Capitolo 30

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Appena mi siedo sul letto, il panico inizia a prendere il sopravvento. La testa mi gira e non riesco a credere a quello che è appena successo. Mi guardo intorno nella stanza vuota, il respiro ancora affannoso, e l'unica cosa che mi viene in mente è di chiamare le mie amiche. Devo parlarne con qualcuno, devo sentire che non sono impazzita del tutto.
Con le mani che tremano, prendo il telefono e apro il gruppo di chat. "Aiuto. Videochiamata URGENTE," scrivo. Subito dopo, senza pensarci troppo, avvio la chiamata. Non ci vuole molto prima che le ragazze rispondano, una dopo l'altra. Prima Charlie, poi Sophie e Izzy.
"Malia? Che succede?" chiede Charlie, con un'espressione preoccupata. Sophie e Izzy mi guardano con curiosità, aspettando che parli.
Non riesco a trattenere più niente. "Ragazze... ho fatto una cosa... assurda," inizio, cercando di non far tremare troppo la voce.
"Cosa hai fatto?" chiede Izzy, sporgendosi verso lo schermo con un sorrisetto curioso.
Respiro profondamente e racconto tutto, dall'incontro in biblioteca con Harry, al momento in cui le sue mani mi hanno lasciato senza fiato, fino al punto in cui ho deciso di... scappare. "E poi, quando le cose stavano per... insomma, diventare troppo, mi sono inventata una scusa ridicola e sono fuggita!" dico, coprendomi il viso con una mano.
C'è un attimo di silenzio dall'altra parte dello schermo, poi le ragazze esplodono in risate increduli.
"Sei scappata?!" esclama Sophie, ridendo così tanto che quasi le scende una lacrima. "Malia, è da te, ma... scappare?"
"Sì!" rispondo disperata. "E ora mi sento una completa idiota!"
Charlie scuote la testa, cercando di mantenere la calma. "Aspetta, aspetta... fammi capire. Le cose si sono fatte bollenti, tu hai avuto un attimo di panico e poi te ne sei andata?"
"Sì!" annuisco, ancora in preda alla confusione.
Izzy alza gli occhi al cielo. "Malia, cara... devi tornare da lui. Subito."
"Tornare da lui?!" esclamo, sentendo il cuore accelerare. "Ma... mi sono già imbarazzata abbastanza! E se pensasse che sono completamente pazza?"
Sophie si mette a ridere di nuovo. "Oh, tesoro, Harry non penserà che sei pazza. Penserà che sei una sfida. Fidati, torna da lui. Non puoi lasciarlo con quella tensione irrisolta!"
"Esatto," aggiunge Charlie. "Hai fatto scattare qualcosa tra di voi. Se non lo risolvi ora, te ne pentirai."
Le guardo, divisa tra il panico e la curiosità. "Ma come faccio? Non posso semplicemente tornare da lui e dire 'hey, scusa per la fuga!'?"
Sophie annuisce, con un'espressione decisa. "Sì, puoi. E dovresti farlo. Nessuna scusa strana, nessun dramma. Vai lì e continua da dove vi siete fermati. Oppure... rischi di far sembrare tutto ancora più strano."
Izzy sorride con un'aria complice. "Devi farlo, Malia. Tornare indietro e... beh, lasciarti andare."
Il mio cuore batte forte, ma in qualche modo le parole delle mie amiche mi calmano. Forse hanno ragione. Forse dovrei tornare e affrontare quello che provo davvero, senza farmi frenare dai dubbi.
Le parole delle ragazze continuano a ronzarmi in testa, e con il cuore che batte all'impazzata, decido di seguire il loro consiglio. Mi alzo dal letto, cercando di riprendere un minimo di controllo su me stessa. Devo tornare da lui, affrontare tutto e smetterla di farmi bloccare dalle mie paranoie. Con un respiro profondo, mi avvio verso la porta della stanza.
Ma appena la apro, mi ritrovo faccia a faccia con Harry. È lì, proprio davanti a me, come se mi stesse aspettando. Il respiro mi si blocca in gola, e per un attimo, sembra che tutto il mondo si fermi. Ci fissiamo, senza dire una parola, e il tempo sembra allungarsi in un'infinità di secondi. I suoi occhi sono fissi nei miei, e so esattamente cosa sta per succedere. Lo sento nell'aria.
Prima che possa fare qualsiasi cosa, Harry allunga una mano e mi afferra il viso con decisione, stringendomi le guance con un solo gesto sicuro. Non mi lascia via di fuga, non c'è esitazione. Le sue dita affondano leggermente nella mia pelle, e in quell'istante sento tutto ciò che sta per accadere.
Poi, senza un'altra parola, preme le sue labbra contro le mie in un bacio forte, deciso. Il suo bacio è carico di tutto quello che stiamo trattenendo da troppo tempo. È affamato, intenso, e non mi lascia scampo. Ogni pensiero, ogni dubbio che mi aveva frenato fino a pochi secondi fa svanisce completamente.
Sento le sue dita che mi stringono il viso, il calore delle sue labbra contro le mie, e non riesco a fare altro che arrendermi a quel bacio. La forza del suo gesto mi travolge, e il mio corpo reagisce immediatamente, avvicinandosi ancora di più al suo. Non ci sono più domande, solo noi due e l'urgenza di quel momento.
Harry non smette di baciarmi, ma tra un respiro e l'altro, sussurra contro le mie labbra, la sua voce bassa e carica di desiderio. "Vuoi farmi impazzire, vero? Mi provochi, mi stuzzichi, mi tocchi... e poi scappi."
Il suo tono mi fa tremare, ma cerco di mantenere il controllo. Sorrido leggermente tra un bacio e l'altro e gli rispondo, sussurrando anch'io. "Sei tu che hai detto che ami le sfide."
Lui ridacchia, mordendomi leggermente il labbro inferiore, ma non smette di tenermi stretta. "Questa sta diventando un cubo di Rubik."
Mi allontano solo un secondo, quel tanto che basta per guardarlo negli occhi. "Vuoi rinunciare?" gli chiedo, provocandolo a mia volta, consapevole di quanto odi perdere.
Harry mi stringe ancora più forte, le sue mani scendono lungo la mia schiena. "Non ci penso proprio," risponde, con una voce decisa, che mi manda un altro brivido lungo la schiena. Le sue labbra tornano a cercare le mie, affamate, e io mi lascio andare, completamente travolta da questa tensione che finalmente si sta sciogliendo.
Prendo un respiro profondo e sento qualcosa cambiare dentro di me. Non voglio più lasciarmi guidare da Harry, questa volta voglio essere io a prendere il controllo. Senza pensarci due volte, lo spingo indietro verso il letto, e quando lo faccio sedere sul materasso, vedo una scintilla di sorpresa nei suoi occhi, mescolata a un desiderio che mi fa tremare.
Senza dargli il tempo di reagire, salgo su di lui, stringendo le gambe attorno ai suoi fianchi. Il suo respiro si fa più profondo mentre le mie labbra scivolano lungo il suo collo, baciandolo lentamente, assaporando ogni centimetro della sua pelle. Ogni suo movimento sotto di me è come una scarica elettrica che mi attraversa.
Le mie mani scendono lungo la sua schiena, e senza alcuna esitazione gli sfilo la maglia. Il tessuto scivola via e, finalmente, vedo quel corpo scolpito che avevo solo immaginato sotto i suoi vestiti. Le mie dita tracciano le linee dei suoi muscoli, e non posso fare a meno di mordermi il labbro, sentendo il calore della sua pelle sotto le mie mani.
Le sue mani si muovono lungo i miei fianchi, ma stavolta sono io a guidare. Il suo respiro si fa più corto, e quando lascia sfuggire un sospiro profondo, so che è completamente perso in questo momento, proprio come me. I miei baci diventano più intensi mentre esploro ogni centimetro del suo petto, e ogni volta che lo sento tremare sotto di me, mi sento come se fossi in pieno controllo.
Il potere che ho in questo momento mi dà una sensazione che non riesco a descrivere. Per la prima volta, sono io a condurre, a dettare il ritmo, e mi piace.
"Stavi venendo a cercarmi?" mi chiede Harry con un sorriso sornione, la voce bassa e carica di quella sicurezza che mi fa sempre tremare.
Cerco di mantenere la calma, anche se dentro di me il cuore batte forte. "Solo perché le ragazze mi hanno obbligata," rispondo, cercando di mascherare la verità con una battuta leggera.
"Certo, bella scusa," ribatte lui, alzando un sopracciglio con quell'aria provocante che mi fa perdere il controllo.
Lo fisso, mordendomi leggermente il labbro. "Lo è," replico, anche se sappiamo entrambi che c'è molto di più dietro quella scusa.
Harry ride piano, scuotendo la testa. "Fai schifo a mentire."
Lo guardo, lasciando che un sorriso malizioso affiori sulle mie labbra. Invece di rispondere subito, mi sporgo verso di lui, abbassando la voce fino a un sussurro che si perde tra di noi. "E in questo faccio schifo?" chiedo, mentre la mia mano scivola lentamente dentro i suoi pantaloni, sfidandolo apertamente.
Mi sorride, un lampo di desiderio nei suoi occhi. "Puoi sempre migliorare," mi sussurra con voce roca, come se volesse ancora provocarmi, ma stavolta so che è già al limite.
"Ah sì?" rispondo, continuando a muovere la mano lentamente, senza fretta, godendomi ogni istante di controllo. Lo vedo trattenere il respiro, il suo corpo risponde immediatamente.
"Certo," ribatte, ma la sua voce è meno sicura adesso, più spezzata. So che sta lottando per mantenere quel suo solito controllo.
Inclino la testa e gli sorrido con malizia. "Quindi non vale la pena che continui?" chiedo, provocandolo mentre rallento leggermente, lasciandolo sospeso.
"No!" risponde subito, quasi con urgenza. "Non ti fermare."
Mi avvicino ancora di più, il mio respiro è caldo contro il suo orecchio. "Pregami," gli sussurro, sentendo l'adrenalina che scorre attraverso di me.
Harry chiude gli occhi, trattenendo il fiato per un attimo, e quando parla di nuovo, la sua voce è più profonda, vulnerabile. "Per favore."
Sorrido, ma non mi fermo. "Pregami," ripeto, godendomi ogni secondo di questa situazione.
"Ti supplico," mormora, il suo corpo ormai completamente sotto il mio controllo. "Continua, cazzo, così..."
Il suono della sua voce, così piena di desiderio e resa, mi travolge. Questo momento è mio, ed è tutto quello che ho sempre voluto.
La passione tra noi è intensa, quasi travolgente, ma mentre i nostri corpi si avvicinano ancora di più, un suono distante ci riporta bruscamente alla realtà. Sento la voce di Constance che si avvicina nel corridoio, e per un attimo ci fermiamo, i respiri ancora affannosi, le mani che si muovono più lentamente, come se ci stessimo riprendendo dal fuoco che ci ha appena avvolti.
Harry mi guarda, gli occhi ancora carichi di desiderio, ma c'è una consapevolezza dietro a quel suo sguardo. Annuisce leggermente, come per dirmi che è meglio fermarsi. Entrambi sappiamo che, se Constance ci trovasse così, sarebbe la fine.
Fortunatamente, siamo ancora vestiti. Rapidamente ci separiamo, sistemandoci in fretta. Afferro un libro a caso dal tavolo e, quando la porta si apre di colpo, con Constance che entra con il solito passo deciso, prendo l'iniziativa. "Ecco, Harry, gli appunti che mi hai chiesto," dico, porgendogli il libro con un'aria casuale che spero sembri convincente.
Harry si siede dritto, prendendo il libro dalle mie mani senza esitazione, assecondando immediatamente la mia improvvisata. "Ah, sì. Grazie," risponde con un sorriso quasi troppo rilassato.
Constance ci osserva per un istante, gli occhi che si muovono dall'uno all'altra, forse sospettando qualcosa, ma per fortuna nulla sembra fuori posto. "Spero di non aver interrotto niente di importante," commenta, con una leggera alzata di sopracciglio.
"Sempre studio," risponde Harry con un sorriso ironico, tenendo il libro come se fosse stato davvero intento a studiare.
Io annuisco velocemente, cercando di sembrare del tutto naturale. "Sì, sai com'è. Con la lezione di domani, dobbiamo essere pronti."
Mentre Constance entra nella stanza, sento la tensione tra me e Harry dissolversi rapidamente. Lui mantiene un'aria tranquilla, e inizia a discutere con sua sorella di questioni quotidiane della loro famiglia. Si parlano come se io non fossi lì, discutendo di chi ha dimenticato di rispondere ai messaggi del padre, delle prossime vacanze e di Alec, il loro fratello maggiore che sembra monopolizzare ogni conversazione di famiglia.
Constance sembra particolarmente infastidita da Alec, e la dinamica tra lei e Harry mi appare chiara: sono sempre in competizione, anche quando si tratta delle cose più banali. Nel frattempo, io ne approfitto per riprendere fiato. Sento ancora il cuore che batte veloce, la mente che torna continuamente a quel momento di pochi minuti fa, quando eravamo vicinissimi, travolti dal desiderio.
Cerco di apparire calma, seduta sul bordo del letto, mentre loro due parlano. Ma la mia mente continua a correre: il modo in cui mi ha baciata, il tocco delle sue mani, l'intensità del suo sguardo... è tutto troppo fresco e mi sconvolge ancora.
Dopo qualche minuto di scambi su questioni familiari, Harry si alza con un gesto rapido, lanciandomi un'occhiata veloce, ma carica di tensione. È come se tra noi ci fosse ancora qualcosa di sospeso, qualcosa che non può essere risolto in questo momento.
"Vado," dice con nonchalance, "ci vediamo domani."
Constance annuisce distrattamente, senza dargli molta importanza. "Sì, a domani," risponde lei, già impegnata a sistemare il cuscino e prepararsi per la notte.
Harry mi lancia un ultimo sguardo prima di uscire dalla stanza. Il suo sguardo è intenso, pieno di tutto ciò che abbiamo lasciato in sospeso. Non riesco a decifrarlo del tutto, ma so che lui sente la stessa confusione che provo io. Riesco a stento a restituirgli un sorriso di circostanza, ma dentro di me, il cuore ancora batte forte.
Non appena la porta si chiude dietro di lui, la stanza si riempie di un silenzio quasi surreale. Per la prima volta da quando siamo tornate in albergo, mi sento veramente sola con i miei pensieri.
Constance si sdraia senza preoccuparsi troppo di me, e mi rendo conto di quanto sia ignara di tutto quello che è successo tra me e Harry. Sento un misto di sollievo e confusione: una parte di me è grata che lei non abbia intuito niente, ma un'altra parte si sente ancora sospesa, come se quel momento tra noi due fosse rimasto incompiuto.
Mi infilo sotto le coperte, cercando di lasciarmi andare alla stanchezza della giornata. Constance si rigira nel letto accanto, ma io non riesco a rilassarmi. Continuo a pensare a tutto quello che è successo, alla vicinanza di Harry, al modo in cui mi ha guardata e toccata. So che domani dovrò affrontarlo di nuovo, e il pensiero mi lascia un misto di ansia e eccitazione.
Mentre mi infilo sotto le coperte, cercando disperatamente di lasciarmi alle spalle il tumulto della serata, Constance si rigira nel suo letto. Il silenzio cala su di noi, e per un attimo penso che finalmente possa essere finita, ma poi la sua voce mi raggiunge, carica di quella solita sfumatura pungente che ormai ho imparato a riconoscere.
"Non sapevo che tu e mio fratello usaste la stessa maschera labbra di Laneige," dice con un sorriso malizioso, senza neanche guardarmi.
Il mio stomaco si stringe all'istante. La battuta mi coglie completamente di sorpresa, e sento il calore salire alle guance. Cerco di mantenere la calma, ma so perfettamente cosa sta insinuando. *Ci ha sentiti? Ci ha visti?* Mille domande mi attraversano la mente in un istante.
Raccolgo tutto il mio autocontrollo e provo a rispondere con la stessa nonchalance che usa lei. "Cosa posso dire, tuo fratello ha ottimi gusti," ribatto, cercando di sembrare disinvolta, ma il mio cuore batte ancora forte.
Constance ridacchia piano, ma non insiste. Sento il suo sorriso soddisfatto anche se non la vedo. "Buonanotte, Malia," dice infine, con quella solita aria di superiorità. Si gira verso il lato opposto del letto e io mi sento ancora più in bilico di prima.
Sospiro silenziosamente, cercando di rilassarmi, ma le sue parole continuano a rimbalzare nella mia testa. Forse non ha visto nulla di preciso, forse è solo la solita frecciatina di Constance. Ma il dubbio mi resta, rendendo il sonno ancora più lontano di quanto pensassi.

OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora