Capitolo 36

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Prima della festa, io e Charlie decidiamo di vedere Izzy e Sophie per cena. È diventato un nostro piccolo rito: ritrovarci tutte insieme prima di un'uscita, anche se Sophie e Izzy non verranno alla festa stasera. Abbiamo prenotato un tavolo in una trattoria vicino al campus, il nostro solito posto, quello che sa di comfort e routine.
Quando arriviamo, Izzy è già lì, seduta a un tavolo con un bicchiere di vino rosso in mano, l'aria rilassata ma eccitata allo stesso tempo. Sophie arriva pochi minuti dopo, baciando il suo telefono prima di sedersi. "Il mio fidanzato è un disastro, si è già dimenticato cosa dovevamo fare stasera," ride, alzando gli occhi al cielo mentre si siede.
Ordiniamo velocemente e, come sempre, la conversazione fluisce da sola. Parliamo del più e del meno, di lezioni, di studio, ma alla fine il discorso finisce inevitabilmente su Izzy ed Edward. Non che lei abbia bisogno di spunti per parlare di lui.
"Ok, Izzy, racconta," dice Charlie, con un sorriso divertito. "Com'è andata la cena con i genitori di Edward?"
Izzy fa un sospiro drammatico, bevendo un sorso di vino prima di parlare. "Oddio, non ne parliamo. Mi sembrava di essere a una di quelle cene super formali con la regina d'Inghilterra. Loro sono carini, sì, ma è tutto così rigido. Ho passato metà del tempo a controllare se stavo mangiando nel modo giusto. Ti rendi conto? Io!"
Rido, immaginandomi Izzy in quella situazione. Lei è sempre così spigliata e naturale, e la scena di lei che cerca di controllarsi per impressionare i genitori di Edward mi fa sorridere.
"Quindi, sei stata promossa come futura nuora o no?" chiedo, cercando di stuzzicarla.
Izzy fa spallucce, ma poi sorride. "Sì, direi che è andata bene. La madre di Edward è stata molto gentile, anche se mi ha fatto tipo un interrogatorio velato per capire quanto io sia 'seria' con suo figlio. Però mi sa che sono passata a pieni voti. Edward mi ha detto che gli hanno fatto i complimenti per la scelta come se fossi un pezzo di carne in una rinomata macelleria."
Sophie annuisce, mentre mordicchia un pezzo di pane. "Bene, sei già a metà strada verso l'altare, Izzy."
Izzy ride, scuotendo la testa. "Ehi, piano. Non sono ancora pronta a pensare a queste cose. Edward è fantastico, ma vediamo come vanno le cose."
Charlie, come sempre, fa una battuta irriverente. "Finché il sesso è fantastico, direi che stai sulla buona strada."
Ridiamo tutte, anche se Izzy fa finta di scuotere la testa. "Sì, beh, su quel fronte direi che non c'è da lamentarsi."
Dopo la cena, io e Charlie ci alziamo pronte per andare alla festa. "Vi aggiornerò domani su com'è andata," dico con un sorriso. Sophie e Izzy ci salutano, mentre si dirigono verso le loro serate più tranquille. Io, invece, sono pronta per qualcosa di un po' più movimentato.

La festa non è lontana, la casa dell'amico di Nathan si trova appena fuori dal campus, così io e Charlie decidiamo di andarci a piedi. L'aria è fresca e le luci del campus si riflettono sulle pozzanghere lungo il marciapiede. Mi sento stranamente elettrizzata. Forse è l'idea di fare qualcosa di diverso o semplicemente la voglia di dimenticare tutto il caos degli ultimi giorni, ma non vedo l'ora di arrivare.
"Non so perché, ma ho la sensazione che questa serata sarà strana," dice Charlie, avvolgendosi nella sua giacca. "Non ti sembra? Tipo... quando ti senti che succederà qualcosa, ma non sai cosa?"
Sorrido, guardando l'orizzonte davanti a noi. "Sì, lo sento anch'io. E, onestamente, sono pronta a qualsiasi cosa. Basta che sia meglio di quello che è successo la settimana scorsa."
Charlie ride, scuotendo la testa. "Se non altro, stasera Nathan sarà lì a tenerti compagnia. Magari conoscerò anche io qualcuno di interessante."
Il tragitto è breve, e quando arriviamo davanti alla casa, sentiamo già la musica che risuona dall'interno. Tipico, una di quelle feste in cui la musica è talmente alta che si sente dall'altra parte della strada. Ma, stranamente, questa volta non mi dispiace. Ho bisogno di questo: di staccare, di immergermi in qualcosa di diverso, di lasciare tutto il resto fuori dalla mia testa.
Guardo Charlie e le faccio un cenno. "Pronta?"
Lei sorride, sistemando i capelli. "Prontissima. Andiamo a vedere cosa ci riserva questa serata."
Appena entriamo nella casa, il caos ci avvolge immediatamente. Musica alta, persone ovunque, e quell'energia frizzante che solo una festa universitaria può avere. Mi guardo intorno, cercando Nathan, mentre Charlie si sistema i capelli, lanciandomi occhiate di curiosità.
"Vediamo chi è questo famoso Nathan," dice lei con un sorrisetto malizioso.
Non dobbiamo aspettare molto: Nathan è proprio lì, appoggiato alla parete con un bicchiere di birra in mano, che sorride nel vederci. Si stacca subito dalla conversazione che stava avendo e si dirige verso di noi. Ma appena i suoi occhi si posano su Charlie, c'è un cambio di espressione. Qualcosa scatta in lui.
"Ragazze!" esclama, allargando le braccia in segno di benvenuto. "Malia, sei venuta! E vedo che mi hai portato una bella amica."
Prima che io possa dire qualcosa, Charlie, con il suo solito modo sicuro e diretto, fa un passo avanti e allunga la mano. "Sono Charlotte, ma puoi chiamarmi Charlie. Malia mi ha parlato di te."
Nathan la guarda per un momento, sorridendo in modo quasi affascinato. È come se fosse stato colpito da un fulmine. Non l'ho mai visto così prima d'ora. "Davvero?" dice, prendendole la mano con un gesto lento, come se volesse prolungare quel contatto il più possibile. "Strano... perché Malia non mi ha detto proprio niente su di te. E questo mi offende profondamente."
Charlie ride, tirandosi indietro i capelli con quel suo tipico gesto sfrontato. "Beh, forse perché stava cercando di tenermi tutta per sé."
Nathan la guarda, i suoi occhi fissi su di lei, e posso vedere chiaramente che sta già cascando in quella sua rete di fascino irresistibile che Charlie sa creare senza sforzo. Ecco, Nathan è perso.
"Beh, ora che ti ho conosciuta, posso dire che Malia è stata un po' egoista," scherza lui, lanciandomi un'occhiata complice. "Ma non la biasimo."
Guardo la scena svolgersi davanti a me e non posso fare a meno di ridacchiare. Charlie, come sempre, ha catturato immediatamente l'attenzione di qualcuno senza nemmeno volerlo. E Nathan, con la sua aria da ragazzo tatuato e sicuro di sé, sembra aver completamente dimenticato che il mio invito alla festa era per me.
Non che mi dispiaccia.
Decido di lasciarli al loro gioco di sguardi e battute. "Vado a prendermi qualcosa da bere," dico, allontanandomi con un sorriso. "Non voglio disturbarvi."
Charlie mi lancia uno sguardo malizioso. "Fai pure, tanto io qui sono a posto."
Mentre mi allontano verso il tavolo delle bevande, non posso fare a meno di sorridere. Ecco come funzionano le cose con Charlie. Non importa dove vai o con chi sei, lei riesce sempre a diventare il centro dell'attenzione. E Nathan? Beh, è evidente che non ha speranza. È già completamente rapito da lei.
Riempio un bicchiere e mi giro, guardandoli da lontano. Parlano fitto fitto, e ogni tanto vedo Nathan che le sorride in modo sempre più affascinato. Sembra quasi che stia cercando di impressionarla.
