Arrivi Inaspettati - Parte 2

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L'auto di Caroline percorreva a tutta velocità la superstrada che separava Mystic Falls da New Orleans. Là, sapeva che qualcuno l'avrebbe aiutata e non poteva contare più su nessun altro a parte Lui.

Dopo ore di giuda giunse ai piedi di una maestosa casa bianca contornata da un porticato che cingeva tutta la casa. Nello stradellino di entrata notò piccoli fiorellini viola e azzurri che facevano sembrare la casa molto più moderna di quello che era.

Si avvicinò alla casa e cerco di bussare, ma nessuno rispose. Immediatamente si pentì di essere andata lì, ma proprio nel momento in cui ,stava voltando di spalle alla porta per dirigersi verso la macchina, una voce la chiamò e lei si bloccò.

"Caroline?"

Care, ancora girata, socchiuse gli occhi, gli riaprì e si girò.

"Ciao Klaus, come stai?"

"Bene, grazie e tu?"

"Anche io bene!"

Klaus era molto sorpreso di vederla alla sua porta, ma era lo stesso contento. Si rese conto del momento di imbarazzo che si era creato e per romperlo disse:

"Allora Caroline, vuoi accomodarti in casa?"

"Certo, mi farebbe piacere"

Così si sbloccò ed entrò nell'immensa villa Mikaelson.

"Vuoi fare un giro dentro alla mia umile dimora?"

"Mi piacerebbe, così posso commentare il tuo pessimo giusto per l'arredamento!" disse Caroline ironicamente. Klaus sorrise, sapeva che la vecchia Care era sempre lì, anche se erano passati sette anni da quando si erano visti l'ultima volta.

Alla fine del 'tour' si trovarono davanti ad una porta chiusa.

"E per ultima, ma non meno importante, la mia camera con un arredamento impeccabile!!"

"Adesso questo lasciamelo decidere a me!". Disse lei dandogli uno sguardo inquisitore.

Klaus aprì la porta e Caroline rimase incredula. Era riuscita a trovare un difetto ad ogni stanza che aveva visitato, ma in quella non riusciva a trovarne neanche uno. Aveva la giusta illuminazione e la disposizione dei mobili era tale da rendere la stanza incredibilmente ampia. Il letto matrimoniale era centrale e affiancato alla finestra così da poter aver il sole alla mattina.

"Allora 'arredatrice'...qual'è il difetto che hai trovato nella mia stanza?"

"Allora da dove inizio....direi che il letto matrimoniale mi sembra eccessivo per una persona sola..."

"Bhe, come si dice... più spazio c'è, più comodi si stà!" Disse guardandola con sguardo ammiccante.

Lei lo guardò e sorrise.

Si diressero verso il salotto che più di un salotto aveva l'aspetto di una sala da bar.

La stanza era enorme ed aveva sulla parte destra un divano e un tavolino per poterci appoggiare eventuali bicchieri e sulla sinistra c'era un bancone con sgabelli.

Klaus andò dietro il bancone e Caroline si accomodò su uno sgabello.

"Allora 'barista', qual'è la sua specialità?"

"Io sono bravo in tutto...". Disse malizioso. Care lo guardò storto e disse:

"...Allora uno scooch, Grazie"

"Subito per lei uno scooch per la bellissima signorina Forbes." disse sorridendo mentre riempiva il bicchiere.

Caroline lo guardava, come se aspettasse che facesse qualche errore, che facesse qualche battuta 'da klaus', ma non la fece.

Passò una buona mezz'oretta in cui lei fece una miriade di domande: dove sei stato, cosa hai fatto, chi hai conosciuto, i tuoi fratelli ecc.. , invece lui chiese solo di sua madre e dei suoi amici. Si era stupita di questo, durante il viaggio aveva immaginato la possibile conversazione che avrebbe avuto con Klaus e pensava che argomento principale della chiacchierata fosse Tyler, invece lui non l'aveva neanche nominato. Era rimasta sorpresa di questa cosa, piacevolmente sorpresa. Non avrebbe avuto una risposta esauriente e nel profondo del suo cuore sapeva che le parole che aveva detto Ty l'avevano ferita più di quanto lasciasse a vedere.

Passarono tutto il pomeriggio a parlare e a ridere di tutto, ma lei era andata lì per una ragione seria.

Dopo un momento di silenzio Klaus chiese serio:

"Care, tu non hai idea quanto mi rende felice che tua sia qui, ma la vera domanda è: che ci fai qui? Qual'è la vera ragione per cui sei quì??"

Caroline fissò il bicchiere e disse: "Bonnie è in pericolo e io devo aiutarla"

Klaus rimase ad ascoltare tutta la storia in silenzio. Concludendo Care disse:

"Sò che Bonnie mi ha detto che non vuole essere aiutata ma non posso lasciarla morire, quindi o mi aiuti oppure tieni i tuoi commenti per te, perchè io non voglio sentirli"

"Non ti avrei mai detto di lasciarla morire, perchè avrei dovuto?"

Care rimase un attimo a fissarlo, non si aspettava una risposta del genere, così improvvisò:

"Ah, nel caso ti fosse venuto in mente". Poi continuò:

"Quindi mi aiuterai?"

"Emmm, fammi pensare. Cosa ci guadagno?"

"Senti Klaus, io non ho nulla da darti, ti chiedo di aiutarmi perchè sei l'unico che sia in grado di trovare una strega abbastanza potente da fare l'incantesimo. Ti chiedo perfavore. Dopo rimarrò anche con te a New Orleans, farò quello che vuoi, ma ti prego aiutami"

"Caroline, non ti obbligherei mai a stare con me, se deciderai di stare con me sarà perchè lo vuoi tu. E comunque la risposta è si, ti aiuterò."

Caroline sorrise e lo ringraziò.

"Di nulla."

Caroline prese la borsa, si alzò in piedi e si diresse verso la porta.

"Caroline, dove dormi stanotte?"

"In un bellissimo e comodissimo letto chiamato: macchina! Bhe ok, non è il massimo della comodità ma è pur sempre un posto sicuro"

"E secondo te ti lascerei dormire in macchina quando qui abbiamo almeno una decina di camere vuote?"

"No, non voglio favori, starò comoda in macchina" si girò per aprire la porta ma non fece neanche in tempo a toccare la maniglia che lui era già affiancato a lei. Gli afferrò il braccio delicatamente e disse:

"Non lo permetterei mai...prendi quella che ti piace di più, ma non la mia!"

Caroline lo guardò sorridendo, prese la valigia dalla macchina e si diresse verso la stanza da letto che aveva scelto.

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