Dal capitolo precedente, Bologna, Aurora...
Ridacchio quando rileggo il messaggio appena inviato. Quando siamo innamorati, perdiamo la cognizione di ogni cosa, tutto è più bello, tutto è più colorato tutto è più..
"Ma guarda chi c'è.. Bentornata, pasticcina mia."
E al suono di quella voce, sento il sangue gelarsi nelle vene: il fiato mi muore in petto, facendomi restare, voltata di spalle a lui..
Che cosa ci fa qui?
Lentamente, prendendomi di coraggio e in particolar modo, raccogliendo tutte le forze per non spaccargli la faccia, faccio un passo avanti, salendo sull'uscio del portone di casa. Sento dei passi e cerco di entrare dentro, ma una presa forte, rude e quel maledettissimo profumo che sono arrivata persino ad odiare, mi arrivano dritte al cuore, come i ricordi legati a lui, purtroppo.
"Dove scappi pasticcina? Nemmeno il bentornata ti fa dare?" mi chiede con quel suo tono tanto da furbo che a me fa solamente rivoltare le budella.
"Tommaso, lasciami immediatamente il polso o mi metto ad urlare come un pazza." dico in tono autoritario, cercando di rimanere il più impassibile.
La sua stretta si fa pesante, sento come se mi tirasse il braccio per farmi scendere giù, ma invece, è tutto il contrario.
In modo piuttosto veloce, le sue mani lasciano i miei polsi per spingermi dalla schiena dentro il portone, facendomi inciampare sulle valige. Perdo l'equilibro, ma per fortuna, o sfortuna non saprei, Tommaso mi prende in tempo, evitando che mi spacchi la faccia.. cosa che dovrei seriamente fare con lui.
Adesso, la mia schiena è contro il suo petto. Siamo soli, dentro il portone del mio palazzo. Sento il suo fiato sul mio collo ed una grande sensazione di disagio si fa spazio in me. Si perchè non è come il respiro caldo, dolce e regolare del mio Ignazio. Solo adesso sento la differenza, e mi chiedo come facevo a stare con un tipo come lui, dopo tutte le avvertenze che mi davano le persone che mi stavano attorno..
"Allora piccolina, dove sono queste urla? Mi sa tanto che qui le uniche urla che usciranno dalla tua bella boccuccia, saranno urla di piacere.." dice con tono viscido, mentre una sua mano inizia a vagare dai miei fianchi al mio sterno, proprio sotto il seno. E come un impulso, gli afferro il braccio, e con un'abile mossa glielo storco.
Lo sento lanciare un urletto di dolore, e poi con voce piuttosto affannata, mi parla.. "Uhuh.. che c'è? Il viaggetto in Sicilia ti ha fatto uscire fuori gli artigli? Lo sai però che non mi fai paura gattina mia perché so perfettamente come farti fare le fusa, se solo ti lasciassi andare nuovamente a me." conclude con tono, a parere suo, sensuale. Ma a me fa solo vomitare.
Disgustata ma al tempo stesso leggermente preoccupata, lo mollo immediatamente, prendendomi i bagagli da terra ma la sua presa d'assalto ai miei fianchi, mi fa spaventare ed inizio ad agitarmi fra le sue braccia.
"Tommaso, mollami, non ho tempo da perdere." dico fredda e diretta, ma al contempo agitata.
"Ma sentila.. che cosa ti è successo in questo mese lontano da casa? Mi sembri fin troppo autoritaria, cosa che non sei mai stata.." dice ridacchiando di me.
Sento la sua mano staccarsi da uno dei miei fianchi e scendere lungo la mia coscia..
Chiudo gli occhi e prendo un bel respiro profondo, incitandolo con le mie mani, a togliere le sue sudice dal mio corpo.
"Che c'è? Non vuoi che ti tocco piccola? Prima ti piaceva però, vero? Quando ti toccavo, lentamente il corpo..." mi sussurra all'orecchio in modo raccapricciante.
STAI LEGGENDO
L'Amore Si Muove. - Ignazio Boschetto || Il Volo #Wattys2017
FanfictionNella vita, capita di incontrare persone sbagliate, persone che inizialmente sembrano angeli scesi in terra, ma in realtà non lo sono proprio. Persone che ti porteranno ad indossare una corazza, e a non farti più credere all'amore e nell'amicizia. ...