Perdersi per poi riprendersi non è dividersi, siamo sostanza che non può finire

3.2K 155 45
                                    

Adagio le nocche sopra al suo petto, aprendo poi le dita.

Era da tanto che non lo toccavo, mi fa uno strano effetto risentirlo vivo .

Con la pressione che posso, cerco di allontanarlo. Mi costa fatica, mi costa paura, ma sento che devo creare qualche centimetro di vuoto.

Retrocede solo perché anche Lui lo vuole. Ancora afferra il mio viso, e la Sofia che si era ripromessa cabarbietà è affondata insieme alla sua bocca.

"Te lo chiedo di nuovo, esci con lui ora?" rimango senza parole per un tempo infinito.

Cosa dovrei rispondere?

"Sofia, ti ho appena baciato scoprendo che qui dentro ci sono i miei figli. Cosa significa questo silenzio?"

" Io non lo so più" pronuncio con un tono secco che poco mi appartiene.

" Non sai se esci con quello stronzo?"

Ha il volto diverso, uguale a quello che mi ha amato ma grintoso. Estre i denti torturandosi il labbro inferiore. Adagia poi la mano sul muro, a qualche millimetro dal mio viso. Gli sento battere il cuore anche se non potrei. Il mento si estende fino a raggiungere la mia fronte che inizia a sudare. Non tolgo lo sguardo dal suo viso e lui neppure lo fa con il mio. Regala dolcezza sopra alla mia pelle, baciandomi la tempia, sussurrando con il suo alito:

" Dimmi che sei ancora mia" la voce gli trema, il timbro si prosciuga.

Il perfetto sentore della sua pelle passionale mi penetra nel profondo. Non capisco se Lui sia la luce o la tenebra.

Mi sento in un limbo. Troppo lontana dai miei punti di riferimento e distante dalla decisione che adesso mi fa traballare.

Si stacca dal mio corpo con un'espressione malinconica.

"Se vinco lo farò solo per Voi" si abbassa ancora sulla mia pancia, accarezzando il dono del nostro amore.

" Sofy, sei la mia famiglia, lo sarai sempre per me  .. " sussurra prima d'incamminarsi verso una porta del corridoio.

Svanisce nella penombra senza che io possa aver mosso un solo dito.

"Voi" mormoro con la schiena dritta ed ancorata al cemento. Io per lui rappresento casa.

Deglutisco e torno nel tramonto che spicca all'interno dello stadio. La mia mano solca ancora il ventre ed il mio animo sembra essere solo perduto.

Cosa comporterebbe tornare da Lui? Cosa farebbe per questa stupida ragazza?

Mi scombussola i pensieri, mi tramortisce il respiro e mi scaglia addosso un'irrefrenabile sensazione, ma perdonarlo per ciò che mi ha fatto, come potrebbe riportarmi ad avere fiducia in Lui?

Mi sento sempre più inadatta a questo ruolo. Marni mi ha sempre dato tanto ma ha anche richiesto in dietro parte di ciò che mi regalava. Era il Sole, ma sapeva anche creare una magnifica ombra dove io mi ritrovavo in continuazione, e senza raggi che ti scaldano, il freddo può anche ucciderti.

Cammino al di là delle gradinate, cercando il mio posto, dove una nuca bionda mi sta aspettando.

"Dov'eri finita?" lo domanda sapendo che gli mentirò.

"Scusami, cercavo la toilette e mi sono persa" mi siedo fissando il campo.

" Hai trovato Lui ?" ho la testa che esplode ma Christian pretende una risposta.

Il coro inizia ad alzarsi e le bandiere a sventolare. Il caos è tale da coprire la voce di Lui, che chiede altro, ma non riesco a capirlo.

Alzo gli angoli della bocca imitando una smorfia, scuotendo la testa perché Lui continua a ripetere una frase che poco comprendo, finché non arriva al mio orecchio. Il vento mi scompiglia i capelli mentre l'uomo, con il quale credevo di dimenticare mio marito, sfiora con le labbra la mia guancia cercandomi la mano, afferrandola poi con vigore. Mi domanda se desidero che Lui rimanga qui, ma riesco soltanto a percepire occhi che mi osservano, come se Marni stesse assistendo alla scena ed io mi sentissi solo inerme dentro ad un legame che ho inseguito fin dal primo giorno nel bar fiorentino. Non mi volto perché ho il terrore che Christian possa baciarmi, ma una decisione la devo prendere.

Incanto 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora