... Questo non è odio ...

471 21 0
                                    

Mi stringo il più possibile l'asciamano, come per riflesso, per paura che si veda qualcosa.
-Non solo mi sequestri, ma adesso ti addentri nella mia camera come un ladro. Non ti pare un pò troppo in una sera sola?- ricordo che non vuole essere chiamato Stars, e appunto nel mio promemoria di chiederglielo, magari quando non litighiamo, accertandomi però di non usare nomignoli, che mi imbarazzerebbero per il solo fatto di averli detti.

Si gira di scatto sentendo la mia affermazione e mi squadra dalla testa ai piedi, quasi come fossi io ad essere entrata in camera sua ..in piena notte.Ma un minimo di imbarazzo o una spiegazione è chiedere troppo?!
-io... Ti ho, ti ho portato il cellulare, lo avevi... Beh lo avevi dimenticato da me, cioè nella mia macchina- balbetta guardandomi attontito.
Non sarà mica...

-Dovresti bere di meno. Sai ti fa strani effetti- dico infuriata per il fatto del bacio. E perché si è intrufolato in camera mia con una scusa banale, visto che il cellulare io non l'avevo dimenticato!

- Non ho bevuto, volevo essere gentile. Non tutti sono scorbutici come te.- risponde lui con un pizzico di fastidio.

Io scorbutica? Certo perché sono io ad aver aggredito un ragazzo, per poi baciati in una macchina e fare finta di niente e, per ciliegina sulla torta,mi sono infiltrata io in camera tua mentre sei sotto la doccia.

-Ma un pò di coerenza in ciò che dici c'è, secondo te?- sono al limite ma non posso gridare. Se svegliarsi i miei succederebbe la terza guerra mondiale e non sono equipaggiata in questo momento.

-Vestiti! Non riesco a parlare con te così, okay?... mettiti qualcosa addosso, così permetto ai miei neuroni di formulare una frase di senso compiuto- dice lui girandosi per non guardarmi.
Ringrazio dio per averlo fatto girare, così non può vedere le mie guance che prendono fuoco.

Prendo una felpa gigante e i pantaloncini del pigiama e mi fiondo in bagno. Per quanto casta la sua richiesta, non mi fido tanto del fatto che, se mi vestissi davanti a lui, non sbircerebbe.

Apro la porta del bagno e me lo ritrovo davanti a me.

E pensare che i suoi motivi erano tanto nobili, le sue azioni fanno vacillare l'idea da gentleman che ... No, non mai pensato che fosse un gentiluomo, lui è un badboy. La perversione è inclusa nel pacco.

-Disturbo della privacy, altro amore?- cazzo, Nooo... Che ho fatto?! Sento il sangue salirmi nelle orecchie e sono sicura che ho le guance più rosse di un peperone.

-No per ora non mi viene in mente niente.- per un'attimo credo che non abbia sentito il nomignolo.-Qualcosa da consigliarmi, tesoro?- sottolinea quel pseudonimo di dolcezza con voce roca e sexy.

-Stavamo parlando di come sei lunatico e di cosa hai fatto alla festa e dopo- dico cambiando argomento.

-No, stavamo parlando di quanto sei lunatica tu e di cosa hai fatto alla festa e poi di come mi hai indotto a baciarti- ribatte lui.
Cioè, ora è volta mia?

-Stavo ballando- sbotto esasperata.
- Già... E lo stavi facendo con lui è non con me- mi guarda infuriato.

- Non sapevo che potevo ballare solo con te, scusami tanto- rispondo con sarcasmo pungente.

- Ora lo sai!- fa lui.
Io spero che stia scherzando.

-Non merito una spiegazione?
Sei venuto alla festa e hai sgazzotato un tipo che stava solo ballando con me. Poi mi baci e, come se non bastasse, fai finta di niente, come se fosse la più naturale delle cose.
Ah, da non dimenticare, inoltre, che sei entrato in camera mia dalla finestra, in piena notte.- pretendo che mi dica la verità.

-steph non voglio litigare, è stato tutto uno sbaglio, sono stanco- sembra sfinito.

È stato tutto uno sbaglio, È stato stato tutto uno sbaglio, È stato stato tutto uno sbaglio... Questa frase mi rimbomba in testa. Lo sapevo ... Stupida, stupida, stupida...
Sento una lacrima cadermi, ma l'asciugo subito.

-Anch'io sono stanca e domani parto, dovrei andare a dormire-dico infine guardando il mio letto, perché non voglio guardarlo, non voglio fargli capire quanto male mi ha fatto.

-oh, certo... Posso restare qui?- supplica. Io sarò stupida ma lui è un coglione.
-No, sarebbe anche questo uno sbaglio. E non so te ma io ne ho collezionati troppi in 3 giorni.- dico buttando fuori tutto il veleno che mi hanno provocato quelle sue parole.

-Noi siamo sbagliati insieme, ma ci sarà un perché se gli sbagli esistono, trilly... Fammi restare, dai... Domani parti e non ti posso vedere per... Per quanto parti?- Sembra veramente ansioso, in preda al panico direi. Non ci ho capito niente in ciò che ha detto ma non ho le forze psichiche per controbattere.
-Parto per una settimana ... Ah, e dormi per terra!- dico tirandogli un cuscino.
-nah, preferisco il letto- sento i suo pantaloni cadere alle mie spalle e il letto incurvarsi.
Non combattono nemmeno, ma metto un cuscino a dividerci.

-'Notte, Black Stars- gli auguro
-'Notte, mia dolce trilly- mi dice baciandomi in fronte.

E no, questa è una tortura.

Mi sforzo di dormire, ma ci riesco solo quando sento i suoi battiti farsi regolari. Non credo sia odio, ma lo affermerò fino alla morte.

Distrutta, rovinata ma ancora innamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora