Capitolo 51

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La luce del mattino filtra dolcemente attraverso le tende della mia stanza. Mi sveglio lentamente, il corpo rilassato, e sento Harry accanto a me. Per la prima volta dopo tanto tempo, mi sento davvero riposata. Mi giro piano per guardarlo: lui è già sveglio e mi osserva con un sorriso assonnato.
«Buongiorno,» sussurra, la voce ancora roca per il sonno.
«Buongiorno,» rispondo, stiracchiandomi leggermente. Sorrido, sentendo una piacevole leggerezza nell'aria. «Hai dormito bene?»
Harry annuisce, avvicinandosi a me per darmi un bacio leggero sulle labbra. «Perfettamente. Con te qui, come non potrei?»
Ridacchio, cercando di nascondere l'imbarazzo. «Va bene, smettila con questi complimenti mattutini o diventerò insopportabile.»
Harry ride e si solleva a sedere, stiracchiandosi anche lui. «Ok, va bene. Ma sappi che oggi dovrai abituarti, perché ho tutta la giornata per continuare.»
Mi alzo anch'io e comincio a prepararmi, mentre sento il rumore di passi che si avvicinano alla porta. Mia madre bussa piano e apre la porta con il suo solito sorriso caloroso. «Ragazzi, siete svegli? La colazione è pronta giù in cucina.»
«Sì, arriviamo subito,» rispondo, lanciando un'occhiata a Harry che si prepara a seguirmi. Scendiamo insieme, e già sento l'odore del caffè e delle frittelle che mia madre ha preparato.
Quando arriviamo in cucina, mio padre è già seduto al tavolo, mentre mia madre ci serve con la solita attenzione. «Spero abbiate dormito bene,» dice, sorridendo mentre ci porge delle tazze di caffè.
«Come dei sassi,» rispondo, prendendo una tazza e ringraziandola.
Harry si siede accanto a me, il suo sguardo rilassato e sereno. «Devo dire che ho fatto una delle migliori dormite degli ultimi tempi. Grazie per averci accolto così bene.»
Mio padre sorride, scorrendo con calma il giornale. «Siamo felici di avervi qui. Soprattutto vedere Malia così contenta è una gioia per noi.»
Mia madre si siede anche lei al tavolo, guardando Harry con quel suo solito sorriso affettuoso. «E voi due siete un bel duo. Si vede che state bene insieme.»
Harry ed io ci scambiamo uno sguardo complice, e io non posso fare a meno di sorridere. La colazione scorre in modo piacevole e rilassato, con chiacchiere leggere e risate. Dopo aver finito di mangiare, mia madre ci chiede se abbiamo piani per la giornata.
«In realtà, pensavamo di fare qualcosa con Tyler e Ruby,» dico, voltandomi verso Harry per vedere se è d'accordo.
Harry annuisce. «Sì, sarebbe bello passare un po' di tempo con loro.»
Mia madre sorride. «Mi sembra un'ottima idea. Tyler e Ruby adorano passare del tempo con te, e sarà divertente per Harry conoscerli meglio.»
Dopo colazione, mando un messaggio a Tyler e Ruby, che sono subito entusiasti di organizzare qualcosa. Decidiamo di fare una passeggiata al parco locale, seguita da una partita a bowling, una tradizione che abbiamo sempre rispettato durante le vacanze.
Mentre ci prepariamo per uscire, sento l'eccitazione per la giornata che ci aspetta. Sarà bello trascorrere del tempo insieme, senza pensieri e in compagnia della mia famiglia e di Harry, che ormai sembra far parte di tutto questo.

La giornata con Tyler e Ruby inizia con un'energia allegra e rilassata. Mentre camminiamo attraverso il parco, Tyler e Harry sono immersi in una conversazione su calcio e sport, mentre io e Ruby ci distacchiamo un po' dal gruppo. Lei mi lancia uno sguardo curioso, il classico sguardo di una cugina che vuole sapere tutto, e non ho nemmeno bisogno di chiedere cosa ha in mente.
