·· Jase collins ··

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-Ohmiodio, hai solo 16 anni e un anello, che chissà quanto vale al dito. Amore l'hai magica, questo è sicuro- squitti Cloe facendosi sentire da tutti i presenti nel corridoio che ci separava dalla nostra aula. Perfetto ora lo saprà tutta la scuola, alla faccia della privacy.

-shhh, Cloe sai cosa significa "riservatezza", mi sembra che tu non hai il concetto ben definito nella tua magnifica testolina.- la schernisco io, infastidita per le sue estenuanti urla che lasciano intendere tutto della mia vita sentimentale.

-okay, scusa. Ma dai ammettilo non succede a tutte che dopo 2 fottuti mesi il ragazzo gli promette una vita intera insieme- dice ancora entusiasta.

-Si ma non tutte le coppie sono come noi.- dico mettendole un braccio attorno le spalle in gesto consolatorio e poi scoppiamo a ridere.
Siamo quasi arrivate all'aula quando sento qualcuno che mi saluta.
-Hey, steph- un ragazzo biondo con meravigliosi occhi verdi smeraldo si materializza davanti a me... Di nuovo lui.

-Hey...-cerco il suo nome nella mente ma niente, non ricordo nemmeno che ci abbiano presentati quindi...

-Jase Collins- si presenta lui.

-ehm... Okay Jase come fai a sapere il mio nome- chiedo ridendo ma poi mi rabbuio pensando a come l'aveva ridotto Black alla festa.

-Oh, io... Ho chiesto in giro..- fa lui timido ed imbarazzato.

-ah... Ehm posso fare qualcosa per te?- chiedo sorridendo per cercare di toglierlo dall'imbarazzo.

-ehm... Si cioè ti devo parlare di una cosa, ma preferirei farlo in privato- dice accennando alla mia amica.

-Si certo... Oggi pomeriggio sono al Dreams bar, ci possiamo incontrare lì?- chiedo perché così sarei al sicuro con Black pronto ad attaccare...

-Non credo che il tuo ragazzo sia felice di ciò che voglio dirti... - dice schietto, ma perché non sarebbe contento, cosa vuole dirmi?

-okay, allora ci vediamo al bar- lo liquido li, se Black non sarebbe molto d'accordo che lui parli con me, a maggior ragione dobbiamo parlare in un luogo dove lui è presente.

A fine lezione mi dirigo verso la macchina di Josh con Cloe, per andare al bar dove lavora Black.
All'improvviso una mano mi afferra il polso e mi fermo con l'istinto di strattonarmi da quella presa.

-Sono il fratellastro di Black..- quella frase mi colpisce come un pugno allo stomaco. È per questo che non voleva voleva dirmelo davanti Black? È il secondo figlio di Elisabeth? Non ci sto capendo niente. Lo guardo scioccata, come la mia amica.

-possiamo parlare? Senza andare al bar...- chiede rilutante infilando le mani in tasca. Annuisco ipercettibile e mi faccio guidare al chiosco della scuola.
-Sei... Sei il figlio di Elisabeth?- chiedo ancora sotto shock.
-No- fa lui confuso - il padre di Black è il mio patrigno- spiega poi. Ora capisco. Capisco perché non me lo voleva dire davanti al mio ragazzo.
-Il mio r... Cioè Black lo sa?- chiedo sperando di no.

-si quel giorno al bar... Beh sai quando ti ho vista per la prima volta, ero andato a parlargli di suo padre.- si interrompe come se fosse incerto sul continuare.

-so tutto ciò che ha fatto e ciò che ha fatto Black- lui sembra stupito ma continua.

-È cambiato non beve più e non fa più male ad una mosca e.. E vuole riallacciare i rapporti con suo figlio. Non giudico Black per ciò che ha fatto, anchio ero rilutante sul fidarmi di quell'uomo che un tempo era un mostro, avrei avuto la stessa reazione di Black se avesse fatto tutte quelle cose a mia madre, ma credo che gli debba dare una possibilità. Sta bene ora. È un bravo padre e uno splendido marito. So che ti chiedo troppo, ma gli puoi... Gli puoi parlare tu?- chiede speranzoso.
Non so se credergli ma non posso dirgli di no.
-okay ci provo, ma non garantisco niente- lo tranquilizzo anche se sono certa che Black non vorrà sentire ragioni.

- grazie... È fortunato ad averti, se devo essere sincero sono un pò invidioso.- ammette. Non so cosa rispondergli quindi mi limito a sorridere e a scappare via.
-Steph- mi richiama.

-dimmi- gli grido continuando a camminare... Ma non ricevo risposta il che, da un lato, è un sollievo. Devo scappare via da lui e dallo scompiglio che ho nello stomaco. È stato per ciò che mi ha detto... No?

Distrutta, rovinata ma ancora innamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora