Capitolo Tre

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Ore 11:45, sono finalmente atterrata a Palermo.

Eh già, finalmente il grande giorno e la svolta della mia vita sono arrivati: città nuova, aria nuova, visi nuovi e vita nuova. Quel che voglio è proprio questo.

Mi guardo intorno in quello che è il grande aeroporto di Palermo e cerco di orientarmi verso l'uscita. Quando finalmente la trovo ed esco, mi accorgo di avere davanti un enorme bus che mi porterà nella città dei miei nonni: Marsala.

Sorrido pensando che ormai, manca poco per andare a riabbracciare i miei adorati nonni, dopo veramente tanto tempo che non li vedo, saranno anni ormai ed io ero piccolina.

Salgo sul bus, mettendo i bagagli nel vano porta valige e mi siedo nella mia postazione guardando fuori dal finestrino: persone che vanno, persone che tornano, addii e ritrovi.

Sono sempre stata convinta che gli aeroporti come le stazioni, vedo i baci più veri e sentiti, perché è proprio quando ti allontani o quando torni da una persona che capisci quanto veramente ti mancherà o ti è mancata.

Sorrido malinconica, per me invece non è né un addio e nemmeno un ritorno, per me è l'inizio di una nuova vita.

Chiudo gli occhi e solo quando li riapro a causa della voce dell'autista, mi rendo conto di essermi addormentata e d'essere arrivata finalmente a Marsala. Sento il cuore battere velocemente: sono emozionatissima, l'ultima volta che ho visto i miei nonni è stato tramite mia zia che è venuta a trovarli e quindi abbiamo fatto una videochiamata. Purtroppo tra impegni scolastici e vari impegni lavorativi dei grandi, non è stato tanto possibile andare a trovarli molto spesso, anche perché i miei nonni, non amano viaggiare e quindi ci spostiamo noi ogni volta che possiamo.

Prendo un grande respiro, mi sistemo tutto dentro la borsa e lentamente scendo dal bus, il mio cuore batte sempre più forte. Arrivo dove c'è il vano delle valige e prendo le mie: sono due valige grandi e il mio borsone, per poi incamminarmi verso il parcheggio. Ma proprio prima d'arrivarci vedo i miei nonni, appoggiati alla macchina che guardano tutte le persone che passano. Sorrido e mi incammino verso di loro.

Pochi metri prima di arrivare davanti a loro, lo sguardo di mia nonna si posa su di me e vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime.

"Aurora, amore mio!" esclama la mia nonnina.

Corro verso di lei, per quanto me lo permettono i bagagli , e quando arrivo davanti a lei, l'abbraccio fortissimo.

"Nonna..mi sei mancata da morire!"

"Anche tu Aurora, anche tu." dice mia nonna staccandosi da me e accarezzandomi le guance.

Mia nonna è bassina e pienotta, con il sorriso sulle labbra e un elegantissimo caschetto biondo che risalta la sua pelle abbronzata.

"Piccola mia, quanto sei cresciuta e non solo, sei pure magrissima. Ma che caspita fai a Bologna? Lo sciopero della fame? Ha manciari!" (Devi mangiare!)

Rido, mia nonna è mia nonna. Per lei sarò sempre magra, ma questa volta ha pienamente ragione. Le accarezzo il viso e le dico che poi le racconterò, e nel mentre ci dirigiamo verso mio nonno che ci guarda divertito.

"Non lo so io, la nonna è più importante del nonno?" dice lui abbracciandomi forte forte.

Okay, credo che ho resistito troppo. Sento le lacrime scendere e mio nonno, si stacca dall'abbraccio guardandomi anche lui con gli occhi lucidi.

"Curù che hai?" (Gioia che hai?) dice mio nonno.

"Sono così felice di essere quì, con voi.. Non sapete quanto mi siete mancati e cosa significhi tutto questo per me. Io.. grazie di tutto."

L'Amore Si Muove. - Ignazio Boschetto || Il Volo #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora