Capitolo 46

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Saliamo in macchina, e non appena chiudo la portiera, sento subito l'atmosfera cambiare. Harry accende il motore, ma il suo sguardo si posa su di me per un istante, un sorriso che già mi fa capire che questo viaggio sarà tutto tranne che tranquillo.
«Sai,» inizia, con quel tono apparentemente innocente, «non riesco a credere che tu abbia accettato così facilmente di venire a dormire da me. Mi aspettavo una piccola resistenza.»
Mi volto verso di lui, alzando un sopracciglio. «Resistenza? Pensi di essere così irresistibile?»
Harry sorride, tenendo lo sguardo fisso sulla strada. «Beh, visto come sono andate le cose nella doccia, direi che sì, sono piuttosto irresistibile.»
Sento il calore salire alle guance, ma non posso lasciare che se la cavi così facilmente. «Non è che sei irresistibile, Bennett. Diciamo che ho solo pietà di te. Non voglio che tu passi la notte da solo a rimuginare su di me.»
Lui scoppia a ridere, una risata profonda e genuina. «Pietà? Questa è nuova. Vediamo se la tua 'pietà' resiste tutta la notte.»
Gli lancio uno sguardo provocatorio. «Oh, fidati. So come mantenere il controllo.»
Harry scuote la testa, con un mezzo sorriso. «Vedremo, Mal. Vedremo. Ma intanto, non penso che quel controllo duri a lungo quando sei a casa mia, da sola con me... e senza Edward.»
Fingo di riflettere per un secondo. «Hmm, vero, la casa tutta per noi... sai, forse non è così male come pensavo.»
«Non lo è affatto,» risponde con quel tono compiaciuto che lo rende così... Harry. «Magari potremmo replicare quello che è successo nella doccia. Solo che stavolta neanche il tempo mi fermerà.»
Non riesco a trattenere una risata, scivolando nel gioco delle sue battute. «Bennett, sei davvero senza vergogna.»
«No, ma sono molto determinato.» Il suo sguardo si sposta un attimo su di me, e nei suoi occhi vedo una scintilla di malizia che mi fa sorridere. «E tu mi stai solo dando ragione continuando a venire da me.»
«Forse sono solo curiosa di vedere se sei bravo quanto pensi di essere,» rispondo, appoggiandomi un po' sul sedile.
Harry sorride, mantenendo il controllo sul volante, ma la tensione tra di noi è palpabile, piena di eccitazione e aspettativa. «Non preoccuparti, Mal. Stasera vedrai di cosa sono capace.»
Non rispondo subito, ma sento una scarica di adrenalina attraversarmi. Il resto del viaggio è punteggiato da battutine provocatorie e sguardi che lasciano intendere che la notte sarà tutt'altro che tranquilla.
Quando finalmente arriviamo davanti alla casa di Harry, l'atmosfera è carica di quella tensione elettrica che ci ha accompagnati per tutto il viaggio. Lui parcheggia l'auto, spegne il motore e, senza dire una parola, mi lancia uno sguardo che dice tutto. Il sorriso malizioso è ancora lì, e posso sentire l'eccitazione crescere dentro di me.
«Allora,» dice, sciogliendosi la cintura e girandosi verso di me. «Sei pronta per una notte... interessante?»
Mi scappa una risata leggera mentre lo fisso. «Interessante è dire poco. Ma tu sei davvero convinto di essere pronto per me?»
Harry scoppia a ridere, aprendo la portiera e uscendo dall'auto. «Andiamo, Mal. Sei tu quella che non resisterà.»
Scuoto la testa, seguendolo fuori dall'auto e chiudendo la portiera dietro di me. «Vedremo chi sarà il primo a cedere,» gli rispondo, ma una parte di me sa già che stasera sarà piena di sorprese.
Camminiamo fino alla porta, e Harry la apre con una disinvoltura che mi fa sorridere. Mi fa cenno di entrare per prima, come un perfetto gentiluomo, ma il suo sorriso da furbo mi dice che la sua mente è tutt'altro che innocente.
La casa è buia e silenziosa, come aveva detto, Edward è già partito per Londra, quindi siamo solo io e lui. Le luci soffuse illuminano l'ingresso, e mentre mi tolgo il cappotto, sento Harry avvicinarsi alle mie spalle, le sue mani che si appoggiano delicatamente sui miei fianchi.
«Hai ancora intenzione di resistermi, Malia?» sussurra con voce bassa e provocatoria, le sue labbra sfiorando il mio orecchio.
Il mio respiro si fa più rapido, ma cerco di mantenere il controllo. «Potrei sorprenderti,» rispondo, girandomi leggermente verso di lui, con lo sguardo fisso nei suoi occhi.
Harry mi guarda intensamente, i suoi occhi che brillano di una luce divertita e desiderosa. «Stasera sarà tutto tranne che noioso,» sussurra prima di chinarsi verso di me e baciarmi con una passione travolgente.
Le sue mani si stringono sui miei fianchi, tirandomi più vicina, e in quel momento ogni resistenza che pensavo di avere inizia a sgretolarsi. La casa, il mondo esterno, tutto sembra sparire mentre ci perdiamo in quel bacio.
Mi stacco leggermente da Harry, il respiro ancora accelerato dal bacio intenso. Lo guardo negli occhi, cercando di riprendermi, ma lui mi fissa con quell'espressione che rende difficile mantenere il controllo.
«Vuoi farlo qui, nell'ingresso?» gli chiedo, mezzo sorridendo, sapendo già la risposta.
Harry si avvicina ancora di più, la sua mano che scivola lungo la mia schiena. «E sul divano, sul tavolo, in cucina, nella vasca da bagno... anche in lavanderia,» dice, la sua voce bassa e carica di desiderio. «E se non ti imbarazza, potremmo provare anche sul balcone.»
Non posso fare a meno di ridere, cercando di non lasciarmi sopraffare dal fuoco che sento crescere dentro di me. «Sei proprio senza vergogna, lo sai?»
Harry sorride, quel sorriso furbo che conosce fin troppo bene il suo effetto su di me. «Con te non mi serve la vergogna, Mal. E non vedo l'ora di dimostrartelo.»
Mi prende per mano e mi tira verso di sé, il suo corpo contro il mio, mentre mi fissa con quello sguardo sicuro e irresistibile. La tensione tra di noi è quasi palpabile, e sento che la mia volontà di resistere sta lentamente scomparendo.
Hai ragione, è tutto in prima persona presente! Riprendo il filo corretto.
Mi stacco da Harry ridendo, cercando di riprendere fiato dopo tutto quel gioco di provocazioni. «Okay, okay...» dico, cercando di calmarmi.
«Che c'è?» mi chiede con un'espressione un po' confusa, ma divertita.
«Nulla,» rispondo, scuotendo la testa. «Solo che domani c'è lezione, ed è già tardi.»
Harry mi guarda con una smorfia ironica, quasi offeso. «Siamo già una coppia sposata che va a letto senza dolce, con pigiamoni in pile?»
Scoppio a ridere. «Io amo i pigiamoni,» rispondo con finta serietà, ma il sorriso sul mio volto mi tradisce.
Harry scuote la testa, sorridendo anche lui. «Va bene, pigiamoni sia. Ma ti avverto, prima o poi romperò anche quella barriera.»
Ridendo, lo spingo leggermente. «Per stasera, Bennett, il pigiamone vince.»
«Solo per stasera,» risponde con un sorrisetto malizioso, «ma domani vedremo chi avrà l'ultima parola.»
Sorrido, sapendo che Harry non si arrende mai.
Mi fermo per un attimo, guardando Harry negli occhi con un sorriso malizioso. «Ti spiace se faccio una doccia?» gli chiedo, cercando di mantenere un tono innocente.
Lui non si fa certo sfuggire l'occasione. «Solo se posso venire con te.»
Rido scuotendo la testa. «Non puoi.»
«Perché? Pensi di non riuscire a resistere?» mi chiede con quel tono sicuro, alzando un sopracciglio, provocatorio.
«E tu? Pensi di resistere?» ribatto, sentendo la tensione tra di noi crescere di nuovo.
Non gli lascio nemmeno il tempo di rispondere. Tolgo il vestito con lentezza, lasciando che cada ai miei piedi, rimanendo solo in intimo. So esattamente cosa sto facendo, e il modo in cui Harry mi guarda mi conferma che il gioco è partito.
«Così giochi sporco, Malia Brooks,» dice, avvicinandosi di qualche passo, il suo tono di voce più basso e carico di desiderio.
Sorrido, facendo un passo indietro, vicino alla parete. «Io e te abbiamo sempre giocato sporco.»
Harry non perde tempo. «E adesso faremo anche qualcosa di sporco.»
Prima che possa dire altro, mi afferra con forza e mi spinge delicatamente contro il muro, il mio busto che si appoggia alla parete. Sento il suo corpo dietro di me, il respiro caldo sul mio collo mentre mi stringe, e tutto il mio corpo reagisce immediatamente.
Harry non dice una parola, ma le sue mani si muovono con sicurezza, sfiorando i miei fianchi, stringendomi leggermente mentre mi tiene contro il muro. Il mio corpo reagisce a ogni suo tocco, e mi sento come se tutto attorno a noi stesse scomparendo. Ci siamo solo noi due, e il momento che stiamo vivendo.
«Lo sapevo che avresti giocato sporco,» sussurra all'orecchio, il suo tono carico di provocazione, ma anche di desiderio. Il suo corpo è così vicino al mio che posso sentirne ogni muscolo, ogni movimento, e non riesco a fare altro che abbandonarmi a quella sensazione.
Il suo respiro caldo si mescola al mio, e ogni sua mossa sembra studiata per far crescere ancora di più quella tensione elettrica tra di noi.
Mi appoggio al muro, cercando di mantenere il controllo, ma ogni singolo tocco di Harry rende tutto più difficile. Il suo corpo è così vicino al mio che posso sentire il battito del suo cuore, e il suo respiro, caldo e lento, mi fa venire i brividi lungo la schiena.
«Sei pronta a perdere il controllo?» mi sussurra all'orecchio, la sua voce bassa e carica di provocazione. Sento le sue mani scivolare lungo i miei fianchi, ferme e sicure.
Riesco a malapena a rispondere, il respiro spezzato. «Io non perdo mai il controllo, Harry.»
«Vedremo,» risponde lui con un sorriso che posso quasi sentire dietro di me.
Mi sento divisa tra il desiderio di cedere completamente e la voglia di mantenermi calma, ma ogni suo movimento mi fa sentire come se il pavimento sotto di me stesse svanendo. Le sue mani si spostano con lentezza, e anche se la situazione si fa sempre più intensa, riesco a mantenere il controllo su di me, almeno per ora.
Il silenzio nella stanza è interrotto solo dal suono dei nostri respiri, il che rende tutto ancora più teso. Mi giro verso di lui, cercando di riprendermi un attimo. «Harry...» inizio, cercando di trovare le parole giuste per fermare la tensione che cresce tra di noi.
Lui mi guarda, gli occhi che brillano di desiderio e malizia, ma non mi lascia il tempo di parlare. «Non devi dire nulla,» sussurra, tirandomi ancora più vicino, il suo respiro caldo che sfiora la mia pelle.
Riesco solo a sorridere, sapendo che questa notte sarà tutt'altro che tranquilla.

Dopo la doccia, ci lasciamo cadere insieme sul letto di Harry, le lenzuola fresche contro la mia pelle ancora calda dall'acqua. La sua stanza è ormai così familiare per me, mi fa sentire a casa. C'è una luce soffusa che filtra dall'abat-jour, creando un'atmosfera intima, quasi sospesa nel tempo. Mi sento rilassata, ma anche consapevole di quanto tutto questo stia diventando reale, più di quanto avessi mai immaginato.
Harry si gira sul fianco, fissandomi intensamente. Lo fa spesso, ma stavolta c'è qualcosa di diverso nei suoi occhi. Sono pieni di dolcezza, ma anche di quella profondità che mi lascia sempre senza fiato. Mi sorride, un sorriso lieve, quasi come se stesse trattenendo un segreto. E poi, senza preavviso, sussurra: «Sei davvero bella.»
Quelle parole mi colpiscono, anche se cerco di non mostrarlo. Harry non è uno che fa complimenti a vuoto, e il modo in cui me lo dice ora, con la voce bassa e morbida, mi fa sentire come se fossi la cosa più preziosa al mondo. Mi mordo il labbro e scuoto la testa, cercando di nascondere il lieve rossore che mi sta salendo alle guance. «Smettila...» gli dico, cercando di sembrare disinvolta.
Lui ride piano, con quel suo modo di fare che mi fa sempre sentire vulnerabile ma al tempo stesso protetta. Si avvicina ancora di più, la sua mano che si muove leggera sul mio braccio. «Perché? Ti faccio arrossire?» sussurra, con quel tono provocatorio che ormai conosco troppo bene.
Sospiro, cercando di non cedere del tutto, ma so che il mio viso sta già tradendo i miei pensieri. «Un po'.»
Harry ride di nuovo, e questa volta mi prende dolcemente il mento, sollevando il mio viso per incontrare il suo sguardo. «Ma è la verità, Mal. Non ho mai visto una ragazza più bella di te.»
Quelle parole mi fanno venire i brividi. C'è qualcosa nel modo in cui le dice che mi fa sentire piccola e allo stesso tempo incredibilmente importante. Lo guardo negli occhi, cercando di capire se sta scherzando o se è davvero serio. Ma nei suoi occhi non c'è spazio per il gioco questa volta. È sincero, e questo mi spaventa un po'.
«Sei un bugiardo,» gli dico, tentando di nascondere quanto mi abbia colpito.
Harry scuote la testa, senza distogliere lo sguardo. «No, Mal. Non sto mentendo. E tu lo sai.» Le sue parole sono così dirette, così oneste, che mi sento come se mi avesse tolto il respiro. È raro che mi faccia sentire così vulnerabile, ma in qualche modo, con lui, non mi dispiace.
Il silenzio tra noi si riempie di qualcosa di tangibile, un'emozione che non riesco a descrivere. Sento il mio cuore battere forte, e c'è una parte di me che vorrebbe ridere, scherzare per stemperare la tensione, ma non riesco a farlo. Harry mi tiene lì, con il suo sguardo che mi inchioda al letto, facendomi sentire completamente esposta.
«E poi,» continua con un tono più leggero, «sei mia.»
Quelle due parole mi colpiscono come una scossa. Mia. Non l'avevo mai sentito dire così prima, e non so come sentirmi. Ma allo stesso tempo, non c'è paura in me. C'è solo un riconoscimento di qualcosa che forse sapevo da tempo, ma che non avevo mai ammesso a me stessa.
«Tua?» ripeto, cercando di capire se intende davvero quello che ha appena detto.
Harry mi guarda con una dolcezza disarmante, ma anche con una sicurezza che mi travolge. «Non lo sei?» mi chiede, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Mi mordo il labbro, cercando di dare un senso a tutto quello che sto provando. C'è qualcosa di incredibilmente profondo in quelle parole. Mi sento sua, ma la domanda che mi frulla in testa è: lui è mio?
Annuisco lentamente, sentendo le parole uscire da sole, senza pensarci troppo. «Mi sento tua, Harry.» È una confessione che non posso più trattenere, una verità che finalmente riesco a dire ad alta voce. «Ma tu sei mio?» aggiungo, la mia voce un po' più incerta. Ho bisogno di sapere, di sentire che questo legame è reciproco.
Harry mi guarda come se mi avesse sempre aspettato. E il modo in cui mi sorride mi fa capire che, per lui, la risposta è sempre stata chiara. «Sono sempre stato tuo,» sussurra, con una semplicità che mi colpisce dritta al cuore.
E in quel momento, sento che tutto è perfetto. Non ci sono più dubbi, solo noi due, insieme, in questa stanza che ora sembra un rifugio, un luogo sicuro. Sorrido, e mi avvicino di più, lasciando che la mia testa si appoggi al suo petto, ascoltando il suo cuore battere regolarmente. Per la prima volta da tanto tempo, mi sento completa.

OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora