Vivere - Capitolo 1

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Fisso la mia immagine allo specchio, il riflesso riproduce un volto rilassato, gote rosee ed un sorriso nuovo. Non c'è più la ragazza goffa ed insicura, ma una figura completa, ricca di speranze con la piena coscienza di essere la vera Sofia. Una giovane donna felice che sospira nella sua stessa figura.

Pronta per il primo giorno di lavoro, raccolgo le ultime cose sparpagliate sullo scrittoio, mettendole nella mia borsa. L'ombra del mio uomo cammina all'interno del bianco salotto rilasciando il suo profumo ad ogni singolo passo compiuto. L'espresso mi attende sul bancone della cucina con le braccia di Marni appoggiate anch'esse sopra. Mi pongo sulla sua destra baciandogli la tempia calda, socchiude le palpebre cercando le mie labbra immediatamente. Non è un bacio casto, passionale piega la mia schiena mentre tutto si smuove come ogni volta che il suo sapore incontra il mio. Con fatica distacco la mia pelle dalla sua.

" Buongiorno Riccardo" sussurro allontanandomi da Lui.

Afferro il caffè raggiungendo l'atrio: " Buongiorno mia futura moglie".

La voce riempie le mura lasciandomi addosso tutta la felicità che ho sempre chiesto : " Ci vediamo stasera dopo il lavoro , sono cosi felice Sofy" so benissimo a cosa si riferisce.

Ne abbiamo parlato per tutto il fine settimana portando la mia voglia di conoscere la sua famiglia ad un livello che mai avrei pensato di poter desiderare: " Certo amore, lo sono altrettanto" ritorno in cucina sciacquando la tazza, avvicinandomi nuovamente a Marni: " Sei mio" sfioro la guancia con le mie parole.

" Di nessun'altra mai" la sua promessa mi da il giusto ritmo per uscire dalla nostra casa, con i suoi occhi che studiano ogni movimento finché la porta si chiude alle mie spalle. Sono fragorosamente caduta nell'amore che il mio bel calciatore non ha mai smesso di donarmi, ed ora, con la sua promessa di un futuro insieme, non mi resta altro che immaginare quel giorno, quando , nel mio abito bianco, vedrò i suoi occhi scrutare i miei passi che lentamente raggiungeranno la celebrazione del nostro amore.

Cammino sotto al timido Sole sospirando per il sogno che mi ha regalato la mia metà , arrivando puntuale.

Di fronte al mio nuovo impiego non trovo ragioni per non essere entusiasta.

Non esistono rigide regole da rispettare, niente interrogatori estenuanti alle prime luci del mattino, nessuna Agata nei dintorni. Solo arte che vuole che si parli solo di se stessa.

Ed Io vivo nella libertà che la pennellata dona alla tela.

Accolgo il primo gruppo con una gioia indescrivibile. Racconto la vita, i meccanismi che Leonardo aveva creato con il suo genio arrivando alle arti grafiche esposte. Perché l'artista resta, per sempre, in qualunque visitatore. E per ogni singolo discorso udito, non potrà esistere altro che un buon ricordo di ciò che si è compreso.

Nella giornata inizio a conoscere anche le altre ragazze. Le mie colleghe si dimostrano molto simpatiche e desiderose di apprendere chi sia questa nuova assunta. Pranziamo insieme dell'affollata Firenze, concedendoci un panino in un piccolo Bistrot. Ordino una gustosa baguette quando il mio smartphone vibra. Il messaggio è del mio uomo il quale chiede come stia procedendo la giornata, naturalmente non ho parole negative a riguardo, anzi, tutto procede alla grande, più di quanto avrei sperato:

" La mattinata è stata magnifica. Ora sono a pranzo con le ragazze, nel locale all'angolo del Museo. Ti amo"

Mordo il mio succulento cibo sedendomi con le altre al tavolino. Chiaccheriamo sugli eventi appena trascorsi, sulle vacanze, e sulle opere d'arte. Mi domandano se abbia un fidanzato, annuisco mostrando l'anello orgogliosa. Strabuzzano gli occhi guardandosi: " Ma, è un solitario?" la voce tremante mi fa comprendere che s'intendano di gioielli: " Si, era ben rinchiuso nella mitica scatola celeste" scherzosamente accenno alla marca: " Stai con un milionario?" ridono aspettando che risponda.

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