8 (Diana)

47 8 0
                                    

<<Ma te queste brillanti idee da dove li tiri fuori?>>

<<E' vero: dovreste uscire!>>

<<Nicole, non voglio uscire con lui: siamo amici e rimarremo tali.>>

<<Non provi nulla per lui?>>

<<Non ci conosciamo, punto uno. Punto due: è un bel ragazzo, è vero, ma non proveremo mai nulla l'uno per l'altra che non sia amicizia.>>

<<Uscite, dai!>> Fa gli occhi dolci e inizia con una serie ininterrotta di "Ti prego" che in poco tempo diventano noiosissimi.

<<Non ne ho intenzione!>>

Fa un respiro profondo per prendere aria e ricomincia, più veloce diprima, con le mani giunte come stesse pregando: perchè dovrei uscire con Lorenzo? Perchè ci tiene così tanto, lei?

Cedo: <<Basta che la finisci con questa lagna, ti prego!>>

Fa un salto in aria e lancia un gridolino, poi mi butta le braccia al collo talmente forte e a lungo da farmi rischiare un soffocamento: <<Allora domani hai un appuntamento.>> COSA?

<<C...che? Domani? NICOLE! Lo ho lasciato neanche due ore fa e te hai già programmato che ci devo uscire?>> Poi rido e alzo gli occhi al cielo: <<Tanto lo conosco quel poco che basta per sapere che non accetterà mai! E' una cosa troppo improvvisa, questa!>> Fortunatamente Lorenzo è un ragazzo preciso e...

<<Me lo ha chiesto lui, rincoglionita>> Appoggia i palmi sui fianchi e fa alcune smorfie con la bocca <<Quindi ora dobbiamo andare a sceglierti qualcosa da mettere, scarpe e una borsa. Ah e una matita per gli occhi! Vedrai che sarai bellissima... più di sempre!>>

<<Cosa ti ha chiesto lui?>> Ho assorbito le altre cose ma sono rimasta a quel "me lo ha chiesto lui". Non glielo ha chiesto davvero, melo sento. Ma proprio in quel momento lei tira fuori il suo smartphone e comincia a scorrere sulla chat "Cantarini" seguita dalla faccina di una scimmia con le orecchie coperte dalle zampe.

<<Ecco a te!>>, dice porgendomelo. I messaggi risalgono alle tre e diciotto, poco dopo che avevo lasciato casa sua: "Hey, Nicole! Be', non so come dirtelo ma ci proverò: vorrei uscire con tua cugina ma non riesco a chiederglielo. Non so il perchè ma con lei mi blocco, diciamo. E sanno tutti bene che io non sono uno che si blocca facilmente, ecco! Potresti aiutarmi?" e poi la risposta di lei: "Oh mamma! Certo che si! Domani sera. Prenoto io per due a nome tuo, tranquillo.", lui: "Sei la migliore, Nic! Grazie mille!" e lei: "Non ringraziarmi! Poi ti do qualch" Mi leva l'oggetto di mano e se lo mette in tasca: <<Hai letto abbastanza!>>, ride.

<<Ora voglio sapere cosa gli dai!>>

<<Segreto professionale, piccoletta!>> Si infila il casco e mi raggiunge sul sellino, partendo a palla. Svolta all'ultimo sulla sinistra, poi dritto e ancora sinistra, fino al negozio dove va sempre lei a fare shopping: è gigantesco e ci siamo già state altre volte, ma mai per comprare abiti per appuntamenti. E mi stupisce il fatto che siamo qui per me e non per lei, che è quella che ha più fortuna in campo amoroso.

Gli scaffali sono per lo più pieni dei tipici colori natalizi, ma sinceramente non mi va di indossare vestiti rossi o verdi o maglioni con le renne. O forse si, i maglioni si, ma lei non me li farebbe mai comprare, così abbandono l'idea in partenza.

In fondo alla stanza un carrello attira la mia attenzione: ci sono tutte tinte elettriche. Mentre l'altra è impegnata nel chiedere aiuto alla commessa, io mi dirigo verso i camerini con in mano un paio di jeans a vita alta pieni di bottoni, una maglia a maniche corte blu acceso e un giacchetto di lana. Lo specchio riflette la mia immagine e io mi soffermo per un secondo, prima di chiamare Nicole.

<<Posso applicare una piccola modifica?>>, mi chiede e senza aspettare la risposta esce e rientra qualche secondo dopo con un po' di cose tra le braccia.

Sbuffo perchè so già che le cose non saranno nel mio stile e richiudo la tendina. Mi allaccio la zip e mi volto, rimanendo senza parole. 


FrameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora