Just a Man - Capitolo 57-

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" Ciao" parla sottovoce , nascosto dall'ombra che il suo stesso viso nasconde.
Non so cosa chiedere, non so cosa dire.
"Scusa se non ti ho avvisata ma ti ho vista prima mentre rientravi e ti ho seguita"

'"Perché sei a Montpellier ?" Squadro la sua espressione.

" Sono  qui per una conferenza sui vini della zona, alloggio in un hotel del centro"

Christian sorride in modo forzato: " Mi hai seguita fino in camera?"

Scuote la testa giocherellando con l'orologio al polso: " No, certo che no. Ho chiesto in Reception".

" Ah" aggiungo arrabbiandomi con la mancanza di privacy della struttura.

" Ti sto dando fastidio? Credevo di fare una cosa apprezzabile .."   le labbra rosee che mi hanno assaggiata, restano bagnate dalla sua saliva: " No, figuriamoci, è che sono sorpresa ... Non credevo che ci saremmo rivisti" la tensione è palpabile sopra alla mia pelle.

Lui mi è piaciuto troppo per essere serenamente colpita dalla sua presenza.

" È stata una pessima idea" aggiunge continuando a guardarmi con le sue iridi azzurre: " No , non vederla così, è solo strano che tu sia qui, però, dopo tutto , vorrei sapere come stai ...." lascio la domanda in sospeso perché in realtà vorrei capire come mi sento io adesso.

" Bene, ho una fidanzata sai" sorride cercando una foto sullo smartphone.
Me la mostra fiero ed io aggiungo qualche apprezzamento alla bella ragazza dell'immagine : " Sembrate molto felici"
" Si, lei è fantastica" lascia che la frase sfumi per poi guardarmi ancora dentro all'anima: " Tu come stai? I bimbi?"

" Bene, tutto procede bene" l'imbarazzo cala sull'entrata della porta e sopra alle nostre teste: " Ho fatto una cazzata nel venire qui, scusami..." i piedi indietreggiano ma le mie dita afferrano d'istinto il suo polso : " No, non è stata una mossa sbagliata , mi fa piacere averti rivisto " indugio sulla sua pelle per un secondo.

Cosa mi fai Christian?

Delle piccole rughe segnano il contorno delle labbra mentre osserva le mie dita tornare nel mio pugno.

" Sei stato molto gentile " aggiungo arrossendo.

" Non sono venuto qui apposta, te lo giuro" dice senza pensarci un secondo .

" Ti credo" non è una persona cattiva, non lo è mai stata.

" Invece mento Sofy" atterrita non respiro.

" Si che sono qui apposta , non riesco a dirti bugie, non ne sono in grado" arrossisce e io lo faccio con lui.

" Sapevo che probabilmente saresti stata qui con Lui, e quando ho saputo della fiera sui vini, non ho esitato a partecipare. So che è sbagliato ma ci siamo lasciati troppo frettolosamente... In fondo volevo solo salutarti".

Respira con la bocca che racchiude i denti serrati.

E' proprio Christian, il ragazzo di cui ti puoi fidare ciecamente.

Non rispondo perché cerco le parole quando è lui a continuare .

" Però ora che ti ho qui davanti mi rendo conto che è stata una mossa stupida , ma ... nel mio profondo ... ne sono felice "

" Almeno so che lo sei anche tu " aggiunge. Sorride e la sua gioia, anche se effimera e superficialmente banale , mi fa fare altrettanto.

" Grazie di tutto Christian, grazie per aver capito, grazie per essere stato te stesso. Ti devo tanto, molto e probabilmente troppo . Nel buio sei stato Luce quando non credevo esistesse " pronuncio d'un fiato.

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