53 (Diana)

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<<E insomma come la volete questa pizza, ragazzi?!>>, continua a ripetere Riccardo anche se nessuno gli dà ascolto.

<<Sbaglio o ci siamo già visti, io e te?>>, domanda Leiner inclinando la testa e sorridendo.

<<DOVE?!>> Lorenzo, che sembrava tutto concentrato nel dare fastidio ad Alessandro, si mette in mezzo al discorso, così il cantante è obbligato a spiegarli che facciamo la stessa scuola, proprio come pensavo io. Ricc si alza e va ad afferrare il suo cellulare, borbottando qualcosa a mezza bocca, così io gli corro dietro e mi aggrappo alla sua schiena come fosse un albero.

<<Piccoletta!>> Mi afferra meglio le gambe per non farmi cadere e io mi aggrappo al suo collo, strozzandolo quasi. <<Si? Si, salve, vorrei ordinare sei pizze. Per le otto e mezza, per favore. No. Si, si. Okay, a dopo, grazie!>> Scoppio a ridere nel suo orecchio perché ha appena fatto una telefonata quasi non respirando e quando raggiungiamo gli altri di là lui mi butta sul divano e inizia a farmi il solletico aiutato da Lorenzo.

Non appena riesco a liberarmi corro da Francesco e glielo piazzo davanti agli occhi, tant'è muscoloso da potermi difendere, così entrambi indietreggiano e, sempre con il sorriso, si siedono in terra. Invio un messaggio a mia zia, dicendole che sarei rimasta a cena fuori, così mi stendo sul divano: <<Dopo posso venire anche io a prendere la pizza?>>

<<Certo, tanto andiamo io e Riccardo>>, risponde Leiner sistemandosi quei capelli scurissimi e riccissimi <<Si, tranquillo, Lorenzo: la portiamo a casa intatta!>>, continua anticipando l'amico.

Il mio fidanzato mi viene accanto e mi bacia davanti a tutti, alzando il dito medio quando Francesco fa un fischio; le sue mani rimangono ferme sulle mie ginocchia, ma sento, come di consuetudine, il suo respiro leggero che mi scalda e mi fa scappare dei risolini mentre gli altri ragazzi si divertono ad imitarci buttandosi uno sopra l'altro e cadendo in terra dal divano.

<<Se volete abbiamo una camera, ragazzi!>>

<<Alessandro!>> Lui e l'altro chitarrista si battono la mano e sovrappongono le loro voci, tant'è che dopo qualche secondo non si capisce più quello che dicono.

<<Ma neanche voi siete fidanzati, ragazzi?>>, chiedo riposizionandomi comodamente e dritta.

<<No... Leiner piaceva ad una ragazza, ma quando...>>

Il cantante zitta immediatamente Riccardo: <<No, tu non sai come è andata, quindi taci! In pratica, Diana, piacevo ad una tipa così le ho chiesto di uscire e tutto andava alla grande, poi però QUALCUNO - volta la testa verso Lorenzo - mi ha inviato un messaggio dicendomi che si era sentito male e sono corso via lasciandola in un ristorante...>>

<<Si, va be', ma che ne sapevo che eri uscito con una ragazza, scusami, eh!>>, ride lui.

<<TE LO RIPETEVO DA TRE GIORNI, LORENZO! DA TRE GIORNI! MI HAI ANCHE AIUTATO A SCEGLIERE IL PROFUMO!>> Non appena vedo che tutti iniziano a sbellicarsi, vado ad abbracciarlo e lui ricambia affettuosamente posandomi anche un bacio sullo zigomo.

<<E' antipatico, lo so, tesoro.>>, scherzo riferendomi al ragazzo di cui mi sono innamorata, ma poi gli corro accanto e mi butto su di lui che inizia a farmi il solletico e a sbaciucchiarmi.


<<Cintura, signorina!>> Riccardo si porge verso di me e me la allaccia bene, aggiustandomela davanti, poi si leva gli occhiali da vista e gira la chiave, quindi fa marcia indietro. 

<<Musica?>> Leiner non fa in tempo a pronunciare quella parola che l'"autista" clicca un pulsante e parte ad un volume altissimo una canzone che conosco, tant'è che inizio a muovermi sul sedile imitando le mosse del balletto con le mani, per poi far unire a me anche il cantante che sembra davvero divertito, guardandolo dallo specchietto retrovisore.

Non posso fare a meno di cantare che le nostre voci si uniscono, ma non appena mi accorgo che delle parole stanno uscendo dalla mia bocca mi ammutolisco di botto a causa della vergogna, continuando solo ad agitare le mani. Riccardo scuote la testa e alza ancora di più il volume non appena cambia traccia, che comunque è sempre della stessa cantante e altrettanto nota.

<<Devi sapere che il ragazzino mi mette i CD della musica che piace a lui in macchina, quindi io mi ritrovo sempre questa roba, vero Leiner?>>, urla Ricc, ma l'altro fa finta di non sentirlo e lancia l'acuto della canzone non facendo neanche una stonatura: ma che bravo che è!

Per fortuna non ci sono pattuglie in giro, altrimenti ci fermerebbero subito, ma vedo che se ne fregano perché anche se siamo entrati in centro il volume è sempre uguale; "Diana, smettila di fare la paranoica!", mi dico nella testa. 

<<Sei brava, cavolo!>> Leiner mette la testa tra i due sedili e spalanca gli occhi mentre continua a masticare lentamente la sua gomma: oh, cavolo, ho cantato ad alta voce!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 16, 2016 ⏰

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