«Allora, voi due state insieme?» mi domanda senza mezzi termini, con quel sorriso di chi vuole sapere tutti i dettagli.
«È... complicato,» rispondo, cercando di mettere ordine nei miei pensieri. «Ci siamo fatti tanto male, quindi credo che la cosa migliore sia andarci piano.»
Ruby mi fissa, alzando un sopracciglio scettico. «Lo hai portato a casa per Natale, Mal. Questo lo chiami andarci piano?»
Rido, consapevole che abbia ragione. «Okay, forse non è così piano come dovrebbe essere, ma non è semplice. Ci sono ancora tante cose da capire.»
Ruby scuote la testa divertita.
«Ma lasciamo un attimo stare me e Harry. Hai fatto domanda per Oxford?» chiedo curiosa. La guardo con un sorriso più affettuoso.
«Sì, e anche per la Columbia, l'NYU, Yale e Stanford.»
«Ma?» chiedo, capendo dove vuole arrivare.
«Ma è difficile lasciare casa,» dice con un sospiro, abbassando lo sguardo.
«Lo so, Ruby, è stato difficile anche per me, lo sai.»
Ruby annuisce lentamente. «Sì, ma tu hai sempre avuto questo come obiettivo, sin da piccola. Volevi andare lontano.»
«È vero, ma non per questo è stato facile. Trovarsi dall'altra parte del mondo senza conoscere nessuno... è una sfida. Però vale la pena, credimi. Oxford ti offre opportunità incredibili.»
Ruby mi guarda, il suo volto si rilassa un po'. «Davvero? Ti è piaciuto così tanto?»
Annuisco con convinzione. «Sì, tantissimo. Ci sono alti e bassi, certo, ma ti permette di crescere, di conoscere persone da ogni parte del mondo, e di scoprire lati di te che non sapevi di avere.»
«Come conoscere un inglese super sexy?» chiede lei con un sorriso furbo.
Rido, sapendo che non sarebbe riuscita a trattenersi. «Sì, anche quello, se hai fortuna.»
Ruby ridacchia e mi dà una spinta leggera sulla spalla. «Bel colpo, davvero. Lui è eccezionale, Mal.»
Sorrido, un po' imbarazzata ma consapevole di quanto sia vero. «Lo so,» ammetto. «Anche se, a volte, è un po' stronzo.»
«Beh, chi non lo è un po'?» dice Ruby ridendo. «Alla fine, è questo che rende le cose interessanti.»
Rimaniamo in silenzio per un attimo, camminando fianco a fianco, e sento che tra di noi c'è quella complicità che ho sempre amato. Ruby ha ancora molti dubbi su cosa fare dopo il liceo, e io non posso fare altro che sostenerla, proprio come lei ha sempre fatto con me.
Mentre continuiamo a camminare fianco a fianco, sento Ruby rilassarsi un po'. Il parco è tranquillo, e i suoni della natura intorno a noi sembrano allentare ogni tensione. «Comunque, ci penserò ancora su. Lasciare casa non è facile, lo sai.»
Annuisco, guardando avanti. «Lo so bene, Ruby. Anche per me è stato difficile all'inizio. Ma se è quello che vuoi, ne vale davvero la pena.»
Lei sospira, mettendo le mani nelle tasche della sua giacca. «Sì, però tu eri sempre così sicura di volerlo. Io invece... non lo so. A volte mi sembra che lasciare tutto questo sia come lasciare indietro una parte di me.»
La guardo con dolcezza, capendo esattamente quello che prova. «È normale avere dei dubbi, e nessuno ti sta obbligando a fare nulla. Ma pensa a quello che potrebbe offrirti. Non devi per forza andare a Oxford, se non ti senti pronta. Ma non chiuderti nessuna porta per paura di lasciare qualcosa qui.»
Ruby riflette per un momento, poi sorride. «Hai ragione, Mal. Devo almeno provarci. In fondo, so che tu hai fatto tutto questo per lo stesso motivo: cercare di capire chi sei davvero, lontano da casa.»
Annuisco. «Esatto. Non è solo una questione di studio, è un'esperienza che ti cambia. E poi, Oxford ti mette in situazioni che non avresti mai immaginato... come incontrare persone che ti fanno crescere, che ti sfidano e che ti sorprendono ogni giorno.»
Ruby mi lancia un'occhiata di traverso, con un sorriso malizioso. «Persone come Harry?»
Sorrido, mordendomi il labbro. «Anche, sì.»
Ridiamo insieme, mentre vediamo Harry e Tyler che si fermano davanti a una panchina, aspettandoci. Harry ci guarda da lontano con uno sguardo curioso, come se cercasse di capire di cosa stavamo parlando.
«Scommetto che Harry sta cercando di decifrare se abbiamo parlato di lui,» dice Ruby con un sorriso divertito.
«Probabilmente,» rispondo, scuotendo la testa. «Ma che si abitui. Non smetteremo di parlare di lui così presto.»
Arriviamo dai ragazzi, e Tyler ci accoglie con uno dei suoi soliti sorrisi esagerati. «Ci stavamo chiedendo quando vi sareste decise a smettere di parlare di segreti da cugine,» dice, ridendo.
Harry mi guarda con aria interrogativa. «Vi siete divertite a parlare di me?»
Lo guardo, cercando di sembrare innocente. «Forse.»
Ruby ridacchia, dandogli una pacca sulla spalla. «Non preoccuparti, ti abbiamo descritto bene.»
Harry scuote la testa, sorridendo. «Lo spero.»
«Allora,» interviene Tyler, cambiando argomento, «siete pronti per la partita a bowling?»
Annuisco, felice di lasciare andare per un po' le questioni più serie e godermi la giornata con le persone che amo. «Prontissimi!»
Mentre ci avviamo verso la pista da bowling, sento che la conversazione con Ruby mi ha dato nuova energia. Sono felice di poter condividere la mia esperienza con lei, e so che qualsiasi decisione prenda, sarà quella giusta per lei. Harry mi prende la mano, e io mi appoggio a lui per un momento, godendomi la serenità del momento.
Mentre ci dirigiamo verso la pista da bowling, il gruppo è immerso in chiacchiere leggere e risate. Il tempo è perfetto, e c'è una sensazione di spensieratezza nell'aria, una pausa ben meritata dopo tutto lo stress degli ultimi mesi.
Arrivati al bowling, Ruby si affretta a prendere le scarpe, mentre Tyler si lancia subito in una discussione con Harry su chi abbia il miglior punteggio. Io osservo la scena, ridendo tra me e me: Tyler è sempre stato competitivo, specialmente quando si tratta di sport o giochi.
«Sai che ti distruggerò, vero?» dice Tyler con il solito tono di sfida, lanciando un'occhiata sicura a Harry.
Harry ride e si infila le scarpe da bowling. «Vedremo. Sono sempre stato bravo a improvvisare.»
Mi siedo accanto a Ruby mentre preparo le scarpe anch'io, e lei mi dà una pacca sulla spalla. «Scommetto che Harry è segretamente un campione di bowling, vero?»
Sorrido, scuotendo la testa. «Non ne ho idea. Ma è bravo in tutto quello che fa, quindi non mi sorprenderei.»
Ruby ridacchia, e poi si alza per prepararsi al primo tiro. La partita inizia con lo stesso spirito giocoso con cui è iniziata la giornata. Ruby prende subito il comando con una serie di tiri precisi, mentre Tyler si concentra nel tentativo di battere Harry. Io mi godo ogni momento, osservando la competizione leggera tra di loro.
A un certo punto, Harry si avvicina, abbassandosi leggermente per parlarmi a bassa voce. «E tu? Non pensi di darmi una mano?»
Lo guardo divertita. «Perché dovrei aiutarti? Non sei già bravo in tutto?»
Harry sorride e si siede accanto a me, posando una mano sulla mia gamba. «Mi piace avere te dalla mia parte, anche se non ne ho bisogno.
Rido, colpita dal suo tono scherzoso ma dolce. «Va bene, allora, ti tiferò da qui.»
Harry si alza e si prepara per il suo tiro. Lo guardo concentrarsi, i movimenti decisi mentre lancia la palla lungo la pista. Quando riesce a fare un punteggio alto, si gira verso di me con un sorriso trionfante. Io lo applaudo, divertita dal suo atteggiamento.
La partita continua così, tra risate e battute, con Ruby che si diverte a provocare Tyler ogni volta che sbaglia un tiro, e io che osservo Harry con sempre maggiore affetto. Mi accorgo che questo è uno dei momenti che voglio ricordare: la semplicità di una giornata passata con le persone che contano, senza preoccupazioni.
Quando la partita finisce, Tyler dichiara vittoria, anche se è Ruby ad aver dominato il gioco. «Ok, ragazzi,» dice lui alzando le mani, «lo so che Ruby ha vinto, ma almeno io ho battuto Harry!»
«Di pochissimo,» ribatte Harry, lanciandogli un'occhiata divertita.
Ruby ride, facendo una piccola riverenza. «Accetto il mio trofeo, grazie mille.»
Ci avviamo verso l'uscita, ancora ridendo e parlando di chi sia stato il miglior giocatore. Fuori, il sole è ormai basso sull'orizzonte, e l'aria fresca della sera ci avvolge piacevolmente.
«E adesso?» chiede Ruby, guardandomi con aria curiosa. «Ci fermiamo a mangiare qualcosa, o torniamo a casa?»
Mi giro verso Harry, cercando il suo parere. «Che ne dici?»
Harry sorride, infilando le mani nelle tasche del cappotto. «Io voto per mangiare qualcosa. Che ne dite di una pizza veloce?»
Tyler annuisce subito. «Pizza mi sta benissimo. Conosco un posto qui vicino che fa la migliore pizza della città.»
«Deciso,» dico, sorridendo. «Pizza sia.»
Ci avviamo verso la pizzeria, ancora immersi nelle chiacchiere e nel calore di una giornata passata insieme. Mentre cammino accanto a Harry, le dita delle sue mani si intrecciano con le mie, e sento una sensazione di felicità che non provavo da tempo.

Il sole invernale comincia a calare mentre ci avviamo verso la pizzeria, e il freddo pungente ci costringe ad affondare le mani nei cappotti. Le strade sono illuminate dalle luci natalizie, dando a tutto un'atmosfera magica e festosa. Tyler cammina qualche passo avanti a noi, sempre curioso di sapere tutto. «Allora, da quanto state insieme?» domanda con un sorriso furbo, voltandosi a guardarci.
Scambio uno sguardo rapido con Harry. Né io né lui abbiamo mai definito chiaramente il nostro rapporto, quindi la domanda di Tyler mi lascia perplessa. «Ehm... insieme?» ripeto, cercando di prendere tempo mentre mi stringo di più nel cappotto. «Noi...»
Ruby, sempre pronta a salvarmi, interviene con una risata. «Tyler, continua a pensare al calcio. Non serve che ti metta a fare l'investigatore privato ora.»
Tyler alza le mani in segno di resa, ma il suo sorriso divertito rimane intatto. «Va bene, va bene, non faccio altre domande. Ma un giorno voglio sapere tutto,» dice con tono scherzoso.
Proprio in quel momento, una voce conosciuta interrompe la nostra conversazione. «Malia! Malia, sei tu?»
Il mio cuore salta un battito. Mi giro lentamente e i miei occhi incontrano quelli di Joshua. È come se il tempo si fosse fermato per un istante. Joshua, con il suo solito sorriso aperto, i capelli castani leggermente scompigliati dal vento e quel cappotto elegante che contrasta con il ricordo più semplice che ho di lui, si avvicina con passo sicuro.
«Joshua?» sussurro, incredula. Il suo volto mi riporta indietro nel tempo, quando eravamo insieme. Ma quei giorni sembrano appartenere a un'altra vita.
«Sì, sono io!» esclama lui, fermandosi davanti a noi. «Non ci credo, quanto tempo è passato! Sei qui per le vacanze?»
Annuisco, cercando di ritrovare la mia compostezza. «Sì, sono tornata per Natale. E tu?»
Joshua mi osserva con quel sorriso che conosco bene, ma il suo sguardo scivola anche verso Harry, cercando di capire chi sia. «Sì, sono qui anch'io per Natale. Ormai vivo a New York da due anni, ma torno sempre per vedere la mia famiglia. Come stai?»
Prima che io possa rispondere, sento Harry che si avvicina. Il suo passo è deciso e, senza pensarci due volte, mi prende la mano. «Ciao,» dice Harry, guardando dritto Joshua negli occhi. «Sono Harry, il ragazzo di Malia.»
Il tempo sembra fermarsi di nuovo. Le parole di Harry risuonano nella mia mente, e per un attimo mi sento completamente sconvolta. "Ragazzo di Malia?" Non avevamo mai usato quell'espressione prima. Non avevamo mai definito la nostra relazione in modo così chiaro. Un misto di sorpresa e confusione mi attraversa, e mi rendo conto di quanto quelle parole mi colpiscano.
Joshua sembra sorpreso quanto me, ma maschera bene il suo stupore con un sorriso educato, stringendo la mano di Harry. «Piacere, Joshua. Io e Malia ci conosciamo da molto tempo. Eravamo insieme prima che io partissi per New York.»
Harry mantiene il suo sorriso, ma posso sentire la tensione sotto la superficie. «Interessante. Immagino che le cose siano cambiate parecchio da allora.»
Io continuo a fissare Harry, cercando di processare quello che ha appena detto. Non è solo la gelosia che mi colpisce, è il modo in cui si è presentato, come se fosse naturale. Come se fosse già parte della mia vita in quel modo, senza che ne avessimo mai parlato apertamente.
Mi schiarisco la gola, cercando di rompere la tensione crescente tra i due. «Joshua, è stato bello rivederti, ma noi stavamo per andare a mangiare qualcosa. Forse ci vediamo più tardi, magari in giro?» dico, cercando di essere educata.
Joshua annuisce lentamente, mantenendo il sorriso. «Certo, capisco. Mi ha fatto piacere rivederti, Malia. Buon Natale a tutti,» dice, lanciando un ultimo sguardo a Harry prima di allontanarsi.
Appena Joshua si allontana, sento Harry rilassarsi leggermente, ma la sua mano rimane nella mia. Mi volto verso di lui, ancora confusa, e lo guardo incredula. «Hai detto che sei il mio ragazzo?» chiedo, la voce quasi un sussurro.
Harry mi lancia un'occhiata sorpresa, come se non si fosse nemmeno reso conto di quello che ha detto. «Beh... sì. È venuto spontaneo, credo. Scusa, ti ha dato fastidio?»
Il mio cuore si stringe, e improvvisamente tutte le emozioni che provo per lui sembrano pesare di più. «No, non mi ha dato fastidio,» ammetto, un po' più lentamente di quanto avrei voluto. «Solo che... non me lo aspettavo.»
Harry sorride, avvicinandosi di qualche passo, fino a quando il suo viso è a pochi centimetri dal mio. «Mi è venuto naturale,» ripete, il tono più morbido. «E, se posso essere sincero, mi piace l'idea.»
Mi sento arrossire, e Ruby, che ha assistito alla scena in silenzio, non riesce più a trattenere una risatina. «Oh, ragazzi, siete proprio carini. Harry, bravo, hai gestito bene la situazione,» dice ridendo.
Tyler, intanto, è più interessato alla pizzeria. «Va bene, ragazzi, smettetela con le dichiarazioni. Ho fame. Andiamo a mangiare!»
Harry mi guarda con dolcezza, e io gli stringo la mano, ancora un po' incredula ma stranamente felice. Mentre ci avviamo verso la pizzeria, sento che qualcosa è cambiato tra di noi. Un confine che non avevamo mai attraversato è stato superato, e, per quanto tutto sembri ancora complicato, la strada che stiamo percorrendo insieme mi sembra quella giusta.

OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora