scoppio a ridere, e prima che possa finire la frase, Harry raccoglie la neve e me la lancia indietro, colpendo il mio cappotto.
«Adesso ti faccio vedere io!» dice ridendo, la sua voce piena di quella competitività leggera che adoro.
Inizia così una vera e propria battaglia di palle di neve, i nostri movimenti diventano più veloci, e la neve scivola dalle nostre mani mentre ci rincorriamo per il giardino. Ridiamo come matti, i nostri volti arrossati dal freddo e dalla frenesia del momento. Ogni tanto, una palla di neve finisce sul viso di uno di noi, e ci fermiamo per pochi secondi, solo per ridere ancora più forte e ricominciare da capo.
Alla fine, inciampo e cado nella neve, ma non faccio in tempo a rialzarmi che Harry mi raggiunge, buttandosi accanto a me con una risata. La neve è fredda sotto di noi, ma il calore della nostra vicinanza la fa sembrare lontana. Mi giro verso di lui, con il respiro corto, e lo vedo che mi fissa con quello sguardo che conosco ormai bene: intenso, pieno di affetto, ma anche di quel desiderio che sembra sempre crescere tra noi.
Harry si avvicina, e in un attimo rotoliamo insieme nella neve, scherzando e ridendo, ma c'è anche qualcosa di più in quei movimenti. Le nostre risate si mescolano a un silenzio carico di emozione. Le sue mani scivolano lungo la mia schiena, stringendomi a sé, e io mi avvicino a lui, le mie dita che si intrecciano nei suoi capelli bagnati dalla neve.
E poi ci baciamo di nuovo. Ma questa volta, non c'è più solo la dolcezza del momento. C'è qualcosa di più urgente, più profondo. I nostri corpi si muovono insieme mentre ci avvolgiamo l'uno nell'altro, come se il freddo della neve sparisse e fossimo avvolti solo dal calore del bacio. Le sue mani si muovono lungo i miei fianchi, mentre le mie braccia lo stringono più forte, e tutto sembra più intenso, più reale.
Rotoliamo ancora, e la neve si schiaccia sotto di noi, ma non ci importa. Ridiamo e ci baciamo, come se niente altro contasse in quel momento, come se fossimo gli unici al mondo. La passione si accende tra di noi, un fuoco in mezzo al ghiaccio, e sento che ogni bacio, ogni tocco, porta con sé qualcosa di nuovo, di incredibilmente potente.
Alla fine, ci fermiamo, stesi nella neve, il respiro pesante, ma con i cuori leggeri. Harry mi guarda, il sorriso ancora sulle sue labbra arrossate dal freddo e dai baci. «Sei tremenda, lo sai?»
Scoppio a ridere, scuotendo la testa. «Sei tu che non sai perdere una lotta di palle di neve.»
Lui si china di nuovo verso di me, baciandomi dolcemente. «Beh, non ho nessuna intenzione di vincere se questo è il premio per aver perso.»
Ridiamo entrambi, e restiamo lì, sdraiati nella neve, mentre il mondo intorno a noi sembra congelato in un momento perfetto. Non c'è altro che la neve, il cielo stellato sopra di noi, e il calore dei nostri corpi che si stringono l'uno contro l'altro.
Restiamo distesi nella neve, il mondo intorno sembra essersi fermato. Il cielo è un mare di stelle sopra di noi, e il silenzio è spezzato solo dai nostri respiri. Mi giro verso Harry, il suo viso è illuminato dalla luce soffusa dei lampioni lontani, e non riesco a trattenere un sorriso. È incredibile come ogni momento con lui possa sembrare così perfetto, così intenso.
«Non avrei mai pensato che una battaglia di palle di neve potesse finire così,» dico ridendo piano, ancora leggermente senza fiato.
Harry si appoggia su un gomito, guardandomi con quel sorriso affettuoso che mi fa sempre sentire al sicuro. «Oh, io sì. Con te niente è mai prevedibile.»
Lo guardo negli occhi e mi rendo conto di quanto ci sia in quel momento, molto più di quanto riesca a esprimere a parole. «Non so come fai a farmi sentire così...» le parole mi sfuggono, e cerco di trovare il coraggio per dirlo chiaramente. «Così viva.»
Harry mi fissa per un attimo, come se volesse imprimere quel momento nella sua memoria. «È perché sei tu, Mal. Sei tu che rendi tutto più intenso.»
Mi stringo un po' di più nella giacca, sentendo un brivido lungo la schiena, ma non per il freddo. «Con te, sento che tutto è possibile. Anche qualcosa di stupido come una lotta nella neve diventa speciale.»
Harry ride, poi si abbassa per darmi un bacio veloce sulle labbra. «Speciale perché sei tu. Io senza di te sarei noioso. Inglese e noioso.»
Sorrido, scuotendo la testa. «Noioso? Tu? Non credo proprio.»
«Ti ricordi quando mi hai detto che non avresti mai immaginato di innamorarti di un inglese?» mi chiede, un lampo di divertimento negli occhi.
Annuisco, ridendo. «Sì, e guarda un po', eccomi qui.»
Harry si china di nuovo verso di me, questa volta con un bacio più lento, più dolce. «Penso che anche io non avrei mai immaginato di innamorarmi di una ragazza americana che mi avrebbe battuto a una battaglia di palle di neve.»
Il suo tono è leggero, ma dietro le sue parole sento qualcosa di più profondo. "Innamorarsi." La parola rimane sospesa nell'aria, e per un attimo il mio cuore accelera. Siamo già così legati, eppure quella parola sembra avere un peso diverso, come se fosse l'inizio di qualcosa di nuovo.
Mi avvicino ancora di più a lui, il mio respiro che si mescola al suo, e lo guardo negli occhi. «Anche io non avrei mai immaginato...» mormoro, sentendo le emozioni crescere dentro di me, travolgenti.
Restiamo così, stretti l'uno all'altro nella neve, come se il mondo fuori da quel giardino non esistesse. Ogni parola non detta, ogni emozione, tutto sembra condensarsi in quel momento perfetto. Non abbiamo bisogno di dire altro, perché già sappiamo cosa significa tutto questo.
La neve continua a cadere leggera su di noi, ma non sento il freddo. Sento solo il calore del suo corpo accanto al mio, il suo cuore che batte in sintonia con il mio. Non so cosa ci riserverà il futuro, ma in questo momento non importa. Siamo qui, insieme, e questo basta.
Dopo un po', Harry si alza, offrendomi la mano per aiutarmi a rialzarmi dalla neve. «Andiamo dentro prima che ci congeliamo?» dice con un sorriso dolce, tirandomi su.
Annuisco, ancora persa nei miei pensieri, ma felice. «Sì, torniamo dentro.»
Rientriamo in casa, lasciandoci alle spalle il freddo e la neve, ma portando con noi quella sensazione di complicità e amore che ha riempito la notte. La vigilia di Natale è diventata qualcosa di più di un semplice giorno di festa. Per me, è diventata una notte indimenticabile, un passo verso qualcosa di più grande tra di noi.

OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora