Marni - Capitolo 17

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Accarezzo la sua calda e levigata pelle, coperta dal pizzo lussurioso. Ha il corpo che brucia ma trema come una foglia tra le mie dita, come sfiorata dal gelo pungente dell'inverno.

Ha le gote rosse, così color porpora da poterle accostare alle ciliegie mature.

La stringevo forte durante la sessione di photobooking per paura che potesse svenire per tutta l'attenzione che alla mia Sofia non piace, che non le appartiene. L'ho baciata così immensamente  , da sentirla mia per ogni centimetro di Lei.

Ma ora Sprofonda con il viso sopra al mio petto.

Come il giglio fiorisce , lei è nel pieno della sua primavera in questa carne madreperla , nelle labbra , negli occhi che ora mi stanno fissando.

" Ti piace?" timida voce in uno smarrito sguardo: " Sei bellissima" ancora abbassa il capo ed ancora io la cerco: " Non vergognarti di me, non farlo".
Non siamo più sul set fotografico, è terminato oramai da ore, ma ho insistito affinché provasse ancora quel body di pizzo, nella calma della nostra stanza:" Mi dispiace soltanto che non sarà mio privilegio questa vista" dato che sarà sotto l'occhio di tutti i Londinesi tra qualche settimana, ma ho parlato con il responsabile affinché venissero coperte le parti che Sofy e sopratutto Io non volevo pubblicamente mostrare.

La lascio volteggiare nell'aria sostenendole le dita, gira su se stessa donandomi la visione completa del suo corpo così perfetto nella morbidezza delle curve. Vorrei baciarla ed assaggiarla in ogni dove, per poter dire di averla posseduta in ogni modo possibile, per sentirmi parte di tutto ciò che è Lei. Potessi entrare nei suoi pensieri, varcherei la soglia con la timidezza con la quale Sofy sempre mi osserva. Dolci toni in sottofondo e la lucidità di ciò che la rende così amabile.

" Sei stata fantastica, non pensavo che lo avresti fatto .... Ma come sempre, mi stupisci" si allontana appoggiandosi alla secretaire della camera da letto: " Forse non sapevo nemmeno Io cosa stavo facendo. Ho sbagliato ad accettare?" come può pensarlo: " La tua bocca sulla mia in una fotografia carica d'amore. Dove e come avresti potuto sbagliare?" mi avvicino sfiorandole il seno: " Era la tua pubblicità, io sono stata solo un'aggiunta" oh com'è nel torto:" Tu sei la protagonista, nello spot, nella fotografia, nella mia vita" assorbo il suo profumo che sempre mi ricorda il nostro primo incontro : " Sai così di buono" alza il mento ed il cuore accelera: " Sei una favola amore mio, hai un corpo, dio santo". Quando la vedo in questo modo non riesco a contenermi, mi eccita come mai nessuna aveva fatto e come mai avrei pensato che qualcuna potesse farlo.
Afferro le sue braccia facendola sedere sul mobile, piccoli baci accompagnano la mia discesa sul décolleté, sento fremere la sua pelle ad ogni contatto. Faccio un passo in avanti tirandola sul marmo. Mugola per il freddo che sente sulla pelle ma la calmo immediatamente alzandola sopra al mio ventre, sostenendola.

"Grazie Sofia" mi guarda con la lingua che percorre le sue labbra: " Precisamente per cosa mi stai ringraziando?" sorrido sfiorandole il naso: " Per essere qui... Per ess..." squilla il telefono , ma lo lascio fare: " Dicevo, per essere così meravigliosamente te stessa per ..." la chiamata termina con l'inizio di una nuova richiesta d'attenzione: " Scusami amore mio" l'accascio sul letto rispondendo alla telefonata che arriva dal mio agente: " Ciao Phil, dimmi" trafelato racconta che si è dimenticato di farmi firmare una clausola relativa alla cessione della Santersese e che devo recarmi immediatamente al centro: " È così importante?" Dalla sua insistenza pare che non abbia alternativa.

Chiudo la discussione con i suoi occhi spenti: " Si lo so, ma devo andare Sofy" sbatte le ciglia arrendendosi al mio impegno: " Torno presto, te lo giuro" la bacio coprendola con la coperta: " Riposati, è stata una giornata un po' piena" ridacchio accarezzandole la fronte: " Quando mi svegliero' sarai qui?" affero il cappotto chinandomi ancora su di Lei: " Prometto".

Esco con il gelo sulla pelle. La sciarpa mi copre il mento ma fa un freddo cane.
Chiamo un taxi alzando il braccio, con la speranza che si fermi. Così succede facendomi rintanaree sopra al sedile in pelle. Dopo una ventina di minuti, finalmente, arriviamo al campo.
Nuovamente tra il tempo incerto di Londra, m'incammino al di là del portone in ferro. La segretaria mi accoglie sorridendomi, accenno ad un movimento del capo entrando nella sala riunioni.

Vedo Phil piegato sulla scrivania. Si gratta con insistenza carica di stress, il capo:" Dove minchia eri!" aggredisce la mia presenza immediatamente : " Sai, non abito qui vicino" mi passa il foglio chiedendomi di firmare: " Scusa ma prima dovrei leggere" sbuffa imprecando di nuovo. Riassumendo velocemente, il cartellino aveva ancora un cavillo a cui la società poteva attaccarsi in caso d' infortunio ma che, in questo modo, va a decadere e dunque ad assicurarsi: " Pensi che ti voglia fregare?!?Sono il tuo agente Riccardo, il tuo cazzo di agente!".
Firmo senza dargli troppa corda.
" Allora, non devi dirmi nulla?" sorride in modo meschino: " Mmmmh...No.." si avvicina tirandomi una gomitata: " Com'è andata oggi?Mi hanno riferito che hai fatto le foto con una gnocca" lo guardo storto sperando che non stia parlando in questo modo della mia Sofia: " Ho fatto delle foto con una modella, ma non era così bella" apre la bocca mostrandomi tutti i denti: " Ma se mi hanno mandato anche delle immagini. Tette grosse, culo pieno. Da fottere quando vuoi. Si capisce subito quando una ha voglia" sgrano le pupille con la dannata voglia di appenderlo al muro: " Non sai cosa posso fare con queste foto" me le mostra ridendo. Sofy tra le mie braccia, così nuda, così fragile.
Le mie mani agiscono da sole. Strattono la sua camicia sovrastando il suo metro e settanta. Lo sbatto sul muro tenendolo per il colletto: " Stai parlando della mia fidanzata" non oso pensare che questi uomini possano vederla in questo modo: " Scusa scusa" ha la voce rotta per la paura: " Non lo sapevo, non l'ho mai vista" lo lascio andare con l'agitazione in circolo:" Stai calmo" sbatto la porta alle mie spalle uscendo dal centro sportivo così velocemente come ci sono arrivato.
Non voglio che la vedano così, lei è pura, lei è la mia donna.
Respiro a fatica mentre chiamo il taxi. Nessuno si ferma e la mia rabbia si estende.
Come cazzo posso proteggerla adesso.
Dovevo fermare quel photo director quando l'ha notata. Perché non l'ho fatto?

Finalmente un'auto si ferma ma i miei pensieri non fanno altrettanto. Medito per tutto il viaggio di ritorno senza trovare soluzione. Ho fatto tagliare parte dello spot ma si vede il suo seno, si capisce quanto è sexy, ma perché non si vede quanto sia mia?
Arrivo sul portone di casa sedendomi sugli scalini.

Magari solo Lui l'ha guardata in questo modo. Ma chi gli ha mandato le immagini? Qualcuno che era presente nello studio, questo sicuramente, quindi già là c'era un uomo che la guardava diversamente da come una donna dovrebbe essere amata

Mi passo le mani nei capelli.

Ma cosa dico, giudico loro quando anch'io ero così?

Devo fermare tutto, però Sofy come la prenderebbe? Non posso dirle quello che è successo, starebbe male ed Io non sopporto di vederla distrutta. Espiro calmandomi. Ignoro la faccenda, nessuno le dirà nulla e chiamerò nuovamente lo studio per accettarmi di come sarà lo spot. Mi convinco che è un'episodio isolato, non devo preoccuparmi.

Respiro e mi alzo. Lei mi aspetta ed io devo sembrare normale.



Ciao ragazze,
Aspetto i Vs commenti. Voi cosa avreste fatto?
Bacioni

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