Sposta la bocca tutta da un lato: <<C'è che queste sono le parole più belle che qualcuno mi abbia mai detto.>>
Cosa? Davvero qualcuno non le ha mai detto qualcosa del genere? Mi ha appena detto di non avere mai avuto un vero fidanzato, ma qualcuno innamorato di lei glielo deve aver detto per forza.
<<Ma...>> Vengo interrotto dalla sua suoneria.
Alzagli occhi al cielo, ma poi risponde e mi dice, muovendo il labiale, che è Filippo.
Attacca non aggiungendo nulla, ma poi...: <<Filippo GUARDA CASO aveva già invitato Nicole a pranzo!>> Sua cugina sta facendo del tutto per lasciarci del tempo per conoscerci e io, sinceramente, gliene sono davvero grato, anche se non ho scoperto poi tanto su Diana, ma mi basta solo passarci qualche ora.
<<Allora siamo soli?>>
<<Se mi fai qualcosa ti denuncio!>>, mi minaccia divertita puntandomi un dito sotto il mento.
Mi alzo in piedi e, ignorando il suo "Sei felice?" la cui risposta sarebbe sottintesa, la prendo per il polso e raggiungiamo la moto. Mia madre non sta in giardino, stranamente, ma sono intenzionato a fargliela conoscere: si troverebbero di sicuro bene insieme. La mia ex non gliela ho mai presentata, ma credo Diana sia quella giusta. L'amica giusta. Oh, bah, al diavolo l'amicizia!
<<Ed ecco il mio nido!>> La faccio passare prima di me e lei inizia a guardarsi intorno, spaesata. <<Scusa gli scatoloni ma ancora devo finire, però il necessario lo abbiamo, dai. Qui dentro ci sono solo oggetti e alcune mensole del mobile della camera.>>
Si avvicina al divano e tira su la chitarra color turchese pastello, mettendosela al collo. Inizia a strimpellare qualcosa, così per aiutarla a suonare meglio le vado dietro e le prendo le mani, posizionandole nel modo corretto: <<Bene, ora muovile.>>
Lei volta la testa e sento il suo respiro sulle guance, inclina la testa e me la poggia sulla spalla: stiamo suonando. La bacio sulla guancia,ma poi mi scuso subito, ricevendo un suo "shh" come risposta.
Quando ci stacchiamo è come se perdessi ossigeno. Mi accompagna in cucina, dove si offre per affettare le verdure mentre io cuocio la pasta.
Sedendoci a tavola aspetto un suo commento sul cibo, che definisce "discreto" per le verdure da lei tagliate.
<<Ho intenzione di venire qui a pranzo più di frequente>>, confessa guardandomi lavare i piatti <<E poi te con questo grembiule sei così carin...a!>> La schizzo.
<<Quando vuoi. Da oggi minimo una volta a settimana ti voglio!>> Ti voglio?
Sento la serratura far rumore, poi la voce di Riccardo che canta "Should I Stay Or Should I Go" dei Clash includendoci anche la base musicale. Lo sento appoggiare le chiavi sul mobile e poi camminare verso la nostra posizione.
Percepisco la sua presenza e mi accorgo che sto con il braccio intorno ai fianchi della ragazza.
<<Ah, vedo che si fa festa qui!>> Diana si volta e mostra la sua bocca perfetta, le sue piccole fossette, gli zigomi.
<<Riccardino! Diana, lui è Riccardo, Riccardo, lei è Diana. E' il batterista della band...>> le spiego <<...e lei è una mia amica.>> Lei si libera dalla mia presa e va a stringergli la mano, camminando in punta di piedi.
<<Molto piacere, Diana. Scusate il disturbo ma ero passato per fare un saluto...!>>
<<Ma per me non c'è problema, anzi!>>, sorride lei.
<<Che carina, grazie. E' questo cattivo che non mi vuole!>> Questo ragazzo ha un senso dell'umorismo davvero invidiabile: riesce a far sorridere tutti sempre, che siano di buon umore o no. Sono fortunato ad avere quattro compagni così, perchè con loro non ci si annoia mai.
Riccardo si prepara un caffè che sorseggia sul divano picchiettando la mia chitarra acustica, scambia quattro chiacchiere con noi e se ne va: le sue visite sono più lunghe solitamente, ma oggi deve andare a vedere una macchina, così non ha molto tempo. Ho notato il modo in cui osserva Diana: ha sicuramente fatto caso alla differenza di età, nonostante l'altezza non sia poi tanto differente.
<<Simpatico il tuo amico!>>
<<Si... cioè, è matto ma si, fa ridere.>> Afferro lo strumento appoggiato sulla penisola del sofà e inizio a suonare note a caso. <<Ami la musica, no? Cos'è che ti piace? Cantare?>>
<<Lo adoro!>> Le si illuminano quei grandi occhi castani.
<<Vuoi accompagnarmi, allora?>>
Scoppia a ridere: <<Sono stonata! E poi mi vergogno!>>
<<Allora, punto uno: se dici di vergognarti non sei stonata, lo fai solo come giustificazione. Due: non devi vergognarti ASSOLUTAMENTE di me!>> La osservo mentre si butta i capelli tutti sul lato sinistro, poi continuo: <<Allora?>> Sono certo che non sia stonata, me lo sento.
<<No. Mi dispiace... Non canto mai quando ho intorno altre persone, neanche con i miei genitori. Sotto la doccia bisbiglio, invece di urlare come fanno tutti!>> Stare con lei è un continuo ridere e guardarla come fosse una delle migliori sculture esistenti.
<<Dai!>>,la supplico.
Dopo vari tentativi e varie offerte di corruzione come "Ti faccio una mega torta e il gusto lo scegli te!", capisco che è un po'impossibile farle cambiare idea: <<Ma tanto ci riuscirò, ne sono certo!>>, le prometto.
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FanfictionDiana è una ragazza come tante: ama la musica, è una sognatrice e ha sempre qualcosa a cui pensare, che sia sola o in compagnia. Si ritrova a trascorrere le vacanze di Natale a casa di Nicole, sua cugina nonché amica, che abita in una bellissima zo...