In questo momento vivo.
Respiro ciò che sono, pienamente consapevole che questa volta l'ho sconfitta. A corpo nudo, sui miei piedi.
Torno verso casa con una nuova sensazione tra le mani. Mi sento libera, svuotata di un macigno enorme che ha pesato per mesi sulla mia schiena. Ma adesso Lei è passato. Lei è lontana da noi, che siamo uniti, che siamo famiglia. Ci sono situazioni che devi affrontare da sola. Potrà anche piovere fuori, ma devi essere salda e calma dentro. Ho avuto paura, ne ho avuta tanta, ma sapevo che ne avrei avuta di più se lei avesse continuato ad essere una minaccia alla mia felicità. Vederla nella piena consapevolezza che Lui oramai ha scelto me, mi ha fatta salire su un piedistallo immaginario. Per una volta, una sola, io ero dalla parte più forte, e solo perché io ho il suo amore, ho la sua piena attenzione, la voglia di essere la madre dei bambini che Riccardo mi donerà.
Non so in che modo Marni possa aver interpretato questa mia decisione. Non volevo certo escluderlo dalla mia vendetta, ma l'essermela cavata in solitaria, mi ha fatto innalzare l'orgoglio come mai prima.
Testa dritta e corpo in armonia con i pensieri. Apro il cancello con il sorriso della vittoria sulle labbra. Tento di dischiudere la maniglia di casa ma qualcosa blocca la mia entrata. Riprovo ma è come se ci fosse qualcuno che ferma il movimento del legno.
"Come ci si sente ad essere chiusa fuori?" capisco immediatamente che si è inacidito: " In modo pessimo" rispondo a tono sapendo quanto possa essere permaloso il mio uomo: " Ho freddo amore mio" sussurro lentamente e dolcemente alla fessura che pian piano il mio uomo crea tra il muro ed i suoi lineamenti: " Non hai un occhio nero, vero?" ridacchio toccandogli la punta del naso con il polpastrello: " No, me la sono cavata egregiamente se proprio vuoi saperlo". Deglutisce donandomi il permesso d'entrare: " L'hai vista?" annuisco abbracciandolo: " Si, e diciamo che l'ho ricacciata nelle tenebre, come un supereroe in calzamaglia"
"Direi più in leggings e tuta" ride afferrandomi i fianchi, facendosi carico del mio corpo completamente: " Sai Sofy, mi stupisci ogni giorno che passa" vorrei poterlo fare sempre: " Sono stata creata per riempirti le giornate" rispondo con gli occhi pieni di Lui: " Vieni, ti ho preparato la colazione" il mio sorriso si smorza non appena odo questa parola: " Basta pensarci, ora Lei non c'è più amore mio bello" espiro annuendo alle sua parole: " Più", ripeto a me stessa, convincendomi che mai potrò essere scalfita.
Sapevo che sarebbe arrivato questo momento ed il volo parte con i miei occhi che abbandonano Firenze cosi piena e cosi addobbata, ma, purtroppo, Londra ci aspetta con il suo grigiume e con la vita che mai si arresta. Ciò che più mi consola è che Claudio sicuramente mi starà aspettando cosi come le mie serate d'arte. Mentre ero in Italia, ho guardato il mio sito web con la vendita online di quadri. Non avendo più messo nessun oggetto, naturalmente non ho più avuto entrate, però ho ben pensato di gestirlo dall'Inghilterra. Sperando anche che il mio e-commerce possa espandersi in qualche modo. Se gli inglesi sono interessati alle lezioni culturali, magari lo possono anche essere di dipinti. Carica di idee nuove, mi avvinghio a Marni che dorme beatamente al mio fianco. Respira a ritmo con il mio cuore. Piccoli momenti che mi inondano d'amore eterno.
Dopo qualche ora giungiamo all'entrata della casa che a poco a poco ho iniziato a sentire mia,ma, mai, avrei pensato di varcare questa soglia da donna sposata quando solo una settimana fa sono partita nubile.
Profumo di gigli e luce che si fa spazio dalle fessure delle persiane. Claudio mi ha già contattata per chiedermi quando avremmo potuto vederci. Naturalmente ho preso al volo l'occasione dato che Riccardo aveva un incontro con il suo manager. Non ho chiesto nulla ma ricordo bene che l'ultima volta che lo aveva visto, il suo umore non brillava particolarmente, anzi, pareva a disagio misto a della rabbia. Però, questa volta, mi sembrava rilassato quindi, dopo essere stata avvisata della sua assenza, mi sono immediatamente collegata ad internet contattando il mio amico riferendo della mia ora libera. Arriva dopo un'ora interamente coperto nella sciarpa color ocra. Ha il viso un po' scavato ma il sorriso non manca sul volto che conosco alla perfezione. Lo abbraccio piena d'entusiasmo, senza badare al piccolo passo che lo fa indietreggiare di qualche millimetro. Ha la voce più flebile del solito e l'aria stanca, ma come un'egoista, sono troppo presa da me stessa e dal mio racconto per potergli chiedere cosa significhi quella faccia stravolta.
Con una tazza di thè e dei biscotti senesi, ci ritroviamo a parlare e a spettegolare di tutto ciò che mi è capitato. Ha guardato il mio anello più volte domandomi se era vero: " Si certo, il mio Marni mi ha sposata, non ho realizzato nemmeno io questa cosa, figuriamoci gli altri".
Con la scusa della mancanza, il tempo scorre senza la nostra attenzione. I dettagli sono la parte preferita di Claudio che ascolta interessato come farebbe Lucia. Racconto ogni secondo, ogni momento di quella giornata, naturalmente senza tralasciare la mia personale vendetta con quell'arpia. Lui ride, ascolta e assaggia qualche biscotto, senza però toccare la bevanda calda.
Finito il mio monologo sotto agli occhi incantati del mio amico, noto immediatamente una scintilla delle iridi che mi hanno consolata quando ho creduto che avrei perso Riccardo definitivamente.
"Volevo dirti una cosa Sofy" prende tempo per poi afferarmi le mani, accarezzandole: " Sei l'amica più cara che mi ritrovo in questo momento e ringrazio Dio per averti fatta entrare quel giorno nel bar. Quindi, volevo che sapessi per prima cosa mi sta accadendo" sospira e mi preoccupo immediatamente.
"Cosa c'è Claudio, parlami" sorride e solo ora vedo delle piccole macchie sulla fronte, con forme irregolari. Sono rosse, o sono viola, non riesco nemmeno a rifletterci quando la sua bocca mi strappa il cuore: " Sono malato Sofy" non voglio chiedere di cosa, non voglio sapere quale malattia lo sta deabilitando in questo atroce modo.
Nero e buio, nei suoi occhi ed ora nei miei.
Ma il fatto è che so già cosa sono questi sintomi, cosa significhino quelle macchie: " Ora si guarisce" sussurro questo alla stanza vuota. All'aria rarefatta, alla solitudine del mio amico: " No Sofy, non si guarisce, si sopravvive a stento" una doccia fredda mi fa mancare il respiro.
No no no!
" Perdonami, non volevo dirt..." la voce si ferma e le sue lacrime scendono: " Non volevo dirtelo oggi, dopo il tuo matrimonio ma non so proprio cosa fare".
Lo abbraccio perché mi sento morire con Lui. Vorrei sapere, vorrei chiedere in che modo sia stato possibile ammalarsi, ma non ho il tempo di pensarci che è Claudio a parlare: " Sono stato uno stupido! Quest'estate mi sono ritrovato con amici per una vacanza. Là mi sono dedicato alla pazza gioia, non avevo legami sentimentali, non m'interessava averne. Ed una sera, ho avuto un rapporto con uno che non conoscevo. Sapevo che dovevo usare precauzioni ma come un cretino ho accettato la sua proposta. E adesso non ho più nulla."
Sospira poi parla ancora, poi si ferma, poi riparla: " Io sono qui Claudio, e ci sarò sempre" asciugo la lacrima sul suo viso: " Non hai paura? Ho letto su internet che questa malattia terrorizza la gente" chiede carico di apprensione, ma solo le persone idiote potrebbero allontanare una persona: " No Claudio, non ho paura di essere contagiata. Ho solo voglia di rimanere abbracciata al mio amico".
Nel divano di casa mi accoccolo al suo fianco. La testa sulla spalla e le braccia sul suo magro sterno.
Guardiamo Londra dalla finestra, con il buio che cala pian piano, fuori e dentro la stanza.
STAI LEGGENDO
Incanto 2
ChickLitSofia ha trovato la pura felicità . L'eterna sensazione che Riccardo sarà l'uomo della sua vita. Tutto scorre, così come le inevitabili incomprensioni, i ritorni , gli attimi infiniti e gli strazianti addii. Sapresti vivere felice senza colui che a...