Remember Me - Capitolo 43-

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Carlo mi sorride al di là del finestrino della carrozza. Raccolgo i miei bagagli scendendo da questo treno che mi ha regalato attimi presso ché indimenticabili.

"Ciao bella straniera" con lo spirito amorevole che ha sempre avuto, afferra le valige sollevando tutto il peso: " Ciao Carlo" gli bacio la guancia come solo una sorella sa fare.

"Viaggiato bene?" domanda camminando luogo la ferrovia: " Si, pensavo che ci impiegasse meno tempo. Sei qui da molto?" mi dispiace avermi fatta attendere: " No Sofy e comunque non preoccuparti. Sono tuo fratello e ti aspetterò in eterno se necessario".

Mi strizza l'occhio ed io rispondo con una gomitata: " Come sei amorevole oggi! Cos'è capitato? " mastica la gomma respirando a pieni polmoni. " Eh cara sorellina,sono successe tantissime cose da quando te ne sei andata" ha l'aria sorniona ma soddisfatta: " Tipo?" ho la voce calma e pacata ma sono anche curiosa: " Bè, Ilaria mi ha lasciato" lo osservo con la coda dell'occhio ma sembra che la cosa non lo turbi più di tanto: " Non capisco, ti ha lasciato e sei felice?" sapevo di essere quella più sentimentale della famiglia, ma lui mi pare eccessivamente anaffettivo: " Non sono felice ma ho compreso che senza di lei vivo meglio. All'inizio ho sofferto ma pian piano mi si è riaperta una strada che credevo chiusa".

"E quale sarebbe questa strada?" sono la più vecchia dei due e poco riesco a bermi questa bugia.

" La via del divertimento cara mia dolce Sofia. Comunque, al di là della mia situazione sentimentale, la tua direi che è messa peggio" mio fratello ha sempre avuto molto tatto: " Direi di si".

" Non ne vuoi parlare?" sospiro alla sua domanda: " Non c'è nulla da dire. Non era la vita che faceva per me" arriviamo nel parcheggio e Carlo inizia a cercare il biglietto per il pagamento, lasciando a terra le mie valige: " L'ho visto giocare Sabato, ed è sempre un fuoriclasse. Mi sono chiesto se sia stato lui o sia stata tu a scrivere fine" tasta le tasche finché lo estrae: " Entrambi o solo Lui, poco importa, credimi" .

Saliamo senza continuare la discussione con il mio pallino fisso : Finalmente in macchina verso casa.

Il mio pensiero è rimasto lo stesso da quella fatidica sera, volevo solo tornare nella mia terra.

Mio fratello guida senza parlare, ma noto subito che la sua lingua si sta tenendo a freno: " Dai Carlo, spara! Cosa vuoi chiedere". Ridacchia per poi tornare serio: " Non devo domandare nulla, te lo giuro! Forse dovrei solo fare un'ammissione"

Con il volto lo invito a proseguire ma lui rimane ancora sulle sue: " Allora?" ho il tono spazzientito.

" Ritratto, forse la mia effettivamente é una domanda" annuisco mostrandogli il palmo della mano, muovendo il braccio verso di lui: " Quindi? Cosa vorresti sapere?" prende il respiro fissando la strada.

" Ma, se tu e Marni vi siete lasciati, io, che sono tuo fratello, sono legittimato a sentirlo ancora?"

Rimango basita con la bocca chiusa e gli occhi dubbiosi. Vorrei gridagli che non gli è consentito, che sarebbe un'oltraggio al legame di sangue che ci unisce, ma rimango calma, iniziando con un'altra domanda.

" Facciamo un passo indietro caro fratellino. Tu hai sentito Riccardo nell'ultima settimana?"

Respira Sofy.

" Si, No, forse ... " deglutisce e lo smaschero in un secondo.

" Rifaccio la domanda Carlo. Cosa vi siete detti tu e mio marito, o ex, nell'ultima settimana?"

Accende la radio ma prontamente la spengo. Non deve volare una mosca in quest'auto.

" Allora, a grandi linee ... "

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