Capitolo 43

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Charlie aveva proprio ragione. Il giorno dopo, quando Harry ed Edward raggiungono il nostro tavolo, è come se il mondo si fermasse per un attimo. Le chiacchiere si interrompono e tutti gli occhi si spostano immediatamente su di noi. Harry si siede accanto a me con la stessa naturalezza di sempre, ma questa volta c'è qualcosa di diverso: prima di fare qualsiasi altra cosa, mi lascia un bacio leggero sulla guancia.
Sento gli sguardi su di noi, ma non mi lascio intimidire. Harry mi ha appena dato il bacio come se fosse la cosa più normale del mondo, quindi perché dovrei preoccuparmi io? Con calma, sollevo le gambe e le appoggio sulle sue, incrociando lo sguardo di Charlie, che mi fissa incredula e al tempo stesso divertita.
«Bene, bene...» commenta Izzy con un sorrisetto malizioso, mentre Edward si siede accanto a lei. «Cosa abbiamo qui? Un nuovo capitolo della vostra infinita rivalità o finalmente la fine della guerra?»
Non posso fare a meno di ridere. «Smettila, Izzy. La guerra è finita.»
Harry sorride, accarezzando le mie gambe, e poi si rivolge al resto del gruppo come se nulla fosse. «Sì, la guerra è decisamente finita.»
Il tavolo si riempie di risatine e battutine, ma nessuno sembra davvero sorpreso. Dopotutto, nonostante la nostra rivalità, era da un po' che giravano voci sul fatto che qualcosa tra di noi fosse cambiato. E adesso, con quel bacio in pubblico, sembra che tutto sia diventato ufficiale.
Le chiacchiere riprendono, e si inizia a parlare del party dell'ultimo giorno di lezioni. È la festa più attesa del semestre, il momento in cui tutti gli studenti si lasciano andare prima della pausa invernale.
«Oh, sarà fantastico!» esclama Izzy, eccitata all'idea. «La festa dell'anno! Ci saremo tutti, giusto?»
Il gruppo sembra d'accordo, tutti tranne Harry, che si schiarisce la voce in modo teatrale. «In realtà, io non vengo.»
Tutti si voltano a guardarlo, me compresa. «Ah, no?» chiedo, sorpresa.
Harry mi guarda con quel suo solito sguardo da "ho un piano segreto". «No, e nemmeno tu, Mal.»
Lo fisso, perplessa. «Ah, sì? E quando ha intenzione vossignoria di rendere consapevole anche me di questa sua decisione?»
Harry si avvicina un po' di più, il suo sorriso sempre più enigmatico. «Non te lo posso dire, è una sorpresa.»
Sento un leggero brivido lungo la schiena, una miscela di curiosità e aspettativa, ma decido di non insistere. In fondo, è anche questo che mi piace di lui: sa sempre come mantenere viva la tensione e l'interesse.
Izzy però non riesce a trattenersi e scoppia a ridere. «Non so se essere felice di vedervi così o disgustata perché fate venire il diabete con tutta questa dolcezza.»
Harry si volta verso di lei con una risata che scuote tutto il tavolo. «Ma piantala, Izzy! Sei in casa mia ogni giorno perché se non respiri la stessa aria di Edward per più di un'ora ti senti male!»
Edward, che fino a quel momento si era limitato a sorridere, scuote la testa con aria divertita. «È vero, Izzy. Ormai sei parte dell'arredamento di casa mia.»
Izzy finge di offendersi, incrociando le braccia e facendo una smorfia esagerata. «Voi due siete proprio impossibili, ma vi voglio bene lo stesso.» Poi, con una risata contagiosa, si volta verso di me. «Mal, sei pronta a sopportare Harry a tempo pieno? Ti assicuro che non sarà facile!"
Scoppio a ridere, appoggiandomi contro Harry. «Credimi, so bene a cosa vado incontro. Ma non mi dispiace affatto.»
La battuta fa ridere tutti, e anche se percepisco ancora gli sguardi curiosi puntati su di noi, mi sento stranamente tranquilla. Non c'è imbarazzo o ansia, solo una sensazione di calma e complicità. Harry mi guarda di sottecchi, con quello sguardo che ormai conosco troppo bene: un misto di affetto e sfida.
Il gruppo continua a chiacchierare del party e di altri argomenti leggeri, ma io non riesco a smettere di pensare a cosa Harry abbia in mente per quella sera. La sua sorpresa. So che quando Harry decide di organizzare qualcosa, non fa mai le cose a metà.
Dopo il pranzo, ci avviamo verso le lezioni del pomeriggio. La giornata sembra scivolare via tranquillamente, ma quando siamo quasi alla fine, Harry mi si avvicina, abbassando la voce mentre raccoglie i suoi libri. «Dopo le lezioni ho allenamento di nuoto.»
Lo guardo, leggermente sorpresa. «Ah, sì?»
Harry sorride, con quel suo sguardo un po' malizioso. «Ti va di venire a vedermi?»
Lo fisso per un attimo, incredula. «Sul serio?»
«Sì, certo,» risponde con disinvoltura, ma c'è una leggera timidezza nei suoi occhi che mi sorprende. «Se hai voglia, ovviamente.»
Non ci penso troppo, sorridendo. «Ok, perché no?»
Il suo sorriso si allarga e annuisce, visibilmente contento della mia risposta. «Ottimo. Vieni con me allora, sarà divertente.»
Non ho mai visto Harry durante i suoi allenamenti, e l'idea di vederlo in quel contesto mi incuriosisce.

OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora