La prima visita al British Museum è più affascinante di quanto avessi immaginato. Appena entro, mi sento sopraffatta dall'imponenza del luogo, dalle pareti ricoperte di storia e dalle collezioni che raccontano millenni di civiltà. Non vedo l'ora di perdermi tra i reperti antichi e immergermi completamente in quel mondo. Ma, purtroppo, la mia esperienza viene costantemente interrotta da Constance.
Appena mettiamo piede nella prima sala, Constance si avvicina a me con quel suo sorriso enigmatico. "Hai visto quel ragazzo lì?" sussurra, indicando uno dei ragazzi del gruppo. "Penso che sarà lui il fortunato stasera. Ha quel non so che... mi piace."
Cerco di sorridere e annuire, ma dentro di me sto già alzando gli occhi al cielo. Mi aspettavo di dover affrontare Constance in qualche modo, ma non così. Non passa un minuto che non torni alla carica con commenti sulle sue possibili conquiste. È evidente che non è minimamente interessata alle opere davanti a noi, e con ogni nuovo commento diventa sempre più difficile ignorarla e concentrarmi.
"Ti sembra interessante quel ragazzo?" mi chiede nuovamente, mentre stiamo passando davanti alla Stele di Rosetta, una delle opere che non vedevo l'ora di vedere. "Secondo me ha uno sguardo un po' troppo serio... ma magari si scioglie quando mi conosce meglio."
Al terzo commento, non ce la faccio più. Mi schiarisco la voce e tiro fuori il telefono, fingendo di leggere un messaggio. "Scusa, devo rispondere a una chiamata. Torno subito."
Non le do nemmeno il tempo di rispondere e mi allontano in fretta. Appena giro l'angolo, tiro un sospiro di sollievo. Finalmente un po' di respiro. Guardo intorno e cerco di capire dove andare, sperando di trovare qualcuno che stia effettivamente osservando il museo, e non i ragazzi. E lì, qualche metro più avanti, vedo Harry, fermo davanti a una statua greca.
Mi avvicino, sperando di non rovinare il momento. "Ciao, sei fuggito anche tu da tua sorella?" chiedo scherzando, cercando di alleggerire l'atmosfera.
Harry si volta e mi sorride, un sorriso genuino che raramente gli vedo fare. "Ah, quindi ti ha già messo nel mirino, eh? Non mi sorprende. Ma sì, diciamo che preferisco concentrarmi sulle opere, non sui pettegolezzi."
Rido, finalmente rilassandomi. "Con lei intorno è impossibile concentrarsi."
Harry fa un cenno di assenso e torna a guardare la statua davanti a noi. "Sai," dice dopo un momento, "questa è una delle mie opere preferite. La tensione nel corpo, la forza contenuta... è come se l'artista fosse riuscito a catturare un momento preciso di potere e controllo."
Lo ascolto attentamente, e per un attimo dimentico chi ho accanto. Harry ha una passione per l'arte che non avrei mai sospettato, e mi sorprende quante cose sa. Mentre parla, c'è un fuoco nei suoi occhi che non avevo mai visto prima.
"Non so," rispondo, osservando la statua con attenzione. "A me sembra un po' fredda, distaccata. C'è tensione, sì, ma è come se mancasse l'umanità."
Harry mi guarda con un misto di sorpresa e sfida. "Distaccata? Sei seria? Questa statua è pura potenza. La perfezione delle linee, la muscolatura... rappresenta la suprema armonia tra forza e bellezza."
Sorrido, alzando un sopracciglio. "Non sono convinta. Ci sono altre opere qui che trasmettono emozioni più forti senza essere così... rigide."
E così inizia una discussione animata, ma allo stesso tempo piacevole. Litighiamo su alcuni dettagli, ma la nostra conversazione è piena di passione e interesse sincero. Harry difende con fervore le sue opinioni, e io non mi tiro indietro nel contraddirlo quando penso che stia esagerando.
Proseguiamo lungo le gallerie del museo, spostandoci da una sala all'altra, e mi accorgo che, con Harry al mio fianco, questa visita al museo diventa davvero speciale. Parliamo di sculture, dipinti, manufatti antichi, e per ogni opera c'è una nuova discussione. A volte siamo d'accordo, altre volte litighiamo su dettagli, ma il dialogo scorre fluido, e non riesco a smettere di sorridere.
Davanti a un'antica mummia egizia, ci troviamo nuovamente in disaccordo. "Vedi," dice Harry, "questo è il perfetto esempio di come la morte fosse vista come una continuità, non una fine. Questa cura nel preservare il corpo... è affascinante."
"Ma non trovi che ci sia qualcosa di inquietante in questo desiderio di immortalità?" ribatto, inclinando la testa per osservare meglio i dettagli. "È come se non accettassero l'idea della fine, come se volessero sfidare il ciclo naturale della vita."
Harry mi guarda per un lungo istante, come se stesse riflettendo seriamente su ciò che ho detto. "Forse hai ragione," ammette alla fine. "Ma forse proprio quella sfida rende tutto più interessante."
Sorrido. È la prima volta che lo sento darmi ragione su qualcosa. E in quel momento, mi rendo conto che, anche se continuiamo a punzecchiarci e a discutere, c'è una sorta di rispetto reciproco che inizia a formarsi tra noi. Litighiamo, certo, ma non è il solito antagonismo sterile. Questa volta c'è del vero interesse.
Quando la visita sta per concludersi, mi rendo conto che ho passato gran parte del tempo con Harry, e che, nonostante tutto, mi sono divertita. La passione con cui parla delle opere, la sua capacità di coinvolgermi nella discussione... tutto si è trasformato in qualcosa di magico. E per un breve istante, dimentico che è il mio rivale.
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OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in Amore
RomanceMalia Brooks ha un obiettivo chiaro: diventare la miglior studentessa di Oxford e vincere una prestigiosa borsa di studio assegnata dall'ONU. Harry Bennett, con il suo sorriso arrogante e l'eredità familiare di successi, è l'unico ostacolo tra lei e...