Piani Segreti - Parte 2

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l frattempo Kath era appena scesa dal taxi con tutte le sue valigie affianco a lei e in mano il cellulare.

Lo guardò speranzosa, come se sperasse che qualcuno l'avesse cercata, ma appena si illuminò non comparse nessuna notifica.

Davanti a lei c'era l'hotel di Jessy dove si sarebbe trasferita fino alla fine delle vacanze per stare con lui. Non era pronta per entrare così guardò il mare e si diresse verso la spiaggia.

Ringraziò il tassista, voltò le spalle l'hotel attraversò la strada e si diresse verso il mare.

Si avvicinò alla passerella che portava alla spiaggia, si chinò per togliersi le scarpe e le prese in mani. Fece un passo in mezzo alla sabbia e fu come essere a casa. Quando si sentì i piedi sprofondare e avvolgerli alzò la testa al cielo in segno di libertà.

Lì, su quella spiaggia, era libera. Non voleva pensare a nulla, tutte le paure sparirono e decise di non pensarci per quanto poteva.

Prese la sua valigia e si diresse vicino al mare.

Si fermò a pochissimi metri dal mare per evitare di bagnarsi, si sedette per terra ed appoggiò la valigia dietro alla sua schiena e si appoggiò ad essa restando a guardare il mare che con le sue onde si infrangevano a pochi metri da lei. La forza che le dava il solo rumore delle onde era enorme. Non poteva credere a tutto quello che si era creato. Non voleva ferire nessuno dei due eppure era successo l'esatto contrario.

Prese fuori un piccolo libretto molto vecchio, dove c'erano delle pagine scritte. Il rivestimento era talmente vecchio che quasi cadeva a pezzi.

Lei lo prese delicatamente e lo aprì in una pagina a caso. Lo sfogliò per qualche pagina e iniziò a leggerlo.

12 maggio Casa Salvatore.

Stamattina mi sono svegliata e l'unica cosa che riuscivo a pensare era Stefan. Ieri sera a tavola mi ha guardata in modo particolare, riusciva a farmi sentire una principessa.

Dopo aver cenato Giuseppe mi ha proposto di fare una passeggiata nel giardino davanti alla pensione perché la luce della luna era particolare quella sera.

Sono uscita e mi sono appoggiata alla colonna sul porticato poco prima dei gradini che portavano all'ingresso della casa.

Guardavo la luna che rifletteva la sua luce creando uno specchio sul laghetto poco lontano da lì. Poco dopo uscì Giuseppe:

"Tutto bene signorina?" Chiese

"Si, grazie. Benissimo. La cena era davvero squisita." Dissi

"Oh, vi ringrazio. Siete molto gentile"

"No, siete gentile voi a farmi rimanere."

"Non lascerei mai una signorina senza un tetto!"

Entrambi diressero il loro sguardo verso la luna. Pochi secondi dopo Stefan uscì dalla porta, salutò tutti e si diresse verso il laghetto per prendere della legna. Lo guardai e non riuscì a togliere lo sguardo su di lui.

"Una volta guardavo anche io così Lilian.-mi disse Giuseppe mentre mi guardava- la amavo moltissimo, ma era una donna molto difficile"

Non sapevo cosa dire, 'mi dispiace?' , era una frase stupida ma fu l'unica cosa che mi venne in mente.

"Mi spiace che vi abbia abbandonato così presto"

"Non vi preoccupate, la parte più difficile è stato dirlo ai miei piccoli e quello che ha sofferto di più è stato Stefan, lui la considerava un angelo..e lo era davvero con lui. Anche Damon ha sofferto, lui è al fronte e sò che ci pensa ancora, nonostante cerchi di nasconderlo"

"Nessuno dovrebbe soffrire da così piccolo" Dissi.

"Avete ragione, vi posso chiedere una cosa signorina?"

"Certo, ditemi pure."

"Ve lo chiedo da padre, non faccia soffrire il mio ragazzo -Disse guardando Stefan che alla luce della luna prendeva la legna proprio sotto i nostri occhi- Lui non ha mai guardato una ragazza come guarda lei, un padre certe cose le vede"

Io sorrisi e guardai basso, ero contenta di quelle parole, mi ero accorta degli sguardi che mi riservava, ma pensavo di esagerare.

"Non preoccupatevi, io non dirò nulla. Ha sofferto tanto e vorrei che avesse una vita lunga e felice, magari con affianco una donna che lo ami." Disse guardandomi.

"Ve lo prometto -mi alzai la gonna il necessario per fare i gradini di fronte a me- Con permesso" Dissi dirigendomi verso Stefan.

Mi avvicinai al laghetto e lo chiamai:

"Salve Katherine."Disse lui.

Iniziammo a parlare di tante cose che adesso non ricordo nemmeno bene l'ordine da tanto ero contenta di essere con lui. Stare al suo fianco mi faceva dimenticare quello che davvero sono e tutte le terribili cose che avevo fatto erano solo un ricordo passato.

Quella sera sotto la luce della luna e vicino a quel piccolo laghetto, mentre ero appoggiata ad un albero mi baciò. Uno dei baci migliori di tutta la mia vita...dolce. Non riuscirei a descrivere quella situazione ma in quel momento ho capito che lo amavo davvero.

Kath ricordò quel momento come se fosse in quell'istante.

Chiuse il libro e si rese conto che in quel preciso momento lei pensava davvero di non lasciarlo mai e che tra loro sarebbe durata per sempre, ma successivamente arrivò Damon dal fronte e Kath si rese conto il 'per sempre' di un vampiro è davvero molto tempo, forse anche troppo per un umano. Lo amava così tanto che non aveva neanche pensato di chiedergli di trasformarsi perché per lui non avrebbe voluto una vita così.

Per questo motivo si impose di dimenticare di esserne innamorata e decise di divertirsi e così fece, includendo in tutto ciò anche Damon.

Adesso Damon era felice con Elena e lui aveva scelto Jessy. Il suo cuore le diceva una cosa e la sua mente un altra.

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