Capitolo 62

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Siamo stesi sotto le coperte, la pelle calda a contatto, e le mie dita scivolano lentamente sui suoi capelli. Harry è disteso accanto a me, tranquillo, con un'espressione di calma che non vedevo da tempo. Abbiamo appena smesso di baciarci, e ora c'è solo quel dolce silenzio che segue ogni tempesta.
«Non voglio più litigare con te,» mormoro, interrompendo il silenzio con un sorriso.
Harry si gira verso di me e mi guarda con un lampo di divertimento negli occhi. «Io invece voglio farlo.»
Lo fisso, confusa. «Cosa?»
«Fa parte di noi,» risponde con un sorriso malizioso. «Ogni volta che litighiamo, poi ti amo un po' di più.»
Rido, scuotendo la testa incredula. «Ma sei davvero fuori di testa, lo sai?»
«È così. Mi tiene sveglio,» dice, baciandomi il naso.
Mi accoccolo ancora di più contro di lui, lasciando che il suo calore mi avvolga. «Beh, c'è ancora la borsa di studio per cui litigare, però,» dico, il tono scherzoso, ma con una piccola nota di tensione.
«No,» dice subito lui, la voce decisa. «Quella no.»
Lo guardo, perplessa. «Perché?»
«Perché è tua,» risponde semplicemente, con una sincerità che mi spiazza.
Mi allontano leggermente per guardarlo negli occhi. «Harry, no. Non dire così.»
«La meriti più di me,» dice, accarezzandomi il viso con dolcezza. «Lo sai.»
Sento una fitta di rabbia mescolata alla frustrazione. «Non è vero. E non pensarci neanche. Se osi mollare adesso, giuro che ti raso a zero mentre dormi.»
Harry scoppia a ridere, tirandomi più vicino a sé. «Ora sì che ho paura.»
«Dovresti. Se ti arrendi per me, non te lo perdonerò mai. E non ti voglio vedere con meno capelli.»
Lui mi bacia di nuovo, con dolcezza. «Non mi arrendo, Malia. Non mi sono mai arreso con te, e non lo farò mai. Per niente al mondo.»
«Quindi,» dico con un sorriso, «che vinca il migliore?»
«Che vinca il migliore,» risponde Harry, baciandomi con uno sguardo complice.
Proprio in quel momento, il mio telefono squilla, interrompendo il momento. Guardo lo schermo e vedo un numero americano. Alzo un sopracciglio, confusa, ma rispondo comunque.
«Pronto?»
Dall'altro lato, una voce professionale e calma si fa sentire. «Salve, è Malia Brooks?»
«Sì, sono io. Con chi parlo?»
«Salve, sono Jenna Taylor, una giornalista del New York Times. Mi occupo di valutare manoscritti inediti e volevo complimentarmi per il saggio che ci ha inviato sulle elezioni americane. È un lavoro eccezionale, e il nostro comitato editoriale è interessato a pubblicarlo.»
Rimango paralizzata, incredula, incapace di capire esattamente cosa stia succedendo. Il New York Times? Pubblicare il mio saggio?
«Mi scusi, ma... il mio saggio? Non capisco...»
Guardo Harry che mi osserva con un sorriso soddisfatto, e in quel momento tutto mi è chiaro. Il saggio. Harry. Il suo sorriso. Capisco esattamente cosa stava facendo quando lo trovai con il mio computer.
Lui ha mandato il mio saggio al New York Times.
La mia bocca si apre, ma non riesco a parlare. Finalmente, ritrovo la voce. «Il New York Times vuole pubblicare il mio saggio?» chiedo, ancora incredula.
«Esattamente, signorina Brooks,» risponde la giornalista con un tono professionale ma caloroso. «Le manderò un'email con i dettagli per proseguire con la pubblicazione. Volevo solo congratularmi con lei di persona per il suo eccellente lavoro.»
Non posso credere a quello che sto sentendo. «Grazie... grazie mille!»
Dopo aver riattaccato, mi giro verso Harry, gli occhi pieni di domande, ma anche di gratitudine. Lui sorride, senza dire nulla, ma il suo sguardo dice tutto.
«Tu... sei stato tu,» dico, con la voce che trema leggermente per l'emozione. «Hai mandato il mio saggio al New York Times.»
Harry annuisce, il suo sorriso ora più dolce. «Sapevo quanto fosse importante per te, e credevo che meritasse un pubblico più grande. Volevo che il mondo vedesse quanto sei brillante, Mal.»
Mi avvicino a lui, sentendo il cuore esplodere di gratitudine e amore. «Non so cosa dire...»
