Capitolo Quindici

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"Buongiorno.." dico assonnata mentre esco dal cancello di casa, trascinandomi dietro due valige, una più grande ed una più piccola, preparate di fretta e furia ieri sera al ritorno della passeggiata con Walter ed Otello. Dire che mia nonna e mio nonno se la ridevano a guardarmi esasperata mentre facevo le valige è nulla.

Chiudo alle mie spalle il cancello e mi avvicino ad Ignazio che mi aspetta in tutto il suo splendore appoggiato alla sua macchina. Appena sono quasi davanti a lui inciampo in una valigia e per fortuna sento due braccia afferrarmi al volo e stringermi in un forte abbraccio, tutto contornato da una meravigliosa risata. "Buongiorno a te nica. Direi che hai veramente poco sonno eh!"

Alzo lo sguardo, e Ignazio è bellissimo anche di primo mattino. Mi guarda negli occhi e mi fa una smorfia strana che mi fa scoppiare a ridere, per poi lasciare spazio ad un bellissimo sorriso sul suo volto. Si allontana da me e si avvicina al posto guida per aprire il cofano.

"Allora, hai dormito bene?" chiede sorridendo mentre prende entrambe le valigie dalle mie mani, seguito da un bacino sulla guancia.

Lo guardo male appena mi pone la domanda. "Direi che ho dormito benissimo, è stato il risveglio quello che mi ha fatto venire un trauma." dico pensando a ciò che era accaduto appena mezz'ora fa..

Flashback

Sento il cellulare vibrare incessantemente, sicuramente sarà la sveglia impostata ieri sera.

Con gli occhi ancora chiusi cerco il cellulare sul comodino e quando lo trovo, apro un solo occhio.

"Ignazio.." sussurro leggendo il nome sullo schermo. "Pronto?" dico con voce roca e bassa, un po' impastata dal sonno.

"Buongiorno principessa!! Ma che splendida giornata oggi! Su alzati, fra meno di mezzora dobbiamo essere in viaggio." urla Ignazio tutto pimpante dall'altro capo del telefono facendomi sobbalzare dal letto e sgranare gli occhi.

"Ignazio, ma ti sembra normale svegliarmi e poi urlarmi mentre sono ancora rintronata di sonno? Ti odio!!" dico urlandogli al cellulare a mia volta.

La sua risata riecheggia tramite l'apparecchio telefonico ed un piccolo sorrisino mi spunta sulle labbra. Ignazio è così, non c'è nulla da fare e non si può per niente odiare.

"Ti voglio bene anche io nica. Su dai, ci aspetta un bel viaggio di quattro ore e due bellissime giornate a Taormina. Alle nove, massimo nove e mezzo dobbiamo essere in hotel. Ti aspetto fuori dal cancello." mi dice prima di chiudere la chiamata.

"Ruffiano.." dico esasperata ridendo e alzandomi dal letto.

Fine flashback

Sento che scoppia a ridere mentre gli picchio il braccio ed io non posso fare a meno di ridere a mia volta: la sua risata è contagiosa e poi è bello anche illuminato dalla lieve luce del crepuscolo.

"Ma comunque, quante cose ti sei portata? Una casa intera? Vedi che dobbiamo star fuori solo due giorni, mica una settimana." dice Ignazio ridendosela di brutto.

"Stai zitto Ignazio, pensa a quello che ti sei portato tu!" lo prendo in giro ridendo ed indicando le sue valige.

Scuote la testa divertito e dopo aver sistemato tutto nel cofano e avermi scombinato anche i capelli, mi fa segno di salire in macchina.

Finalmente è arrivato il giorno del concerto e non vedo l'ora di vedere Taormina, non l'ho mai visitata e credo sia veramente stupenda, in particolar modo il Teatro Antico. Saliti in macchina allacciamo le cinture e guardo l'orologio che segna appena le cinque e mezzo del mattino. Un enorme sbadiglio mi travolge e Ignazio mi guarda sorridendo, lasciandomi una dolce carezza sul collo. Vedo che imposta il navigatore satellitare per essere più sicuro e dopo circa cinque minuti siamo già per strada.

L'Amore Si Muove. - Ignazio Boschetto || Il Volo #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora