Capitolo 70.

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Il giorno sembrava non terminare mai, mentre pian piano passavano da una parte all' altra del mondo. L'atmosfera tra Jaeyun e Heeseung era gelida come il ghiaccio, tanto che non si erano rivolti la parola. Eppure c'erano tante cose che Jaeyun voleva dire, ma non ne aveva il coraggio. Talvolta gli sfiorava la mano e Heeseung la ritraeva immediatamente, come se fosse entrato in contatto con qualcosa di incandescente.

"Hee, possiamo parlare?" Domandò Jaeyun, cercando di rompere il ghiaccio.

"No. Ora sta' zitto e lasciami dormire." Rispose freddo l'amico.

"Ti prego. È importante."

"Immagino."

"Hee..."

"Ti ho detto di tacere!"

Dopodiché nessuno disse più niente. Quella tensione palpabile si alleviò solamente quando entrambi si addormentarono, mentre fuori ancora i raggi del sole rischiaravano la terra. L'ultima cosa che Jaeyun vide, prima di addormentarsi era la curvatura dell' orizzonte, illuminata dalla stella, le nuvole sotto di loro e vide anche il cielo di un magnifico azzurrino, che sfumava nell' arancione. I raggi dorati si posarono sul suo volto, mentre piano piano chiudeva gli occhi e la sua mente si abbandonava ai sogni.

Si risvegliò che era buio. Era tutto indolenzito, soprattutto il collo gli faceva male. Cercò di muoversi, ma si accorse che era impossibile, poiché Heeseung si era appoggiato sulla sua spalla e stava dormendo ancora profondamente.
Sentiva la pressione della sua guancia sulla spalla e la carezza dei capelli corvini sul collo. In quel momento i suoi sentimenti divennero più chiari che mai, sovrastando ogni dubbio.

Si ricordava delle parole di Jungwon e ancora non si capacitava che fossero vere. Non l'avrebbe mai ammesso, fino a quel momento, in cui si rese conto di appartenere a quel ragazzo, che fino a poco tempo prima considerava il suo migliore amico.

La sua mano si mosse lentamente. Cercò il suo mento e quando lo trovò, gli sollevò la testa dolcemente, in modo che potesse guardarlo bene in volto. Heeseung ancora dormiva. Le sue labbra erano serrate, come gli occhi. Sentiva i suoi lenti e tranquilli respiri. Ebbe un impulso, un qualcosa che non aveva mai provato prima. Voleva baciarlo, più di ogni altra cosa. Infatti lo baciò, unendo le loro labbra per pochi istanti, dolcemente, come una farfalla che si posa sui petali di un fiore. Si sentì incredulo, ma allo stesso tempo appagato, come se quella cosa fosse completamente sbagliata, ma allo stesso tempo giusta, un ladro che aveva rubato un bacio dal suo amico dormiente, e lo avrebbe rifatto mille altre volte, poiché gli era piaciuto. Sì, gli era piaciuto molto. Non aveva mai provato una sensazione così dolce e così tanto familiare. Infatti si ricordava di quando Heeseung lo aveva baciato, molto tempo prima; anche in quella circostanza aveva provato qualcosa, sebbene avesse fatto tutto il possibile per ignorare questo fatto.

Dopo aver compiuto il misfatto, si allontanò furtivamente da quelle labbra invitanti e lasciò andare il viso dell'amico, che si appoggiò nuovamente sulla spalla. Le sue guance bruciavano come carboni ardenti; non sarebbe riuscito a riaddormentarsi, a fingere che tutto questo non fosse mai successo, perché si era marchiato, con le labbra di un altro, e nel corpo teneva ancora il respiro di lui, che gli aveva dato un soffio di vita tutta nuova. Si rese conto di essere cambiato, di essere tutta un' altra persona e quasi non si riconosceva più, una volta che fu smantellato il suo mondo di convinzioni.

Tirò un respiro profondo e cercò invano di calmare il tamburo che aveva nel petto.

Improvvisamente sentì la testa dell' amico staccarsi dalla sua spalla e Jaeyun andò nel panico. Così fece finta di dormire.

"So che sei sveglio." Sussurrò Heeseung.

Jaeyun aprì gli occhi lentamente e si voltò verso l'amico. Ringraziò Zeus che era buio e nessuno poteva vedere il suo rossore.

Caduto dall' Olimpo~ Jaywon ✿Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora