Sdraiata con le gambe allungate sopra al divano, lo sguardo imbronciato per tutta la concentrazione riposta nella lettura, i lunghi capelli rossi e quelle labbra color rugiada.
Mi ritengo fortunato, sia per averla al mio fianco ma anche per la semplicità con la quale la nostra vita sta proseguendo. Amo Sofia come l'aria che respiro.
È che senza Lei nulla avrebbe più senso, ha dato un significato ben preciso alla parola insieme e mai rinuncerei alle sensazioni che mi dona.
Ha il profumo della Primavera, il rigore dell' Inverno, la saggezza dell' Autunno e la luce dell'Estate.
Non si rende conto di quanto mi completi. Ha sempre il timore che possa lasciarla, abbandonarla per chissà quale donna, ma ciò che desidero risiede in quelle curve. La creatività che dona ad ogni minuto, l' amore che trasuda dai suoi gesti. Quale uomo potrebbe rinuncerebbe a Lei?
Non posso negare di aver avuto timore quando mi ha accennato ai suoi dubbi riguardanti l' ex fidanzato.
Non so ancora come mi sarei comportato se l'avessi avuto davanti.
Immaginare il momento in cui l'ha amata per la prima volta, il suo corpo sotto a delle dita che non erano mie, i suoi pensieri per lui, tutto mi faceva impazzire. Avrei telefonato immediatamente ai miei genitori per sapere se quel Paolo fosse stato Lui.
Lei era agitata ma io bruciavo.
Ho tirato un respiro di sollievo quando mi ha guardato facendomi capire che nessuno avrebbe interferito in quella serata, anche se le grinfie di mia madre non avrebbero tardato ad arrivare.
Ma cazzo, lei le ha tenuto testa, l'ha ripagata con la stessa moneta ed io ero così fiero della ragazza che ho scelto, per la quale ho combattuto, anche se è stata lei a lottare fino allo sfinimento.Ed ora qui , nella nostra casa, con la penombra del pomeriggio che aleggia nell'aria, mi sento in pace.
La osservo conoscendo oramai ogni suo gesto. Si morde il labbro quando la lettura comincia farsi interessante, e lo sta facendo anche ora.
Odio ammetterlo ma l'ho notato per la prima volta la sera in cui ho rinunciato a Lei.
Sono salito sul terrazzo con il groppo in gola e l'odore nauseate di Lucrezia addosso. Sofia era immersa in quel libro d'avventura, stava scorrendo le stesse pagine che avevo letto la sera precedente, il momento in cui l'esploratore comincia a nutrite i primi sospetti sul capo villaggio troppo civilizzato per aver vissuto nella foresta per tutta la vita. Adagiata sulla sdraio stringeva i lembi delle pagine, con i denti ben saldi alle sue carnose labbra.
Dio, avrei voluto morire pur di non cacciarla, ma già sapeva. Ascoltava senza parlare, ed io mi sentivo solo un'idiota che stava rinunciando alla gioia più bella della sua intera vita.Ma questo è stato nulla se paragonato al suo corpo livido.
Nelle notti in cui sono lontano da Lei, capita spesso che mi svegli sudato nel letto mentre l'incubo non m'abbandona.
Sofia e' nel mio giardino, sorride tenendomi la mano. Mi avvicino ma lei indietreggia, non è più felice, dice che ha scelto Fabio. Lui appare e lei ritorna a ridere, ma la stringe troppo forte. Urlo di lasciarla. I suoi occhi verdi mi fissano chiedendomi aiuto. Non respira, la luce cala con lei che domanda di salvarla.
Lo grida.
Voglio raggiungerla ma non ho forza, mi divincolo senza riuscirci con corde che mi legano al terreno.
Lui ghigna soddisfatto mentre lei chiude gli occhi.Mi risveglio con il respiro bloccato, e' dannatamente reale da riuscire a scuotermi nel profondo.
Non lo racconterò mai a Lei ma un giorno, dopo l'ultimo suo attacco d'ansia, ho deciso di affrontare quel maniaco.
Sono andato nel penitenziario in cui lo tenevano , con la rabbia nelle vene. La strada si districava nel grigio della periferia urbana. Ho pregato per rimanere calmo ma l'immagine di lei con le mani al collo e l'ultimo respiro in gola, non se ne andava dalla mia mente. Non ero lucido, non riuscivo ad esserlo.
Ho varcato la soglia con l'odio profondo intrecciato con le mie ossa.
Grazie a delle conoscenze sono riuscito ad arrivare di fronte alla sua cella.
Non l'ho visto subito, la poca luce e il cubicolo maleodorante mi hanno fatto indietreggiare di qualche centimetro. Ho messo la vista a fuoco sbattendo gli occhi più volte.
Poi ho capito che la figura piegata su stessa in un angolo era Fabio.
Smagrito e pallido, rannicchiato in un corpo malnutrito. Non era più il ragazzo spavaldo, solo un'ombra di se stesso. Si è voltato appena, come se avesse percepito la mia presenza. Gli occhi scavati erano immobili. Fissavano i miei con preoccupazione. Ho scosso la testa andandomene.Che dolore si potrebbe infliggere ad un uomo che non esiste più?
A quanto pare la famiglia lo aveva abbandonato dopo aver insabbiato la faccenda, lo scandalo procurato al nome del magnate era troppo grande per poterlo considerare ancora un figlio.
Ho scrollato le spalle facendo ricadere a terra tutta questa faccenda. Dovevo solo dedicarmi a Sofia, farla ridere, amarla e tenerla accanto a me per tutta la vita. Ma lei è rifiorita da sola, con le sue sole forze e' tornata ad essere la ragazza felice che avevo conosciuto. Non l'aveva spezzata ma solo resta più forte.
E ieri ho tentato di cacciare il buio da dove era arrivato. Con Sofia legata al letto la mia immaginazione ha galoppato fervidamente, ma volevo che si fidasse anche se il suo corpo non avrebbe potuto opporre resistenza. Contro ogni probabilità, la mia idea ha funzionato. Naturalmente la sua momentanea sottomissione mi ha eccitato da morire ma il mio fine era un altro anche se non nego che vorrei averla di nuovo in quella posizione inerme.Ritorno a noi con il mugolio della sua voce.
Si stiracchia i piedi cercando i miei. Mi avvicino sfiorandole il ventre caldo : " Hai finito?" annuisce legandosi i capelli con un nastro: " Si, mi piacciono i romanzi" sorride appena mostrandomi le fossette sulle guance rosate : " Prepariamo la cena?" domando lasciandole qualche bacio sulle cosce: " Vediamo Sig. Marni, cosa potrei cucinarle?" con movimento rapido si avvinghia alle mie spalle. Mi alzo con le sue gambe intrecciate alla mia schiena. Afferro le sue natiche appoggiandola sul bancone: " Pane e Amore?" ride toccandomi la punta del naso: " Pane e Amore sia" esclamo baciandola.
L'aiuto a scendere osservandola ai fornelli. Ho cercato d'intavolare il discorso la scorsa settimana dopo averla vista sopraffatta dai turni di lavoro. Pensavo fosse il momento adatto per metterla al corrente della situazione creatasi con la gestione della Santersese ma Lei non ha mollato la presa facendomi capire quanto adori avere la sua indipendenza economica.Lascio che la calma rimanga nella nostra vita, almeno per stasera, anche se la sincerità scalpita per uscire dalla mia bocca.
Si volta sorridendomi con lo sguardo di chi si fida ciecamente di te ed Io non so come dirle che tra un mese mi trasferiranno a Londra.
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Incanto 2
ChickLitSofia ha trovato la pura felicità . L'eterna sensazione che Riccardo sarà l'uomo della sua vita. Tutto scorre, così come le inevitabili incomprensioni, i ritorni , gli attimi infiniti e gli strazianti addii. Sapresti vivere felice senza colui che a...