Blu - Capitolo 21-

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Ho caldo.

Tolgo il pigiama con il sudore che riga la mia pelle. Ho le palpebre stanche , così pesanti da crearmi fastidio per tutta la fronte. Stiro le braccia alla ricerca del mio uomo ma una mano si appoggia sulla mia spalla.

Tento  di guardarlo con la pesantezza che mi blocca il viso. Le grandi mani mi spostano dal mio giaciglio attirandomi su di se. Le dita afferrano i miei fianchi piegando la mia schiena. Gli dico che non ho la forza di continuare, sono sfinita da qualcosa che non ricordo. Desidero voltarmi ma il suo braccio non me lo permette. Compio uno sforzo sovrumano per riuscire a girarmi. Apro la bocca socchiudendo le iridi. Prima la luce intensa del pomeriggio poi un bagliore caldo, non riesco a mettere a fuoco immediatamente la scena che allunga la nitidezza delle mie paure.

Non è Riccardo.

Capelli corvini, lineamenti fragili, dolore che sale.

Fabio ride, si morde con violenza le labbra fino a farsele sanguinare, schiaffeggiandomi il volto con rude possessione.

Mi divincolo senza forza . Com'è arrivato qui? Dov'è Marni?

Lasciami, urlo o così credo di fare. Il palmo mi schiaccia il volto sul materasso percuotendomi le natiche. Strappa il mio reggiseno facendomi gridare.

Mi fa male ma non si ferma. Urlo e mi dispero. Piango e soffoco dentro alle mie lacrime.

Poi riesco a girarmi, e mi manca il respiro. Il mostro non riesce a contenere un ringhio con Riccardo fermo al suo fianco. Ho la voce bloccata quando anche lui ride : " Ora sei nostra Sofia".

Apro gli occhi nella stanza buia con Marni che mi stringe forte. Ho le unghie nella sua carne, profonde e impresse. La bocca spalancata e le gambe tremanti: " Un incubo amore mio, stai tranquilla, solo un brutto sogno".

Sono in posizione fetale sopra di Lui.

Era tutto vero, troppo realistico nella mia impaurita mente. Perché l'ho immaginato in questo modo ? Cosa mi sta dicendo il mio inconscio? Per quale dannato motivo lo paragono a Fabio?

Con la tranquillità che si addice solo a chi effettivamente non ha mai provato così tanto dolore, mi abbraccia il ventre accarezzandomi i capelli. Rimane in silenzio aspettando che mi calmi. Ripone la mia testa sul cuscino continuando ad essermi vicino : " Sei la cosa più importante e farò di tutto per la tua felicità".

Mi risveglio con ancora le sua parole nei pensieri. I miei sensi si muovono con il profumo di croissant che arriva direttamente dalla cucina. Con un sorriso rincuorante ed un vassoio tra le mani, Riccardo si siede al mio fianco: " Buongiorno tesoro" con il pollice disegna un cuore sul mio petto: " Come stai?" " Meglio" arrossisco per ciò che è successo la scorsa notte: " Scusami per quello ..io voglio riuscire a controllarmi" .
"No Sofy, non devi dire nulla" annuisco mordendo la mia colazione: " Devi sentirti libera di parlarmi se te la senti" mi guarda carico di aspettative. Mi blocco con il cornetto tra le mani: " Ho sognato lui" beve il suo caffè rimanendo attento: " Ma non è tutto" alza gli occhi ritornando nei miei: " C'eri anche tu e non so perché" posa la tazzina alzando un sopracciglio: " E cosa facevo Sofy?" " Ridevi, di me...una donna che non poteva difendersi" porta la testa tra i capelli: " Quando finirà Riccardo?Quando?". Il mio uomo si alza con indosso una tuta aderente alla sua muscolatura : " Presto amore mio. Hai solo bisogno di pensare ad altro. Il tuo sogno non significa nulla. Non assillarti per nulla. Anzi, so bene che per te oggi è un giorno speciale. Vigilia di Natale amore mio, cosa vorresti fare?".
Scuoto la testa perché non ne ho idea, poi un'illuminazione: " Forse servirebbe dello Shopping, tanto shopping" corruccia il viso perché non se l'aspettava: " Tu che spendi dei soldi in modo compulsivo? No, non ti ci vedo" ridacchio avvicinandomi: " Sfidami" con un pugnetto mi fa indietreggiare : " Ti sfido cara la mia Sofia e guai a te se non sarai all'altezza".

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