Ciao Sofia - Capitolo 54 -

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Ricontrollo la valigia mentre un preoccupato Riccardo, mi descrive accuratamente dei dettagli che mi ha già elencato almeno quattro volte:

" Il chek in è alle 11.00, il taxi sarà qui alle 10.00. Il biglietto è già nella tua borsa?"

Annuisco indicandolo.

"Si, e se me lo domandi di nuovo, me lo stamperò in fronte" gli occhi rimangono fissi sul pavimento, alla ricerca di qualche frase che possa controbattere: " Poi quando arrivi ...."

Lo interrompo continuando da sola: " Poi quando arrivo in aeroporto ci sarà un povero ragazzo ad attendermi, mentre mio marito, ingnaro di quanto sia umiliante essere ricevuta da uno sconosciuto con un cartello sul quale troneggia il mio nome, sarà all'Hotel ad aspettarmi" sta per aprire bocca ma lo interrompo di nuovo: " Devo inoltre ricordare al mio accompagnatore che il Resort è La Venere, quello di fianco al vostro, perché il caro allenatore non vuole assolutamente distrazioni" alza ed abbassa il volto annuendo: " Ok, ok, allora è tutto pronto. Io devo andare ora, mi aspetta il team......" le parole scemano con ancora il suo sguardo indagatore, pronto a ricontrollare che tutto sia come stabilito: " Quindi, ci vederemo domani. Mi raccomando chiamami!Non come al solito, visto che tendi a dimenticarti di farlo, o almeno ... lo dimenticavi prima ".

" Ti chiamerò, stai tranquillo. Noi saremo al sicuro" pronuncio indicando il mio ventre: " E domani saremo dal papà, che starà morendo d'ansia insensata" bofonchio al mio ombelico.

Le sue grandi mani delicate si adagiando sulle mie spalle, coprendole interamente. Il volto si fa teso, tirando i lineamenti di Marni: " Stai attenta, e arriva direttamente a Montpellier, te ne prego. Quando sarà terminato l'allenamento verrò da te. Il ragazzo parla comunque italiano, quindi nessun problema" sorrido a tutte queste raccomandazioni: " Riccardo, siediti un attimo" mi fissa come se non capisse ed anche se i suoi occhi indugiano sull'orologio:

" C' è qualcosa che non va? Non vuoi venire? Come vuoi Sofi, veramente, non devi per forza seguirmi, so che ora che siamo ancora qui, l'ultima cosa che vorresti è lasciare Firenze, e se sei stanca, per me va benissimo, te lo giuro, poi là non avrò tempo, e mi mancherai ma va bene, non pretendo che tu debba restare contro la tua volontà, figuriamoci ...."

"Riccardo ...." lo osservo stranita...

" Poi qui ci sono i tuoi genitori, potrebbe venire Lucia e rimanere nei week end, poi comunque c'è skype e la sera ...."

"Riccardo, frena un attimo la lingua"esclamo con una dolcezza tirata.  Chiude la bocca respirando con le narici, trattenendo però, con dolore, le mascelle: " Ok, sei tranquillo?" cerca ancora di far uscire la voce ma lo fermo: " Adesso, con calma, mi dici cosa ti preoccupa realmente"

"Niente" pronuncia lapidario

" Amore mio, sincero, ti prego"

" Ok, ok " si prende qualche secondo per poi continuare " Io ... non voglio sforzarti a fare nulla. Ed ho sempre paura di rovinare la nostra famiglia con i miei atteggiamenti. Sono state tre settimane bellissime e ti sei anche adattata al fatto che per buona parte sono stato in ritiro con la Nazionale. E, visto che la nostra storia si è incanalata magnificamente, sento sempre il peso di ogni decisione come un masso pesante, e penso anche che tu debba avere i tuoi spazi ed il mio lavoro ne lascia ben pochi"

" Ti amo Marni, sei mio marito e lo sarai per la vita. Ho compreso già a Londra cosa significasse seguirti, ho capito che la difficoltà della tua vita deve trovare un pilastro nella mia. Ed io, tesoro , verrò con te in Francia, resterò nel resort a rilassarmi e sarò ad ogni partita, in qualsiasi città si possa svolgere. La sera, quando potrai, io ed i nostri piccoli, saremo lì ad aspettarti, e pretendo il massimo da te, come del resto tutta l'Italia. Quindi stai tranquillo, pensa alla concentrazione ed anche che ,domani sera, sarò ancora la tuo fianco, magari con un bel gelato tra le mani, spaparanzata a bordo piscina con tutti i miei inestetismi alla portata dei paparazzi, dei quali non m'importa più nulla. E non credere che sarà facile sbarazzarti di me, caro Riccardo, sarò peggio di una cicca sotto la scarpa ... " ridacchio ritrovando il mio uomo sul suo volto. Si alza sospirando, prendendo le sue valigie tra le dita.

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