7 (Diana)

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La casa è ancora vuota, così ne approfitto per rilassarmi un po': mi sdraio sul divano e afferro un libro, mi metto sotto una coperta e infilo le mie cuffiette. Al primo assolo di chitarra inizio a sorridere e la mia mente cade subito su di lui: mi ci trovo davvero bene. E' un ragazzo gentilissimo, simpatico, dolce, carino, affettuoso e per quanto mi è parso di vedere ama il contatto fisico: con tutti gli altri amici ci abbracciavamo molto di rado, mentre con lui è un continuo stringersi. E' molto simile a Filippo, si. Be', è un po'più grande di me, ma l'età non conta: posso tranquillamente essere sua amica, no? Al diavolo la mia ex professoressa che diceva che gli amici si devono scegliere di massimo un anno più grandi! Sicuramente se lo venissero a sapere i compagni inizierebbero a spettegolare...ma ad essere sincera: non me ne importa nulla.

Sono le quattro e di Nicole ancora non c'è traccia: Filippo e lei non sono mai stati a pranzo insieme e immagino la faccia di lui ora, a sentire le chiacchiere di lei.

Scatto in piedi e infilo di nuovo il giacchetto.


<<Diana!>>, mi accoglie la nonna di Fil.

<<Salve signora! Come sta?>> Entro in sala e lei mi prende la borsa e la giacca, da buona padrona di casa. E' una donna sulla settantina, sempre cordiale e ben vestita. Ha confessato di avere un debole per me, così ogni volta che mi vede le si illuminano gli occhi.

<<Discretamente, grazie cara! Te?>>

<<Bene, grazie mille! Filippo e Nicole sono qui?>>

<<Oh, si: sono al piano superiore.>>

La camera di Filippo è l'ultima e si riconosce chiaramente per via dei poster sulla porta raffigurati scheletri e band metallare. Lui sta seduto alla scrivania, mentre Nicole è presa dal suo cellulare.

<<Salve!>>, esordisco.

<<Cantarina!>>, urla mia cugina. Vado a dare un bacio sulla guancia ad entrambi, come di consuetudine, poi mi siedo sul tappeto.

<<Allora, come è andata?>> Okay, ora ci si mette anche lui? Di sicuro gli avrà fatto il lavaggio del cervello oppure lo avrà costretto, ma va be'.

<<Non era un appuntamento, ragazzi.>>, preciso.

<<Secondo me si!>> Fulmino Nicole e mi sdraio con le mani sulla pancia.

Soffio e inizio a giocherellare con il piumone del letto: <<Comunque il nostro NON APPUNTAMENTO è andato bene: abbiamo pranzato e poi ho conosciuto il batterista del suo gruppo, Riccardo.>>

<<E nel campo?>>

<<Cosa,scusa?>> In realtà ho capito bene la domanda: vorrei solo che mia cugina la cambi... e vorrei tanto sapere cosa gliene importa a loro.

<<Nel campo, dico. Cosa avete fatto?>>

<<Che ve ne importa?>>, rido. So che sono entrambe persone curiose, così mi diverto a tenerli sulle spine, a volte. <<E comunque non abbiamo fatto nulla, ovviamente! Abbiamo parlato e basta!>>

Mi alzo e vado alla finestra: <<Siete solo degli impiccioni!>>

Filippo dà un colpetto sulla spalla a Nicole e soffocano una risata: stanno complottando, è chiaro. <<Cosa avete da ridere?>> Vederli ridere così fa fare lo stesso anche a me: sono fritta. Ora inizieranno a pensare male e bla, bla, bla.

Non rispondono, così inizio a sfogliare l'album di foto che ho regalato al mio amico per il suo onomastico: ci sono tutte Polaroid e una mia lettera. Risalgono a pochi mesi fa, quelle foto, ma mi colpiscono le nostre facce: siamo cambiati molto, da allora. Sia fuori che dentro. Lui ha fatto la "metamorfosi" più evidente, ma io... be', anche io sto iniziando a farla, credo. Be', è tanto che mi dico di cambiare ma non riesco mai a farlo: ora mi sento in forma per cominciare questa fase.

<<Va be', noi andiamo!>> Lei si infila il suo zainetto ed esce di scena, lasciando me e Filippo soli. Ci guardiamo qualche secondo, poi lui fa un passo nella mia direzione e apre le braccia. Io mi ci butto e lui mi stringe forte. Non so cosa gli prenda, ma mi piace abbracciarlo. Il suo odore mi dilata le narici e chiudo gli occhi, con l'orecchio appoggiato al suo petto, ad ascoltare il suo cuore battere.

<<Ti voglio bene.>>, sussurra lui.

Le urla di Nicole sbloccano il tempo nella stanza, così prima di scendere gli prometto che lo chiamerò più tardi.

<<Ho fame!>> Fortunatamente lei ha il suo motorino, così non dovremmo farci tutta la salita di casa a piedi.

<<Possiamo andare a prenderci qualcosa, se vuoi.>>, le propongo, così lei decide di andare in un bar vicino al centro.

La sento canticchiare una canzone e rimango davvero sconvolta: è una delle preferite di Filippo e l'ha fatta un gruppo che lei dice di odiare. Appena arriviamo colgo l'occasione: <<Che cosa stavi cantando?>>

<<Oh, no, niente: una canzoncina banale e stupida che non so come...>>

<<E' "The Drug In Me Is You", una delle preferite di Filippo, sai?>> Certo che lo sa e conoscendola immagino che ora ci sia in fissa, così come ha avuto fisse per le canzoni preferite di... ragazzi che le piacevano? <<Ti piace così tanto, lui?>>

<<Cosa? No! Io con quello? Mai!>> Mi tiene aperta la porta e mi dice di sedermi mentre lei ordina. Noto che ho un messaggio da Lorenzo: "Hey!". Gli rispondo chiedendogli cosa stia facendo.

Mangiamo il nostro tramezzino silenziosamente e ogni tanto ci scambiamo delle occhiate che si intensificano quando il display del mio cellulare si illumina: <<Dovresti rispondergli, Diana.>>. Si, dovrei, ma dopo lei inizierebbe con la solita storia: può aspettare.

<<Perchè non uscite insieme?>>


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