Al limite

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Entriamo nella mia villetta, Black butta a terra le nostre valigie e si guarda intorno. È tutto perfetto. La vista sul mare, l'arredamento e la tappezzeria.

-okay... Allora...- fa per dire Black, ancora sulla porta.

-puoi restare se vuoi... Ma non dormiamo nello stesso letto- gli dico perché non voglio stare sola in questa casetta.

- sarà una tortura...- dice lui dando voce ai suoi pensieri.

-Lo è da circa un mese una tortura, per me- dico acida.

-Okay, ho capito che sei arrabbiata, ma cazzo..
credi che io mi sia divertito? Credi che per me sia stato più semplice... Io non avevo nessuno, solo la speranza che al mio ritorno tu ci saresti stata.-sbotta al limite. - credi che stavo bene a sapere che c'era jase con te, sai quante volte ho immaginato te con lui? Sai quante volte ho desiderato di non amarti?- aggiunge furioso.

-L'hai voluto tu. Sei andato via tu. Che pretendevi?- chiedo.

-Niente, ma di certo non mi aspettavo che ti buttassi nelle braccia di quel coglione- replica con astio.

-Che avrei fatto? Sai una cosa va a farti fottere- gli grido con tutto l'odio che ho.

-Non intendevo..- sta per dire lui.

-Si che lo intendevi... Black senti forse non siamo destinati a stare insieme... Io non c'è la faccio più- mi arrendo sull'orlo delle lacrime.

-No, ti prego non dire così... Non possiamo..- si butta in ginocchio davanti a me. -Io sono fottutamente, dannatamente, irrimediabilmente innamorato di te... Non lasciarmi- mi sta supplicando e devo lottare per ciò che sto per dire...

-possiamo essere amici- propongo e la prospettiva mi sembra impossibile anche a me.

-mai- dice prima di alzarsi e stampare le sue labbra sulle mie, non ricambio e sto immobile perché finiremmo per farci male.-Baciami- sussurra sulle mie labbra, ma io lo spingo via...

-Sono stanca...- Non so nemmeno io cosa intendo, per il viaggio o dei nostri sbalzi d'umore.

-Allora dormo sul divano?- chiede cambiando argomento con lo sguardo fisso a terra.

-Perfetto- dico prima di avviarmi sotto la doccia dove libero tutte le lacrime. È tutto così sbagliato...

Esco dalla doccia e mi avvio in camera per prendere i vestiti, ma, proprio quando entro in camera, Black bussa alla mia porta.

-posso entrare?- chiede gentilmente.

-ehm... Si, aspetta cinque minuti- gli rispondo affrettandomi a vestirmi. -ok, puoi entrare- gli urlo quando ho finito. Lui apre piano la porta e mi squadra dalla testa ai piedi. Ho messo un top e dei pantaloncini per combattere il caldo.

-Hai fame?- chiede mostrandomi i due panini che ha in mano. Ne prendo uno e mi siedo sul letto facendogli cenno di mettersi accanto a me.

-Lo ami?- mi chiede all'improvviso guardando a terra.

- chi?- chiedo confusa.

- Jase- spiega lui.

- No, gli voglio bene ma non l'ho mai amato- rispondo dando un morso al mio squisito panino.
Mi scosta una ciocca di capelli e sorride.

-Ti sembro egoista se ti dico che ne sono più che felice?- chiede ridendo.

-Mi è mancata la tua risata- gli dico involontariamente.

-Mi è mancato ridere con te- fa lui guardandomi intensamente.

-In cosa ti sei diplomato?- chiedo cambiando argomento.

Sorride orgoglioso. -Ingegneria e ora faccio un master alla university modern tecnology - risponde sicuro di sé.

-wow è grandioso... Auguri- gli dico baciandolo in guancia e lui mi attira in un abbraccio.
Lo so siamo strani. Un attimo prima ci urliamo contro e quello dopo ci stiamo abbracciando. Ma è per questo che esiste il nostro "per sempre", perché noi siamo così.

Distrutta, rovinata ma ancora innamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora