Capitolo 4

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"Conosci un eroe che sia mai stato felice?"

"Ancora con quel libro, Sunoo?!" Sbuffò Sunghoon, essendo che era la ventesima volta che sentiva ripetere quella frase nell'arco di una settimana.

Il luminoso arrossì appena e, intento a ignorare l'amico, tornò a leggere. I raggi del sole cadevano perpendicolari sulle pagine color panna, ombreggiate dalle foglie della quercia contro cui stava appoggiato comodamente.
Un fresco venticello lambiva le loro guance, così delicato e gentile.

"Non dirmi che ti piacciono queste cose da umani!"

"A Jongseong piacciono; il libro me l'ha prestato lui."

Il Dionisio si stiracchiò contro la pianta, stendendo le belle membra lungo la corteccia e le gambe affusolate giacevano sull'erba asciutta.

"Sarà... Certo che ti vedo molto preso."

"Posso dire che mi fa... Riflettere... Achille è stato molto fortunato; è stato uno dei pochi eroi ad essere felice, così riteneva, ma cosa significa davvero?"

"Essere felice?"

Sunoo annuì.

Sunghoon esitò a rispondere.

"Cosa da mortali... Suppongo."

Che grama la vita da immortali! Di certo i sentimenti erano troppo degradanti per le divinità; ne conoscevano davvero pochi: ira, lussuria, compiacimento...

Tra i due calò il silenzio. Sunoo non leggeva più; capì che era inutile continuare a crogiolarsi in quelle pagine e quindi in tutti quei punti interrogativi. Richiuse il libro.

"Mi meraviglio che Jongseong lo abbia letto così tante volte." Disse a voce sommessa.

"Sai che lui va matto per le storie di amanti... Di sicuro lui riesce a capire l'amore." Storse il naso. Anche solo pronunciare quella parola gli fece venire i brividi.
"Guarda chi c'è!" Con la stessa velocità in cui il suo nome fu stato pronunciato, Jongseong arrivò davanti a loro, ancora con lo zaino sulle spalle. Lo buttò sull'erba, poi si sdraiò appoggiandoci la testa sopra.

"Sono distrutto!"

"Ciao anche a te!" Ridacchiò Sunghoon, sottolineando che l'amico non li aveva nemmeno salutati.

Lo ignorò completamente e chiuse gli occhi, dando origine a un breve sonno leggero.

"E' crollato." Disse Sunoo. Si alzò, raccolse un rametto da terra e lo picchiettò contro il petto dell'amico addormentato.

"Gli déi non dovrebbero sentire la stanchezza, che strano..." Lo punzecchiò ancora.

"Anche gli déi fanno le loro fatiche, rompiscatole." Brontolò Jongseong.

"E cosa hai fatto di così stancante?"

"Assolutamente niente come al solito." Intervenne il Dionisio con fare provocatorio come al suo solito. Stuzzicare l'amico era il suo passatempo preferito.

"Almeno hai sedotto quel..." Il Febo schioccò le dita per ricordarsi il nome del mortale "Jungwon?"

Il nipote di Cupido aprì gli occhi di scatto, non appena fosse stato pronunciato quel nome.

"No." Disse fugacemente. Le guance gli si arrossarono sia per l'imbarazzo che per la frustrazione; per lui non c'era umiliazione più grande di un rifiuto.

La pacatezza dell'arciere si mutò in stupore. Lasciò cadere il bastoncino incredulo.

Sunghoon scoppiò a ridere. "Pare che sei stato rifiutato, dio della seduzione!"

Caduto dall' Olimpo~ Jaywon ✿Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora