Capitolo 34.

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Il ragazzo corse fuori da scuola in tutta fretta. Nel cortile c'erano i suoi amici, che, vedendolo così energico come non facevano da tanto tempo, si rallegrarono.

"Jungwon, dove corri?" Chiese Heeseung.

"Scusate, non ho tempo adesso. Devo fare assolutamente una cosa!" Annunciò Jungwon, senza mai fermarsi.

I due, con un rapido scambio di occhiate, decisero di seguirlo, senza però farsi vedere. Se ne pentirono, dopo aver passato tre quarti d'ora a scorrazzare per tutta la città, cercando di stare dietro al passo di Jungwon, che intanto non si fermava nemmeno per riprendere fiato.

"È impazzito." Commentò Jaeyun, col cuore in gola.

"Perché lo stiamo facendo?"

"Ormai non possiamo più tirarci indietro."

Improvvisamente Jungwon girò l'angolo e scomparve in mezzo a una folla di persone.

"Lo vedi ancora?" Domandò Heeseung.

Jaeyun si fermò. Lo aveva perso di vista anche lui. Dopo qualche secondo lo vide dall' altra parte della strada, cento metri più avanti.

Il ragazzo intanto correva. Urtava qualcuno ogni tanto, rallentava, chiedeva scusa e poi accelerava di nuovo. Una sensazione di leggerezza accompagnava ogni suo passo, insieme a una strana felicità che non provava da molto tempo.

Si fermò finalmente quando fu davanti a un negozio di fiori. Riprese fiato ed entrò. I due amici intanto lo avevano raggiunto e lo stavano osservando confusi dall' altra parte della strada.

"Pare che Jungwon si sia innamorato un' altra volta." Commentò Heeseung.

"Come fai a esserne così sicuro?"

"Perché mai dovrebbe andare da un fioraio, se non a comprare dei fiori per qualcuno?"

Jaeyun fece spallucce e si sedette sul marciapiede...

"Mi scusi..." Disse Jungwon, per chiamare l'attenzione del commesso: un signore di mezz'età, con gli occhi piccoli e stretti, di cui si intravedeva solo una parte della pupilla, e dal viso tondo e segnato dalle rughe.

"Salve. Dimmi tutto. Cosa ti serve?" Fece il commesso, con un gran sorriso stampato in faccia.

"Ho bisogno di una rosa..."

"Non dire altro; è per una ragazza, giusto? In questo caso ti direi che il rosso..."

"A dire il vero, ho già scelto il colore." Lo interruppe Jungwon, un po' in imbarazzo. "Vorrei una rosa nera. Se ce l'avete."

Il commesso sgranò gli occhi.
"Nera?! Non mi sembra adatta da regalare a una ragazza!"

"E chi ha detto che la devo regalare a una ragazza?"

"Sta dicendo che il destinatario della rosa è un ragazzo? Non mi sembra il caso che..."

"Non la devo regalare a nessuno." Tagliò corto Jungwon, stizzito dai modi invadenti del commesso.
"Ce le avete?"

L'uomo annuì sospirando.
"Ce le abbiamo." Dopodiché andò sul retro, borbottando frasi incomprensibili, in una lingua che aveva tutta l'aria di essere Mandarino.

Tornò indietro con ciò che gli era stato richiesto.
"Una rosa nera, giusto?"

"Sì... È perfetta... Anzi..." La prese in mano e le accarezzò lo stelo lungo e liscio. "Ce ne ha una con le spine?"

L'uomo gli prese la rosa dalle mani e disse: "vado a controllare."

Ci mise un po' di più questa volta, ma tornò con quanto richiesto.

"È stata una faticaccia! Ma cosa ci deve fare?"

Jungwon fece spallucce.
"Niente, a dire il vero... È solo che me ne regalò una identica qualcuno e... Quanto le devo?"

Il commesso lo guardò stupefatto, poi disse: "visto che mi hai fatto stare sul retro per così tanto tempo, il prezzo è più alto del 30%."

Jungwon non parve ascoltarlo. Accarezzava i petali nerissimi, tenendo con attenzione il gambo, per non pungersi.

Il commesso si innervosì.
"Ha capito quello che ho detto?"

"Sì, signore, se non le dispiace, mi può dire quanto le devo pagare?"

"18040, 65₩"

Il ragazzo pagò senza aggiungere altro, il ché fece sempre più insospettire sia il commesso, sia le altre persone che erano in fila dietro di lui.

Lo salutò e uscì dal negozio.
"Che vero scocciatore!" Pensò. "Tante storie per una rosa!"

"Guarda! È uscito!" Esclamò Jaeyun, intanto. Si alzò dal marciapiede.
"Cos' ha in mano?" Domandò.

"Si direbbe una rosa... Nera."

"Che storia è mai questa?! Non si regalano le rose nere, lo sanno tutti!"

"Mi sbagliavo." Disse Heeseung. "Jungwon non si è innamorato di qualcun'altro; è per Jongseong."

Jaeyun aggrottò la fronte.
"Come fai a dirlo?"

"La rosa nera è simbolo di un amore tormentato. Per chi potrebbe mai essere?! Non c'è modo migliore per rendere omaggio alla persona amata perduta, se non con una rosa nera!"

In risposta l'amico alzò gli occhi al cielo.

Appena tornò a casa, Jungwon mise la rosa in un vaso, che appoggiò sulla scrivania. Stette a guardarla per un bel po' di tempo. Quel viso rimase indelebile nella sua memoria, come tutto ciò a cui era legato. Quasi lo intravedeva sui petali. Ci appoggiò le labbra sopra dolcemente, inspirando quel profumo delicato e pieno di ricordi.

"Adesso è il mio turno di regalarti qualcosa, amore mio." Sussurrò, come se davvero lo potesse sentire, in mezzo a tutti quei petali. Dopodiché si punse il dito con una spina e aspettò che le gocce di sangue cadessero nella nerissima corolla.

Le lacrime gli scivolavano lungo le guance, ma sorrideva, come non aveva mai fatto prima.

"Addio."

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Spazio autrice

Jungwon innamorato>>>>

Comunque è l'una emmezza di notte e non so come ho scritto due capitoli (di solito ci metto una giornata a scriverne uno, ma questa volta per due solo poche ore). Domani li controllo entrambi, però adesso dormo, perché ieri sera sono tornata da una gara alle tre del mattino.

Come vi sembra questo esemplare di Jungwon innamorato? Io non so se preferirlo sclerato o innamorato sinceramente.

Ora vado a dormire. Buonanotte!

Caduto dall' Olimpo~ Jaywon ✿Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora