Capitolo 25

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Cerco di calmarmi e di respirare piano, ma il battito del cuore mi rimbomba nelle orecchie. Devo trovare una via d'uscita. La situazione è diventata insostenibile, e se resto qui ancora un secondo, rischio davvero di farmi notare.
Con uno sguardo veloce, individuo un corridoio laterale che porta allo spogliatoio delle donne. Sembra vuoto. Senza pensarci due volte, mi muovo in silenzio, facendo attenzione a non fare rumore mentre mi allontano dagli altri ragazzi. Appena mi ritrovo al sicuro dentro lo spogliatoio femminile, chiudo la porta dietro di me e lascio andare un lungo sospiro.
Sono completamente fradicia, i miei vestiti appiccicati alla pelle per colpa della doccia improvvisata con Harry. Il mio corpo trema leggermente, ma non so se sia per l'acqua fredda o per l'intensità di quello che è appena successo. Mi spoglio velocemente, afferrando un phon lasciato su una mensola per cercare di asciugare i vestiti il più possibile.
Mentre li asciugo, la mia mente continua a tornare a quel momento nella doccia con Harry. Non riesco a evitare di ripensarci, a come ci siamo lasciati trasportare. Questa volta non eravamo ubriachi, non c'erano scuse. Nessun pretesto.
E allora perché è successo?
Mentre il calore del phon asciuga i miei vestiti, ripenso a come le sue labbra abbiano trovato le mie, con una fame che non riuscivo a controllare. Ogni tocco, ogni bacio... era come se lo avessimo voluto da tempo, ma ci fossimo sempre trattenuti. Questa volta, però, non c'era niente che ci frenasse. Non l'alcol, non una festa, non una scommessa. Era solo la pura e semplice realtà.
Mi chiedo cosa stia passando per la sua testa in questo momento. Perché io, qui, sono un disastro emotivo. La verità è che non so come gestire quello che è successo. Non posso fingere che non significhi nulla. Non più.
Una volta asciutti i vestiti e i capelli, mi infilo di nuovo i miei abiti, sistemo il trucco come se volessi cancellare ogni traccia di quello che è appena successo e mi dirigo verso la lezione del professor Evans. Ho bisogno di qualcosa di normale, di tornare alla mia routine, anche se dentro di me so che nulla sarà più come prima.
Arrivo in aula e mi siedo al mio solito posto, cercando di concentrarmi sugli appunti e sulle parole che immagino Evans pronuncerà da un momento all'altro. Ma è difficile. Ogni volta che chiudo gli occhi, vedo Harry e sento ancora le sue mani su di me, la sua bocca che mi divora.
Pochi minuti dopo, Harry entra in aula. Lo vedo dalla coda dell'occhio, ma c'è qualcosa di diverso. Non va a sedersi al suo solito posto, lontano, dove di solito si piazza per osservare e criticare. Invece, si avvicina e si siede accanto a me. Il mio cuore comincia a battere più forte, un misto di nervosismo e tensione che mi avvolge completamente.
Non ci diciamo una parola, ma so che anche lui sta pensando a quello che è successo poco prima. Lo sento. C'è una tensione silenziosa tra di noi che cresce minuto dopo minuto, e nessuno dei due riesce a concentrarsi sulla lezione. Evans parla, ma le sue parole sono lontane, come un eco distante. Io e Harry non interveniamo, cosa piuttosto strana per noi, ma non ne siamo capaci. Non riusciamo a staccare gli occhi l'uno dall'altra.
Sento il suo sguardo fisso su di me, sulle mie gambe. Indosso una gonna, e so che le mie cosce sono visibili. Posso quasi percepire il suo desiderio. Il suo sguardo brucia sulla mia pelle, e mi ritrovo a trattenere il respiro quando lo sento spostarsi.
Poi, con un gesto lento e sicuro, Harry allunga la mano e la poggia sulla mia coscia. Il suo tocco è delicato ma deciso, e un brivido mi attraversa. Sento la sua mano scivolare verso l'interno, un movimento lento e intraprendente. Cosa stiamo facendo? Il cuore mi batte all'impazzata, ma non riesco a fermarlo. Le sue dita sfiorano il bordo delle mie mutandine, e per un attimo il tempo si ferma.
Le sue dita sono così vicine, e sento il desiderio crescere dentro di me, una fiamma che non posso più controllare. Gli lancio uno sguardo veloce, e i suoi occhi sono concentrati, intensi. Sa esattamente cosa sta facendo e sa anche che mi sta facendo impazzire.
Poi, proprio quando penso che non resisterò più, il suono della fine della lezione riempie l'aula. Evans chiude il suo discorso, e Harry si ferma. Ritrae la mano con una lentezza esasperante, come se volesse prolungare il momento fino all'ultimo secondo.
Resto lì, immobile, con il cuore che batte ancora troppo forte e il respiro corto. Non riesco a credere a quello che è appena successo, eppure so che non è finita qui. Non può esserlo.
Evans chiude la lezione e si avvia verso la cattedra, ma prima che io possa fare anche solo un passo per uscire, mi chiama: "Malia, potresti fermarti un momento?"
Il mio cuore sprofonda all'istante. Oh no. Ha visto tutto. Sento il sangue sparire dal mio viso, un'ondata di ansia mi travolge. Il battito accelera mentre cerco disperatamente di mantenere la calma. E se avesse visto il nostro giochetto sotto il tavolo? Non oso nemmeno guardare Harry mentre prendo il mio quaderno e mi avvio verso la cattedra.
Evans mi guarda con il solito sguardo severo, e io mi preparo mentalmente al peggio. "Malia," inizia, con il tono più formale che mai, "volevo solo parlarti della gita della prossima settimana."
La gita? Mi fermo per un attimo, ancora tesa, ma un po' sollevata. Non sta parlando di quello che è successo durante la lezione. Respiro un po' più tranquilla, ma non del tutto.
"Ah, certo, professore," rispondo, cercando di sembrare calma.
"Sarai una delle poche ragazze a partecipare," continua, "e volevo solo avvisarti che, oltre a te, ci sarà solo un'altra studentessa. Constance Bennett, dell'ultimo anno. Immagino tu sappia chi è."
Mi si gela di nuovo il sangue, ma per un altro motivo. Constance Bennett. La sorella di Harry. Mi sembra quasi una coincidenza crudele. Il pensiero di condividere la stanza con lei, proprio adesso che la situazione con Harry è diventata così complicata, mi fa sentire ancora più tesa.
"Constance è una studentessa eccellente, e immagino che non avrai problemi a dividere la stanza con lei," conclude Evans con un sorriso formale, come se fosse una comunicazione di poco conto.
Annuisco, senza riuscire a trovare le parole per rispondere subito. "Sì, certo... capisco," balbetto, cercando di non mostrare la mia preoccupazione.
"Perfetto. Ti ringrazio per la disponibilità, Malia. Sarà un'esperienza molto interessante per tutti voi," dice Evans, poi mi lascia andare.
Esco dall'aula con il cuore ancora in subbuglio. Constance Bennet. Condividere una stanza con la sorella di Harry sarà... strano, per non dire altro. Harry mi guarda appena varco la porta, ma non ci diciamo nulla. Dentro di me, però, so che la gita non sarà affatto semplice.

Non appena arrivo a mensa, vedo Izzy già seduta al nostro solito tavolo. Mi siedo accanto a lei, ignorando completamente Harry, che è entrato subito dopo di me. Non ho la forza di affrontarlo ora, non dopo tutto quello che è successo.
Izzy mi guarda e capisce immediatamente che c'è qualcosa che non va. "Malia, tutto bene? Sembri... sconvolta," mi chiede con preoccupazione, mettendo da parte la sua forchetta.
Non posso più tenermi tutto dentro. Ho bisogno di confidarmi con qualcuno, e lei è l'unica persona di cui mi fido abbastanza in questo momento. "Izzy, devo raccontarti una cosa," dico, abbassando la voce e guardandomi intorno per assicurarmi che nessuno ci stia ascoltando.
Izzy si avvicina, con gli occhi spalancati. "Oddio, che è successo?"
"È successo un casino con Harry," mormoro, senza riuscire a trattenere il nervosismo. "Non so neanche da dove cominciare. Prima c'è stato quel bacio, poi la doccia... e oggi in aula... ha continuato. E ora Evans mi ha detto che durante la gita dovrò dividere la stanza con sua sorella, Constance Bennet."
Izzy sgrana gli occhi, visibilmente sconvolta. "Aspetta, aspetta... Constance Bennett? Quella stronza antipatica di sua sorella? E voi... siete stati sotto la doccia insieme?"
"Non esattamente come sembra, ma sì," ammetto, cercando di non arrossire. "Non so come spiegartelo, è successo tutto così in fretta, e non eravamo nemmeno ubriachi stavolta. Non ci sono scuse."
Izzy sembra incassare tutte le informazioni, ma poi mi lancia uno sguardo di comprensione. "Malia, questo è un casino totale, ma anche... pazzesco. Non so neanche cosa dire. Però... non mi sorprende del tutto. Tra voi due c'è sempre stata questa tensione."
Sospiro, passandomi una mano tra i capelli. "Sì, ma adesso la cosa è andata troppo oltre. Non so come gestirlo."
Izzy riflette per un attimo, poi sorride leggermente. "Sai cosa? Stasera dobbiamo distrarti. Anzi, dobbiamo distrarci tutte e tre, io, te e Charlie. Niente pensieri su Harry, niente drammi, solo una serata tra ragazze. Ti va?"
Sorrido debolmente, sollevata all'idea di una pausa. "Sì, mi piace l'idea. Potremmo ordinare qualcosa da mangiare, guardare un film e cercare di non pensare a tutto questo per una sera."
Izzy annuisce, visibilmente più allegra. "Perfetto, sarà una serata tranquilla, senza stress. Vedrai, ti aiuterà."
E così, decidiamo di organizzarci per la serata. Non sarà facile dimenticare tutto ciò che è successo, ma almeno per una sera possiamo provarci.

OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora