Chiacchierate Pomeridiane

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Erano passate poche ore da quando Elena era entrata nella casa e Caroline era preoccupata.

"Signorina che facciamo? Il tassametro corre e sono ormai due ore che aspettiamo la sua amica..." Disse il tassista a Care.

"Lo so, ma non posso lasciarla lì da sola....chissà cosa starà succedendo là dentro."

Mentre lo diceva si tolse i capelli da davanti alle orecchie e cercò di ascoltare i rumori della casa.

"Signorina, mi scusi, non vorrei essere pesante, ma..."

Caroline lo interruppe subito:

"Silenzio non sento"

"Si certo, come se potesse davvero sentire cosa si dicono là dentr.."

"Se continua a parlare, non sento di sicuro" Rispose lei mostrando un finto sorriso.

Si riconcentrò e cercò di ascoltare nuovamente.

"Sento dei sospiri.."

"Bene, spero che ormai abbiano finito di parlare, in due ore si saranno detti ormai tutto!"

"Ommiodio!!" Disse Caroline "Quelli non sono sospiri da 'chiacchiere'...sono...oddio non voglio ascoltare.." Disse Care mettendosi le mani sulle orecchie.

"Perfetto, sono qui ad aspettare che quei due abbiano finito di darsi da fare e...beh...non dimentichiamoci che sono in macchina con una ragazza che pensa di riuscire ad ascoltare attraverso i muri! Ma forse quello davvero matto sono io che ci credo! ... Ottimo inizio per andare in quel posto chiamato neuropsichiatria, ne hai mai sentito parlare!?! " Chiese ironico.

Caroline guardò l'anziano signore che le stava parlando senza sosta e gli sorrise.

"Sono una persona maleducata, siamo qui da ore e non mi sono neanche presentata: sono Caroline" Disse allungando la mano.

"Piacere mio Caroline, io sono James ". Disse il signore girandosi ed allungando a sua volta la mano.

"Allora Caroline, che cosa ti porta qui a New York, oltre che a prestare sostegno alla tua amica?" Chiese l'anziano.

"Niente, a dire la verità ho deciso di accompagnare la mia amica Elena perchè se fossi rimasta a casa avrei sicuramente pensato troppo".

"Pensato troppo? Non si può pensare troppo!! Lei è una signorina giovane, quale problema avrà mai di così grosso" Disse James guardando Care.

"Vuole la verità? Allora vediamo da dove partire, io sono una maniaca del controllo, ma ci sono certe cose che non posso controllare e una di queste mi sta facendo impazzire."

"Centra un ragazzo per caso?" Chiese sorridendo.

"Si, gli scorsi giorni sono dovuta andare a New Orleans da questo ragazzo che mi ha aiutato a sistemare una cosa per una mia amica, un'altra amica, non Elena." Chiarì Care.

"E tu ti sei innamorata di lui, è semplice, si vede dal tuo sguardo e da come ne parli. E' una brutta cosa?"

"Si, assolutamente" Disse Care guardando in basso.

"Perchè dici così? Sei fidanzata con un altro?"

"Lo ero, ma il mio ex-ragazzo, Tyler, ma ha deciso di essere un completo idiota e non posso stare con una persona tanto insensibile"

"Allora è facile, lui ricambia il tuo sentimento?"

"Nei giorni in cui sono andata a New Orleans, ci siamo dovuti spostare a Parigi, per incontrare una amica di questo ragazzo e...insomma...lui si comportato da vero gentiluomo, ma vedi il problema non è quello. I miei amici pensano che sia una persona orribile e, in effetti lo è; insomma ha fatto cose orribili, e io sto facendo di tutto per nascondere la verità....sia a me che a loro"

"Cosa senti davvero Caroline?"

"Sento che vorrei davvero raggiungerlo, dato che prima di salutarlo mi ha dato un biglietto aereo per raggiungerlo."

"Caroline, ci conosciamo da pochissimo, ma lascia che ti dica una cosa, le persone possono fare cose orribili, ma per questo non vuole dire che non siano persone capaci di amare. Ti ha dato un biglietto per raggiungerlo quando ti sentirai pronta, e da quello che dici è questo il momento. Se i tuoi amici sono davvero tali, lo capiranno e rispetteranno la tua scelta"

Caroline lo guardò e con il suo sorriso gli fece capire che aveva davvero ragione.

James continuò:

"Non aver paura" Disse prendendole la mano.

Caroline lo guardò con gli occhi lucidi e James si affrettò subito a dire:

"Basta tristezza, che stanno facendo là dentro? Prova un pochino ad ascoltare"

"Ma avevi detto che non credevi che potessi sentire dentro"

"Ho imparato a non fare troppe domande in questo lavoro, non farò nessuna domanda a patto che tu mi dica cosa senti"

"Ok, ci sto!" Disse sorridendo Care cercando di sistemarsi per ascoltare.

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