Sorseggio la mia bevanda, cercando di immergermi nell'atmosfera della festa e di godermi la serata. Ma una parte di me non può fare a meno di notare come Nathan non riesca a staccare gli occhi da Charlie, e come lei, con il suo solito modo disinvolto, lo tenga sospeso a ogni parola.
Forse questa serata riserverà sorprese che nessuno di noi aveva previsto.

La musica nella casa è così assordante che riesco a sentire i bassi vibrare sotto i piedi. Dopo aver passato un po' di tempo a sorseggiare il mio drink e osservare la scena, decido di tornare da Charlie. Nathan si è appena allontanato, probabilmente per andare a prendere qualcosa da bere, e io mi avvicino a lei con un sorriso.
"Charlie!" le urlo, cercando di farmi sentire oltre il frastuono della musica. Lei mi vede e si avvicina di più, chiaramente un po' colpevole.
"Malia! Ti ho lasciata sola, mi dispiace!" grida, con la sua solita energia. "E se ti dà fastidio che io stia con Nathan, dimmelo subito! Non voglio rovinare nulla!"
La guardo e scuoto la testa, cercando di farle capire che davvero non c'è nessun problema. "Charlie, scherzi? Mi va benissimo. Te l'ho già detto, Nathan è solo un amico. Mi trovo bene a parlare con lui, tutto qui. Se ti piace, non privarti di stare con lui solo perché pensi che piaccia a me!"
Lei mi fissa per un secondo, le sue espressioni mutevoli come sempre, cercando di capire se sono sincera o meno. "Sei sicura, Mal? Non voglio che ci sia qualche casino tra di noi."
"Certo!" le rispondo, avvicinandomi ancora di più per essere sicura che mi senta. "Anzi, sai cosa? Ho deciso che stasera mi limonerò il primo ragazzo carino che incontro, così smetto di pensare a..."
Le parole mi muoiono in gola. Proprio in quel momento, attraverso il fiume di persone, vedo una figura familiare. È lì, quasi impossibile da non notare. Harry.
Ma non è solo.
Accanto a lui c'è una ragazza con i capelli corti e scuri, il fisico mozzafiato, che ride a una battuta che lui ha appena fatto. Si sporge verso di lui, la loro vicinanza è più che evidente. Il mio stomaco si stringe, come se qualcuno lo avesse preso a pugni. Ecco il solito Harry.
Charlie nota il cambiamento nella mia espressione e si gira per vedere cosa sto fissando. Appena lo vede, spalanca gli occhi. "Oh cavolo, Mal. Non è vero. Harry?"
Non riesco a distogliere lo sguardo. È come se ogni parte di me si fosse bloccata, intrappolata nel vedere quello che sapevo sarebbe successo, ma che speravo non accadesse così presto. Harry, il mio Harry, con un'altra.
"Stai bene?" mi chiede Charlie, afferrandomi il braccio per farmi tornare alla realtà.
Finalmente riesco a staccare lo sguardo da loro e guardo Charlie, forzando un sorriso che non arriva neanche vicino a essere autentico. "Sì, certo. È... tutto a posto."
Charlie mi fissa, cercando di capire se mento, ma la musica è così forte che probabilmente non riesce nemmeno a pensare chiaramente. "Vuoi andare via?" mi urla, preoccupata.
"No!" rispondo, scuotendo la testa con troppa energia. "No, voglio rimanere. Sono qui per divertirmi, ricordi? Harry non mi riguarda più."
Ma mentre lo dico, so che c'è qualcosa di profondamente sbagliato in quelle parole. Come posso lasciarlo andare così facilmente? E soprattutto, perché mi fa ancora così male vederlo con qualcun'altra?
Charlie mi guarda con aria incerta, ma poi sorride, cercando di alleggerire l'atmosfera. "Bene, allora, segui il piano: il primo ragazzo carino che incontri!"
Rido, anche se il suono esce forzato. "Sì, giusto. Il primo carino." Ma la verità è che, ora come ora, l'ultima cosa che voglio è pensare a un altro ragazzo.
Mi giro di nuovo, cercando di ignorare Harry, e mi immergo nella festa, sperando che la musica, le luci e il caos riescano a farmi dimenticare per almeno qualche ora.

OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora