Capitolo 56

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La mattina di Natale arriva presto, ma io non riesco a trovare pace. Sono stata sveglia per chissà quanto, girandomi e rigirandomi sotto le coperte. Harry dorme ancora profondamente accanto a me, con il viso rilassato e sereno, e osservarlo così mi fa venire un senso di colpa ancora più grande.
Non gli ho risposto. La sera prima, quando mi ha detto che mi amava, le parole sono rimaste incastrate nella mia gola. Non so perché. Lo sento, lo so dentro di me, ma al momento giusto non sono riuscita a dirlo. E ora questo peso mi tiene sveglia, facendomi sentire come se avessi sbagliato tutto.
Decido di alzarmi dal letto, sperando che muovermi un po' mi faccia distrarre da questi pensieri. Indosso il mio maglione preferito e scendo in cucina. La casa è ancora avvolta nel silenzio, tutti dormono ancora, tranne una persona.
Trovo mia madre già sveglia, indaffarata davanti ai fornelli, intenta a preparare la colazione. Il profumo di caffè riempie l'aria, e l'atmosfera della casa sembra ancora più accogliente del solito. Sento un lieve senso di conforto solo a vederla così, immersa nelle sue solite attività.
«Buon Natale, mamma,» le dico, cercando di nascondere il peso che mi porto dentro.
Lei si gira verso di me con un sorriso caldo, ma con quello sguardo che mi fa capire subito che ha notato qualcosa. «Buon Natale, tesoro. Sei sveglia presto. Tutto bene?»
Mi siedo sullo sgabello accanto al bancone, incerta su come iniziare. «Sì... più o meno.»
Mia madre mi osserva per un attimo, poi spegne il fornello e si avvicina, versando due tazze di caffè. «Non mi inganni, lo sai. Cos'è che ti preoccupa?»
Respiro a fondo, stringendo la tazza tra le mani per scaldarmi. «È Harry,» ammetto, con un tono che esce più confuso di quanto volessi. «Ieri sera... mi ha detto che mi ama. E io non gli ho risposto. Non perché non lo senta, è solo che... non so perché non l'ho detto.»
Mia madre mi guarda con quegli occhi affettuosi e saggi, senza giudizio, solo comprensione. «Amore,» dice piano, «a volte ci vuole più tempo per dire quelle parole. Ma da quello che vedo, tu lo ami davvero.»
Abbasso lo sguardo sulla mia tazza, cercando di trovare le parole giuste. «Lo so, lo amo davvero. Ma perché non riesco a dirglielo?»
Lei sorride e scuote leggermente la testa. «Perché è un passo importante. Dire 'ti amo' non è facile. È una promessa, è una vulnerabilità. E tu, tesoro, sei sempre stata una che pensa molto prima di parlare.»
Le sue parole sono così semplici eppure mi fanno riflettere. Lei mi conosce così bene. «Non voglio fargli pensare che non lo amo,» mormoro, la paura che Harry possa fraintendere mi tormenta.
«Non credo che lo penserà,» dice mia madre, con un tono calmo ma fermo. «Harry ti ama, lo vedo nei suoi occhi. E non lo dico solo perché è gentile e disponibile. Lo vedo nel modo in cui ti guarda, nel modo in cui ti ascolta. E sono sicura che anche lui sa che lo ami, anche se non l'hai ancora detto.»
Mi fermo un attimo, cercando di mettere insieme i pezzi nella mia mente. Mia madre continua a osservarmi, e poi cambia tono, abbassando leggermente la voce. «Sai, quando hai detto che non dovevamo preoccuparci del costo del viaggio... ho capito subito che non eri tu a pagarlo.»
Alzo gli occhi verso di lei, sorpresa. «Hai capito?»
Lei annuisce con un sorriso. «Harry l'ha fatto, vero?»
Sospiro, annuendo. «Sì, è stato lui. L'ha fatto senza dirmelo, e quando l'ho scoperto mi sono sentita terribilmente in colpa. Non voglio che faccia sacrifici per me.»
Mia madre mi prende dolcemente la mano. «Amore, non è un sacrificio per lui. Lo ha fatto perché ti ama e vuole vederti felice. E non è solo per questo viaggio, è per ogni piccolo gesto che fa. A volte l'amore si mostra in modi che non riusciamo a comprendere subito, ma è evidente.»
Le sue parole mi toccano nel profondo, e per un attimo rimango in silenzio. So che ha ragione. So che Harry mi ama davvero e che i suoi gesti non sono un peso per lui, ma un modo per dimostrare ciò che sente.
«Devi solo dargli tempo e... forse anche a te stessa,» continua mia madre. «Non c'è una scadenza per dire 'ti amo', ma quando sentirai che è il momento, lo saprai.»
Annuisco, sentendo il calore della comprensione avvolgermi. Forse non devo preoccuparmi così tanto di quelle parole. Forse arriveranno quando sarà giusto.
«Grazie, mamma,» dico piano, stringendole la mano.
Lei mi sorride, come solo una madre sa fare. «Non devi ringraziarmi. Sono solo felice di vederti così innamorata e felice, anche se hai ancora un po' di paura.»
Mentre resto lì, con il caffè tra le mani e il silenzio della casa che ci avvolge, mi sento un po' più leggera, come se parte di quel peso si fosse sciolto. Forse oggi è il giorno in cui potrò dire a Harry quello che ho dentro.

OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora