32 (Diana)

37 9 0
                                    

"Dieci minuti e sono da lei, signorina.", recita il messaggio di Valentino con tanto di cuoricini, faccine sorridenti e fiorellini che tanto amo.

<<Vai alla grande con i ragazzi, bellezza!>>

<<Nicole, finiscila!>> Con lei non smetto mai di ridere, anche se spesso si fa le fisse: è convinta che  io piaccia a tutti. Vorrei dirle che io e Lorenzo stiamo insieme, che si, come aveva detto lei, mi piace, ma preferisco aspettare ancora qualche giorno. Vado in bagno per specchiarmi un'ultima volta, mi sistemo lo chignon e faccio facce buffe come al solito, poi abbraccio mia cugina e scendo ad aspettarlo. Il muretto è ghiacciato, così, mentre con una mano cerco una canzone da sentire, con l'altra mi strofino le gambe per riscaldarmi con l'attrito. Anche con le cuffiette, tuttavia, sento un rimbombo farsi sempre più forte e più vicino, fino a quando vedo comparire le ruote della macchinetta del ragazzo davanti a me. Il clacson suona due volte e non posso fare a meno di sorridere.

<<Buongiorno, signorina!>>, fa Vale non appena apro la portiera. Quell'auto a due posti da ragazzo non ancora maggiorenne è davvero carina, per quanto sia minuscola: l'odore di liquirizia è delizioso e gli adesivi che le coprono il cofano sono davvero carinissimi. 

<<Giorno!>> Gli do un bacio sulla guancia e mi lascio osservare qualche secondo, prima di dargli un leggero cazzotto sulla spalla.

<<Sei carina anche di mattina>> No ai complimenti che fanno diventare paonazzi. No, no e no! <<Si, okay, so che hai un ragazzo che potrebbe farmi un po' male se mi menasse, ma quando le cose si devono dire, si devono dire.>>

<<Che cretino che sei!>>, rido a voce estremamente alta. Mi stupisco della velocità a cui possa arrivare una roba del genere, ma non mi pronuncio perché non vorrei sembrare noiosa almeno con un quasi-sconosciuto di cui so si e no dieci cose, che riguardano al 70% la sua band che fa, per quanto ne so, brani pop punk. 

Con una mano tiene il volante e con l'altra tira fuori il telefono dalla tasca dei pantaloni: <<Chri ci aspetta in piazza, mi ha scritto.>> Si fa scappare una risata dal modo in cui guardo brutto il cellulare che tiene in mano, così mi volto dall'altra parte e guardo fuori dal finestrino il bordo strada che scorre rapidamente sotto i miei occhi, quasi fosse un tappeto mobile. Allungo la mano sullo stereo e premo il pulsante "play": la canzone parte ad un volume estremamente alto che rimbomba in quel piccolo spazio, ma mi piace! 

<<Che spettacolo! Chi cavolo sono?>>, urlo muovendo la testa su e giù a quel ritmo movimentato. Valentino mi imita e tiene il tempo sul manubrio; si batte due volte un palmo sul petto e mi guarda mentre spalanco gli occhi stupita: è davvero il suo gruppo?! <<OH MIO DIO! SERIO?!>> Mi rigiro completamente per guardarlo meglio in viso e lui sorride, sorride, sorride: non fa altro. Lancio un urletto di gioia e applaudo velocemente: è la cosa più bella che abbia mai sentito! <<Caspita, dovete suonarmela questa!>>, lo obbligo alzando il volume ancora di più, fino a far diventare l'auto una discoteca. In centro sono costretta ad abbassare e a malincuore lo faccio, guardando il mio "autista" con gli occhi lucidi e il labbrino dolce. 

<<STAI FERMA LI'!>> Scende e di corsa passa davanti al cofano, sbattendoci contro e finendoci sopra. Non riesco a non ridere e mi sto sentendo quasi male quando, mentre lo guardo controllarsi il braccio che ha sbattuto, un tipo con la frangia viene ad aprirmi la portiera: alto, dilatatore, piercing al naso, cappello a cuffietta, giacchetto da montagna. 



FrameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora