Ha il mio lobo in bocca e la lingua fa su e giù su di esso; vorrei urlare ma mordendomi il labbro riesco a trattenermi. Le sue braccia tengono imprigionato il mio corpo e sto per cadere sdraiata a causa della pressione.
<<Lor...>> La voce mi trema, ma mi zitto immediatamente per non farmi uscire qualcosa di differente. Sento sempre più caldo, pur essendo all'aperto nel periodo più freddo dell'anno.
Alzo la mano, gliela poso sul petto e lo tiro indietro. Non riesco ad aprire le palpebre, ma so che è immobile accanto a me: sento il suo fiato ancora addosso. Lascio la presa dalla bocca e mi decido a tornare nel mondo reale piano, piano; i suoi occhi sono diventati più chiari e li tiene inchiodati, ancora sporto verso di me.
<<Scusa, non so cosa...>> E' davvero imbarazzato e questa cosa mi stupisce, dato che lo ha rifatto altre volte con... Oh, cavolo, perché penso sempre al fatto che sia stato anche con altre tipe?!
Ritorno a fissare lo spazio sconfinato di fronte a me, ma lui resta immobile, come una statua di marmo: "Amore e Psiche", la mia preferita, guarda caso, è la prima che mi viene in mente.
<<Sono un coglione!>>, fa a bassa voce per poi girarsi e allontanarsi. Non riesce a superare il primo albero che gli sono davanti, con il sapore dolce dell'emozione appena provata ancora nella bocca misto all'amaro della tristezza nel vederlo così; non si divincola, differentemente da quanto pensassi, e mi sento sollevata perché rende la cosa un pizzico più facile. <<Ti prego, Diana, ti prego...>>. Fa del tutto pur di evitare che il mio sguardo si posi sul suo viso, ma non riesce a vincere.
<<No, Lorenzo!>> Il suo collo è freddo al tatto, così ci poso sopra i palmi per riscaldarlo un po'.
<<Diana, non posso, scusami.>>
<<Si invece che puoi! Lorenzo, hey, guardami, ti supplico!>> Per una volta i ruoli si invertono: quella che non riesce a togliere lo sguardo dall'altro sono io, mentre il cuore si rompe sempre un po' di più quando cerca di evitarmi. Come fa sempre lui con me, decido di afferrare con delicatezza il suo mento con pollice e indice, mentre l'altro braccio è intrecciato attorno al collo. <<Hey, Lò...>>
<<Ti prego, non guardarmi.>>
<<E io invece voglio il contrario, da te: fallo! Guardami, cavolo, guardami, Lorenzo!>> Non ho bisogno di dirlo una volta in più per ottenere il risultato desiderato, anche se del sorriso solito non c'è traccia, ovviamente.
<<Perché dovresti volerlo, Diana? Perché dovrei guardarti?>> Il tono con il quale pronuncia quelle cose colpisce anche lui: è arrabbiato e ferito al tempo stesso, quasi minaccioso, ma per una volta non mi faccio spaventare o intimidire, pur essendo notevolmente più piccola.
Spazio Scrittrice
Dopo qualche giorno... Voilà!
Da tanto che ho intenzione di pubblicarlo, ma una cosa chiamata "studio" si è messa di mezzo... Però l'ho battuto, dopotutto!
Cosa ve ne pare del nuovo cantante? E della mia storia?
Spero di non deludervi mai: vedere le visualizzazioni aumentare sempre di più mi fa sentire molto orgogliosa... e questo "piccolo" destinato a crescere è solo merito VOSTRO.
Grazie!
-Marta-
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Frame
FanfictionDiana è una ragazza come tante: ama la musica, è una sognatrice e ha sempre qualcosa a cui pensare, che sia sola o in compagnia. Si ritrova a trascorrere le vacanze di Natale a casa di Nicole, sua cugina nonché amica, che abita in una bellissima zo...