Harry mi prende tra le braccia e sussurra, «Non devi dire nulla. Lo so già.»
Rimango stretta tra le sue braccia, ancora sconvolta da tutto quello che è appena successo. Harry mi tiene dolcemente, il suo respiro calmo contro il mio, mentre la mia mente cerca di mettere insieme tutti i pezzi. Il New York Times... non avrei mai immaginato che qualcuno potesse leggere il mio lavoro, figuriamoci pubblicarlo.
Mi stacco leggermente, guardandolo negli occhi. «Non so davvero come ringraziarti, Harry. Non avrei mai avuto il coraggio di farlo da sola.»
Lui sorride, con quel sorriso che mi fa sentire al sicuro. «Non dovevi. Ho sempre saputo che sei brillante, Malia. Il mondo meritava di vedere ciò che io vedo ogni giorno.»
Non posso fare a meno di sorridere. «Tu fai sembrare tutto così semplice.»
«Non è semplice,» dice lui, scuotendo la testa. «Ma è importante. E tu sei importante per me.»
Le sue parole mi toccano profondamente. Sento le lacrime affiorare, ma sono lacrime di gratitudine, di felicità. Non riesco a credere quanto Harry abbia fatto per me, quanto mi abbia sostenuto anche quando io dubitavo di me stessa.
«E io che ti ho accusato di aver cancellato tutto...» sussurro, la voce spezzata.
Harry scuote la testa con un sorriso. «Te l'ho già detto, Malia. Non voglio che tu ti senta in colpa. Non sono arrabbiato. Ho capito perché hai reagito così. E comunque, ne è valsa la pena, no?»
Lo guardo per un lungo momento, e il mio cuore si riempie di una gratitudine così grande che non riesco a trovare le parole giuste per esprimerla. Invece, lo bacio. Un bacio lungo e dolce, che contiene tutto quello che sento per lui.
Quando ci stacchiamo, le mie mani rimangono tra i suoi capelli, e lo guardo con intensità. «Prometti che non farai mai più una cosa del genere senza dirmelo?»
Lui ride. «Promesso. La prossima volta ti farò firmare i documenti prima.»
Sorrido, scossa dalla sua battuta. «Meglio.»
Rimaniamo lì, a letto, avvolti nella nostra intimità e in quel momento perfetto, sapendo che qualsiasi cosa accadrà, lo affronteremo insieme.
Mentre rimaniamo lì, avvolti dalle coperte, con la tranquillità che finalmente si posa su di noi, sento che qualcosa è cambiato. Non solo nella nostra relazione, ma anche dentro di me. Harry mi ha fatto vedere una parte di me stessa che non conoscevo, una parte forte e determinata, capace di sognare in grande. E tutto questo è successo grazie a lui, grazie a quello che abbiamo costruito insieme.
«Harry...» mormoro, accarezzandogli i capelli. «Non so come ho fatto a vivere senza di te, prima.»
Lui mi guarda, il suo sorriso è più dolce che mai. «Beh, non dovrai più farlo, perché non vado da nessuna parte.»
Sento il mio cuore battere forte. «Lo prometti?»
Harry annuisce, prendendomi il viso tra le mani. «Lo prometto. Siamo in questo insieme, Mal. Non c'è niente che possa cambiare quello che provo per te.»
Ci baciamo di nuovo, ma questa volta non è solo un bacio di passione. È pieno di promesse, di futuro, di certezze che, nonostante tutto quello che è successo, siamo più forti di prima.
Dopo qualche istante, mi stacco leggermente e lo guardo negli occhi. «Che succederà adesso? Voglio dire... il New York Times, la borsa di studio... tutto sembra così grande.»
Harry mi stringe più forte. «Adesso goditi il momento. Te lo meriti. E per la borsa di studio... combatteremo lealmente. Sappiamo entrambi quanto conti, ma qualunque cosa accada, Mal, non cambia nulla tra noi. La tua vittoria sarà la mia, e viceversa.»
Sorrido, sentendo il calore delle sue parole. «E se vincessi tu?»
«Allora verrai con me a Ginevra e sarai la mia assistente personale,» scherza, ma c'è una luce nei suoi occhi che mi fa capire che, qualunque sia il futuro, vogliamo viverlo insieme.
«Sarà dura batterti,» rispondo con un sorriso.
«Sarà dura battere te,» replica lui. «Ma sarà divertente provarci.»
Ci avvolgiamo di nuovo l'uno nell'altro, il mondo esterno sembra lontano, e tutto ciò che conta è che, nonostante le difficoltà, abbiamo trovato la nostra strada.

OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora