Capitolo 57.

37 8 0
                                    

Quando tornò a casa, Jungwon stava ancora studiando; aveva il naso sui libri ormai da tutto il giorno e non ne poteva più. Era talmente assorto, che non si era accorto del ritorno dell' amante.

Jongseong si avvicinò alla scrivania. Non voleva staccargli gli occhi da dosso. Quasi temeva che, se si fosse distratto, il suo mortale sarebbe scomparso misteriosamente. Appoggiò delicatamente le mani sulle spalle di lui e scese lentamente, fino ad arrivare alle cosce. Lì si fermò e premette appena, dolcemente. Intanto si era chinato e aveva iniziato a dargli tanti baci affettuosi sulla fronte e sulla guancia, prima di affondare la faccia nell' incavo del collo. Le sue mani, dopo qualche secondo in cui tastavano le cosce del mortale, tornarono su e lo strinsero in un abbraccio. Cercava di nascondere la tristezza sul suo volto e allo stesso tempo di trovare conforto, inalando il profumo delicato dell' amante, sentendo il suo calore, i battiti calmi e regolari e il suo respiro.

Jungwon sorrise. Appoggiò la mano su quella dell' amante e la accarezzò col pollice.
"Amore, cosa c'è? Non ti ho mai visto così affettuoso."

Jongseong non rispose e lo strinse ancora più forte. Iniziò a tremare. Non voleva rinunciare a tutto questo, ma aveva giurato che non gli avrebbe mai fatto del male. Si era detto che era disposto ad abbandonarlo, ma, cazzo, com'era difficile!

Subito la penna cadde dalla mano del ragazzo e i suoi occhi si staccarono frettolosamente dalla pagina. Non poteva girarsi, ma avrebbe voluto. L' ansia si fece strada in lui, accelerando il suo respiro e i battiti del cuore.
"Jay..." Mormorò. "Jay, cos' hai?". Lo sentiva piangere silenziosamente e tremare, mentre lo stringeva, intrappolando il suo corpo tra le braccia e la sedia, senza avere possibilità di reagire. Gli si spezzò il cuore. Non sembrava nemmeno il suo amante; lui non piangeva mai, anche se, due mesi prima, lo aveva sentito singhiozzare, tra le sue braccia, e da allora non lo aveva più fatto.
"Jay, ti prego parlami. Dimmi cos' è successo." Insistette.

Jongseong si staccò all' improvviso, si asciugò le lacrime e, senza dire una parola, andò verso il letto, ci si sedette sopra, poi cambiò idea e andò verso il frigorifero, lo aprì e prese una bottiglia di vino.

Jungwon lo aveva raggiunto.
"Sai che non approvo quello che stai per fare; ne abbiamo già parlato. Rimetti a posto quella bottiglia e parliamo." Lo ammonì, cercando di essere più calmo possibile.

"Scusami." Farfugliò in risposta. Non aggiunse nient'altro e fece quello che gli era stato detto.
Non riusciva a sostenere lo sguardo dell' amante e non sapeva proprio come dirgli quello che aveva il diritto di sapere. Aveva paura, tanta paura. Aveva paura sia della reazione che avrebbe avuto il mortale, sia di sé stesso; ormai non si riconosceva più.
Il suo sguardo vagò disperatamente, cercando un aiuto, uno qualsiasi. Nella sua mente regnava il caos; innumerevoli pensieri e paure si accalcavano come sciami di insetti che cercano di fuggire da una teca di vetro.
La sua attenzione fu catturata dai raggi del sole che si posavano sul libro di Jungwon, sulla scrivania. Fuori ancora splendeva il sole e non sarebbe calato prima di un' ora.

"Andiamo a fare due passi?" Propose. Magari fuori, all' aria aperta, senza gli occhi del ragazzo puntati addosso, sarebbe stato capace di sostenere un discorso.

Jungwon stava per ribattere, ma Jongseong lo precedette.

"È una bella giornata e tu sei stato tutto il giorno col naso sui libri. Parleremo fuori, alla luce del sole... Magari ti porto mangiare un gelato, prima, nella tua gelateria preferita e-e poi..."

"Va bene va bene, come vuoi." Lo interruppe Jungwon, sforzandosi di sorridere, anche se era terribilmente preoccupato. Si mise le scarpe alla velocità della luce e insieme uscirono.

Jongseong non disse una parola durante tutto il viaggio di andata. Si mostrava inquieto, teneva sempre d'occhio l'amante e non poteva fare a meno di tenerlo per mano e di preoccuparsi per ogni cosa che lui stesso avrebbe fatto.

Caduto dall' Olimpo~ Jaywon ✿Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora