voglio sbagliare all'infinito.

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La mattina dopo svegliarmi sola nel mio letto, senza il suo profumo nel cuscino, senza la sensazione delle sue braccia che mi spingevano forti, come per proteggermi da qualcosa che poteva farmi male, mi fece sentire vuota.
La paura che lui fosse diventato una dipendenza in sole tre settimane mi faceva paura, e ancora di più il fatto che per lui eravamo amici e che quella cosa che siamo da quando c'era sua madre era finzione. Una messa in scena, buttata li perché la madre di Black non pensasse che il figlio era ancora senza cuore. "un don giovanni" lo aveva definito lei, credendo fermamente che con me qualcosa in lui era cambiata. Ma come non capiva che suo figlio era sempre lo stesso? Che non era innamorato di me.... Eppure quella luce negli occhi di lui l'ho vista anchio dopo averlo baciato ieri, e dopo, quando mi preso in braccio a mo' di sposa e mi ha portato sul divano dove già si trovava sua madre, quando mi sono accoccolata sul suo petto.
Ho visto quel luccichio nei suoi occhi quando nelle parti più belle del film, si girava a guardarmi asciugare le lacrime perché la protagonista soffriva sempre per quell'amore dannato che le aveva affidato il destino. Innamorata di un combattente che non si era fatto il minimo scrupolo a distrugerla con ogni promessa mancata, delusione data e lacrima caduta. Alla fine è stata lei a lasciare tutto, salendo su un treno e lasciando il suo amato distrutto dagli errori. Non sarebbe tornata, ne aveva abbastanza di tutto, di soffrire per un egoista e presuntuoso che la usava per passatempo.

"L'amore è il più vecchio degli assassini"-ha detto la donna prima di partire verso una nuova meta, verso la vita che lui le aveva tolto.

***
Oggi la mamma di Black ritorna a casa e mi ha chiesto se potevo accompagnarla all'aeroporto insieme a suo figlio e io ne sono felice. È davvero un angelo. Dicono che gli angeli soffrono e lei ne ha passata già così tante che si merita questa definizione.
Ha subito violenza da parte del marito che la doveva proteggere, lo stesso che ha ucciso la loro bimba prima che nascesse, ha dovuto sopportare che il figlio venisse definito mostro da tutti e ha avuto il coraggio di lasciarlo scappare da tutto quello schifo a soli 17 anni. Non ha mollato. Nemmeno ora che è sola. Questa donna è un esempio, come tutte le donne che subiscono violenze carnali o psichiche da quelle carogne. Molto spesso i carnefici definiscono le loro vittime deboli ma non sanno che quelle persone che loro deridono, riempiono di botte, massacrano sono incredibilmente forti, perché nonostante tutto non scappano, rimangono li a subire, molto spesso in silenzio. Urlando il loro dolore in delle lacrime silenziose.
Non mi fa paura Black per ciò che ha fatto, perché suo padre se lo meritava.

Mi preparo per andare a salutare quella donna forte che ha messo al mondo il ragazzo che mi tormenta il cuore.
Scelgo un vestito tra quelli più casti che ho comprato durante le vacanze di natale. È nero, con il corpetto stile giapponese con una leggera scollatura dietro, aderente quanto basta a cui poi ho abinato degli stivali neri col tacco non troppo alto. Ah, e non dimentichiamo le calze rigorosamente color carne. Mi trucco leggermente e poi sono pronta scendendo sento la macchina di Black fermarsi nel vialetto, il campanello suonare ma prima di arrivare io alla porta, sfeccia mia madre. Il sorriso si spegne vedendo il ragazzo rock-punk che si è materializzato davanti a lei.
-E tu chi sei?- chiede mia madre stupita dallo stile di Black, mi si crea un nodo in gola aspettando la sua risposta.

-io, beh... Io-balbetta arrosendo.

-Ma' ti presento Black Stars, il mio , ehm... Il mio ragazzo.- dico avvicinandomi a Black, che mi stringe la mano.

-ahhh, tu quindi sei il ragazzo che s'intrufola nella camera di mia figlia alle due di notte. Amore la prossima volta fallo passare dalla porta non voglio che si faccia male.- mi strizza l'occhio e abbraccia Black che è rimasto intontito quanto me . Non posso credere a ciò che vedo.
-è un piacere conoscerla signora Littlemine- dice timido lui ancora chiuso nell'abbraccio di quella che credo sia mia madre.

-allora dove porti mia figlia?- chiede curiosa.

- Dobbiamo andare a portare all'aeroporto mia madre, sa si è innamorata anche lei di sua figlia- dice sorridendomi.
Aspettate ha detto anche o ho capito male? Che intendeva?

-oh, va bene vi lascio andare ma vi aspetto per cena.- dice sorridendo gentile. Si sta superando lo ha appena invitato a cena. Non può essere mia madre. Quello è una sosia forse.

Usciamo nel freddo inverno che ci attanaglia da mesi e rabbrividisco. Mi mette una giacca sulle spalle, precisamente la sua giacca.

-Quindi tua madre ha un debole per i tipi come me, eh?- dice scherzando.

-Già. A quanto pare è una trasgressiva- dico ancora scioccata.

-Trilly, dobbiamo parlare di questo storia ... Io non voglio più fingere- dice esitando.

-In... In che senso?- balbetto.

-Trilly ci tengo a te, voglio provarci. Voglio provare ad essere serio. Voglio una storia seria con te. Che ne dici?- chiede speranzoso.

-Dico che sei uno stronzo patentato- mi avvicino un pò. Lui sembra ferito e deluso.
- Ma cazzo si che mi va- dico prima di stampare le mie labbra sulle sue. Lui mi alza e mi fa girare mentre le nostre labbra sono ancora unite.

Direi che se sbagliare è così bello vorrei sbagliare per sempre, perché l'inferno in confronto al dolore che mi provocherebbe l'assenza di Black è niente.

Distrutta, rovinata ma ancora innamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora