Natale - piccolo momento -

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Mangio le lasagne tra le risa e le chiacchiere di questa giornata particolare.
Sento una gioia viva, così altamente perfetta da non poter essere scalfita da nessuna lama.
Natale con la famiglia , della quale ora fa parte anche Lui, è qualcosa di meraviglioso.

Osservo Marni scherzare con Papà come se fossero vecchi amici. Si scambiano opinioni sulla politica, sulla quotidianità e sul calcio naturalmente. Di fronte ho Carlo, mio fratello, che dolcemente sussurra ad Ilaria, la sua fidanzata, della quale tanto mi aveva parlato. Era così elettrizzato all'idea di conoscere finalmente Riccardo.

Anche lui è tifoso della Santersese come mio padre, e dal loro punto di vista, quello che il mio uomo ha fatto per la squadra, e' qualcosa d'irraggiungibile.

Rimaniamo a tavola per un tempo infinito, ma così leggiadro in queste liete ore che trascorrono senza intoppi. Ci scambiamo i regali nel pomeriggio inoltrato, con il tramonto che domina tutta la scena al di fuori della finestra.

Sono solo pensieri ma tutti siamo così entusiasti dei piccoli doni da non badare a nient'altro.

" Non dovevate, veramente " gote rosse e imbarazzo a mille sul volto di Riccardo che, con un mezzo sorriso, guarda al proprio regalo, direttamente scelto da mamma : " E' un pigiama,sappiamo che a Londra fa freddo. Speriamo sia della tua taglia".

Risponde mia madre tutta apprensiva con quest'unica preoccupazione : " Si, grazie signora. È molto utile" ancora nella piena vergogna, tento di aiutarlo : " E' bellissima la renna stampata sulla maglietta. Ottima idea ".

Le scelte dei miei genitori, in fatto di regali, sono sempre state alquanto bizzarre, ma questa volta si sono particolarmente impegnati per superarsi: " Ed ecco il tuo Sofy" scarto il dono sapendo cosa mi aspetti: " Grazie tantissimo. Ho sempre desiderato una maglia con stampato sopra Rudolf" ridacchio facendo un occhiolino a Marni: " Siamo destinati a stare insieme, abbiamo anche lo stesso pigiama" mio fratello non si contiene più scoppiando a ridere : " Sarete bellissimi, devo farvi una fotografia con indosso quei così li " il sarcasmo di Carlo non è ben apprezzato da mia madre e che prontamente si difende: " Non ridere troppo. Scarta anche il tuo " sguardo allibito misto a divertimento : " Non ci credo!" urla con gli occhi sgranati.

Un identico set è destinato anche a Lui e naturalmente comprende anche Ilaria: " Per lo meno noi abbiamo un pupazzo di neve, ti sei proprio impegnata ,mamma , nel differenziarci" .


Un secondo di silenzio prima dell'inevitabile risa: " Dai papà, anche tu, potevi intervenire quando mamma ha comprato 4 pigiami identici" esclama Carlo verso mio padre che, seduto sulla poltrona, con in mano il suo dono, sbuffa: " Volevi dire cinque" bofonchia voltando verso di noi lo stesso identico pensiero con stampato un orso.

Nessuno riesce più a contenersi, tutto è diventato talmente surreale da risultare perfetto.

Anche Marni tenta di rimanere serio, senza però riuscirci : " Io l'ho fatto perché vi voglio bene" sussurra a bassa voce mamma.

Immediatamente la avvolgo tra le mie braccia.

I capelli grigi , le rughe che mi ricordano quanto abbia lavorato per noi e quella piccola statura di donna forte, capace di crescere due figli con tutto l'amore che una persona può dare: "Lo sappiamo e sappi anche che non potevi farci doni più perfetti" sento altre braccia che , familiari, sovrastano le mie: " Grazie mamma, sei top, come sempre".

Carlo le bacia la tempia facendola commuovere: " Sei la madre migliore del mondo" sussurra mio fratello prima che le sue labbra si posino sulla mia fronte: " Le mie donne" esclama attirando anche Ilaria in questo immenso abbraccio: " Cosa farei senza di voi?!?".

Mi volto verso Marni , che, immobile, osserva la scena: " Io senza Sofia sarei perso".

La voce riempie la stanza riuscendo ad attirare l'attenzione di tutti.

Ancora fermo, forse per il troppo spumante in circolo, Riccardo lo ripete: " Veramente, vostra figlia è essenziale".

Mio padre deglutisce respirando più velocemente, mia madre non parla. Delicatamente esce dalle nostre braccia con gli occhi velati, arrivando di fronte al mio uomo.

Alza il mento per poterlo guardare nelle bellissime iridi nocciola. Marni capisce, abbassandosi alla sua altezza, le si avvicina al volto socchiudendo le labbra sottili.

Nessuno parla, tutto si ferma.

La stanza è immobile , l'aria è leggera e l'atmosfera sa di famiglia. Poi Marni apre le mani sfiorando le spalle gracili di mia madre, attirandola sul petto.

Lei contraccambia stringendolo a se : " Sei come un figlio, non avrei desiderato nessun altro accanto alla mia Sofia. Proteggila Riccardo, noi te l'affidiamo".

Il magone sale con le rassicurazioni dell'uomo che amo: " Darei la vita per sua figlia, darei quello che non ho per lei".

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