Capitolo Trenta

2.1K 112 132
                                    

Qualche giorno dopo, Ignazio...

Finalmente, casa dolce casa.

Sto facendo la curva per entrare nella mia strada e dentro di me, sento il cuore battere come un cavallo imbizzarrito. A proposito di cavalli, non vedo l'ora di stare un po' con Walterino mio e con Otello monello che ha fatto cadere la mia Aurora. Eh già la mia splendida, fantastica, meravigliosa donna.

La mia Aurora in tutti i sensi. Proprio questa notte, mentre che viaggiavo in aereo, pensavo a quando a Taormina, Piero mi urlò contro che Aurora è innamorata di me. Mi sentì un idiota per averla fatta soffrire e per non essermene accorto.. quella notte mi sentì così male.. non vedevo l'ora di parlarle. Per non parlare dell'indomani quando mi lanciava quelle battutine acide, in particolare quella dove fece sottilmente intendere che con Serena mi fossi baciato.. Ahi ahi Aurora mia, mi hai fatto innamorare con il tuo carattere così forte, ma al tempo stesso fragile.

Come se nei giorni scorsi non mi fossi accorto dai suoi occhi quanto gli sono mancato. Solo che lei si vuol far vedere forte, ma Nina me lo ha lasciato intendere che senza di me stava impazzendo.

Ma adesso sono a casa, e starò con lei per un buon periodo di tempo, per poi partire alla volta dell'ultimo concerto del tour: Verona. Già a pensarci sono emozionatissimo, ma non quanto l'immaginarmi la faccia di Aurora quando aprirà il mio piccolo regalino proveniente dall'America. Pensierino che gli farà capire, quanto veramente ci tengo a lei e alla nostra storia d'amore.

Pian piano parcheggio davanti casa, tutti sanno che sarei arrivato domani notte mica oggi. Così spengo la macchina, apro il cofano e scendo andando a prendere le valig..

"Ignazio! Oddio Ignazio sei tornato!!" sento urlare ed istintivamente sorrido voltandomi.

La vedo scendere quei tre gradini che separano la porta di casa dallo spiazzo, per poi correre ad aprire il cancello e saltarmi letteralmente al collo.

"Amore di mamma, ma che cosa ci fai tu qui? Non dovevi tornare questa notte?" chiede mia mamma con la voce spezzata.

"Mammì, una sorpresa ogni tanto mi tocca, no?" dico in risposta, lasciandole tanti baci sul viso.

Quanto mi è mancata la mia mamma. Essere legato alla famiglia è qualcosa di cui andarne fieri.

Così, dopo essere entrato in casa con tutto quell'ammasso di valige ed aver riabbracciato mio padre e mia sorella che è rimasta con la brioche gelato in mano a mezz'aria, decido che è il momento di sorprendere anche la mia ragazza.

"Ehm, famiglia, io vado a sorprendere anche ad Aurora.. sapete, anche lei sapeva che io.." ma mia sorella non mi fa terminare.

"Mi raccomando fratellone, usa il freno a mano eh, non vorrei che qualcuno si accorga di qualcosa.." conclude facendomi l'occhiolino.

La guardo confusa, che vuole dire? "Ninè, ma chi voi diri?" (Nina, ma che vuoi dire?)

Vedo mia madre ridere sotto i baffi, e intuisco che c'è qualcosa di losco sotto. Le donne: chi le capisce è un geniaccio assurdo, altro che!

"Io? Nulla Ignà, vai da Aurora va!" dice ridacchiandosela di brutto, addentando la brioche.

"Bah.." commento mentre mi dirigo verso la porta, quando ad un tratto sento urlarmi dietro un.. "Salutami mia cognata!!" e li scoppio a ridere.

Ah Nina Nina..!!

E così, ridendo dentro me, mi ritrovo dopo pochi passi davanti il cancello di casa Cassandra oramai. Aurora infatti mi raccontava che nonno Franco, ha costruito affianco alla casa originaria, un'altra casa tramite la vecchia casa degli attrezzi. Insomma tutto fattore di case è! Così con un po' di impegno, che io personalmente ho visto, si è costruito un mini appartamentino stupendo attaccato a questa casa.

L'Amore Si Muove. - Ignazio Boschetto || Il Volo #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora