La testa mi gira ma il Dottore dice che è normale. Il Dottore non sorride più, non mi guarda nemmeno.
Mi sento il ventre scoppiare e le mani tremare. Mi sento male da giorni, che sembrano ore infinite.
La pancia ha iniziato a diventare sempre più gonfia durante il ritorno dalla Francia. Inutile dire che la Nazionale non ha raggiunto nessun punteggio esilarante. I tifosi sono stati benevoli anche se Marni ha tirato un rigore da dimenticare. Ma tutta questa storia che ha accesso dei riflettori che già scoppiavano di Luce, mi sembrava parecchio lontana già dentro alle mura di casa.
Cercavo di rilassarmi e tentavo di far in modo che anche Riccardo godesse del meritato riposo ma il dolore, ogni giorno che passava, aumentava esponenzialmente. Prima era solo un fastidio, un leggero sentore di malessare che mi colpiva nel basso ventre, nella mia zona più sensibile. Poi, dopo una settimana, verso la metà di Luglio, mi resi sempre più conto che più mi sforzavo a rimanere attiva, più il mio corpo cedeva. Però, ad inizio quinto mese, il Medico mi disse che era normale, sbalzi d'energia potevano capitare. Marni mi accompagnò il giorno stesso a fare un'ecografia che riportava tutto nella normalità. I miei bimbi stavano crescendo. Sorrisi anche se avrei voluto urlare sopra a quel lettino disinfettato. Strinsi i denti, e presi le medicine prescitte per i sette giorni consecutivi. Forse era l'effetto dell'anestetizzante oppure la presenza costante di mio marito di fianco, sta di fatto che, per qualche giorno, tutto era tornato routine.La vecchia bellissima quotidianeità.
Lo splendore di quelle giornate ci portò anche a fare delle gite nella campagna fiorentina, con il kit da pic-nic acquistato per l'occassione.
Non dimenticherò mai i capelli castani di Riccardo, svolazzare sotto ad un venticello mentre ci sussurrava delle fiabe, con la testa sopra alle mie gambe, proprio vicino al frutto del nostro amore.
Pareva un attimo infinito e avrei desiderato rimanerci aggrappata per sempre, perché li eravamo realmente completi, ma un pezzo deve essere sempre strappato. No?
Non esiste il lieto fine, e se da qualche parte, ogni desiderio viene esaudito, bhè, non è questo il mondo in cui può capitare.
Forse in un altro sistema solare, esiste una Terra degna del sorriso di qualsiasi essere vivente, ma qui, nella desolazione dell'intrinseca natura umana, di certo il burrone non manca.
Quella stessa sera il dolore iniziò a ritornare come un macigno pesante.
Mi svegliai di soprassalto senza poter respirare.
Mi morsi l'interno della bocca per poter sentire qualcosa che non mi sembrasse fuoco ardente, che fugacemente inglobava le mie membra.
Guardai mio marito impaurita :
" Perché c'è tutto questo sangue ?"
Non avevo mai visto occhi così belli e così allarmati. Riccardo mi prese in braccio e mi pose sul divano. Chiamò l'ambulanza immediatamente e quei secondi che ci divisero dal soccorso, mi fecero vedere quanto lui mi amava.
Forse troppo per vedermi così.
Avrei desiderato che provasse meno sentimenti per me, per non vederlo soffirire in quel modo atroce, pensai a lui e poi tornai dentro alla bolla di agghiacciante strazio.
Delle fitte mi attraversavano la spina dorsale e degli urli mi facevano scendere le lacrime dagli occhi. I reni scoppiavano di dolore.
Avevo paura di morire e trascinare con me i miei due tesori.
Respirai e così feci anche quando i paramedici mi dissero di tenere duro.
Mi rimbombava ogni rumore nelle orecchie, ogni piccolo suono sembrava filtrato e ritrasmesso con degli amplificatori. Sorrisi a Marni, o almeno cercai di farlo ma quello che mi uscì fu un ghigno. Lui non disse nulla, continuò a fissare il pavimento con dei contorni sempre più cupi.
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Incanto 2
ChickLitSofia ha trovato la pura felicità . L'eterna sensazione che Riccardo sarà l'uomo della sua vita. Tutto scorre, così come le inevitabili incomprensioni, i ritorni , gli attimi infiniti e gli strazianti addii. Sapresti vivere felice senza colui che a...