Capitolo Ventotto

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Se solo un giorno, mi chiederanno della scelta migliore che ho fatto nella mia vita, risponderò che è stata esattamente questa: allontanarmi da chi mi ha fatto tanto male, seguire il cuore ed il mio istinto, per poi trovare la sorpresa più bella della mia intera esistenza.

E chi se lo sarebbe mai aspettato che tutto ciò che nella mia infanzia, consideravo come delle 'piccole vacanze giù in Sicilia', un giorno sarebbero diventate parte del mio quotidiano, parte della mia vita.

Sorrido, guardando il display del mio cellulare. Come sfondo ho impostato una foto di Ignazio, una delle mille foto di Ignazio che si è scattato con il mio cellulare nei suoi momenti 'foto-igenici' per come dice lui. Questo ragazzo qualche giorno mi farà venire un collasso talmente le risate. Mi è talmente piaciuta come gli è venuta, che l'ho ritoccata di luce e messa come sfondo, in modo che lui, i suoi occhi, siano sempre con me. Ma.. indipendentemente da uno schermo, i suoi occhi sono impressi nella mia mente e nel mio cuore. E spontaneamente, sento che un altro sorriso scaturisce in me, mentre, anche l'ultimo scatolone di abiti viene chiuso e sistemato con gli altri già in fila.

Finalmente ho finito, tutto imballato, anche i mobili. La stanza è completamente vuota.

Questa notte è stata durissima dormire nel mio vecchio letto, troppi ricordi sono emersi dentro me, ricordi che avrei preferito non ricordare mai più, ma che purtroppo, dopo l'episodio di ieri, sono riaffiorati in me.

Sospiro pesantemente.. sento un enorme peso nel mio petto, all'altezza del cuore. Che poi come se non bastasse, ci si mette pure lui, Ignazio. Cioè, non lo sento da quando ieri sono arrivata a Bologna. Ho avuto delle 'informazioni' dei loro spostamenti grazie a Piero e Gian che hanno messo delle foto indicando un po' i loro movimenti. Credo che oggi partiranno alla volta dell'America, per poi ritornare fra qualche giorno.

Lo giuro: se fino a ieri mattina, mentre che ero in viaggio con il mio Ignazio pensavo che sarebbe stata dura stare separati per una settimana piena, ad oggi, penso che lo sarà ancora di più. Ora come ora, ho bisogno di lui, ho bisogno della mia roccia, ho bisogno della mia forza, ho bisogno del mio fidanzato, ho bisogno di Ignazio. Ho bisogno dei suoi sorrisi, dei suoi abbracci, del suo calore, dei suo baci, del suo amore.

Credo che, se non mi fossi fatta forza e non mi fossi fidata del tutto di lui, la nostra relazione non sarebbe mai iniziata. Abbiamo in un certo senso combattuto insieme, per arrivare ad oggi, anche se ancora, la strada davanti a noi è tanta.

Mi guardo nuovamente attorno, e lentamente, mi lascio scivolare lungo il muro di quella parete anonima: nessun quadro, nessun ricordo affisso. Solo una parete vuota, di un azzurrino ormai troppo sbiadito, come i ricordi che cela questa camera che, si potrebbe anche dire, mi ha vista crescere, mi ha vista sorridere, mi ha vista innamorarmi e mi ha vista soffrire. Se solo potesse parlare, avrebbe tantissime cose da dire su di me.

Flashback

"Aurora? Aurora dove sei?"

Sento la voce della mia mamma chiamarmi e così di corsa, butto sotto il mio lettino i colori a spirito e mi nascondo dentro l'armadio. Credo proprio che ho combinato un grossissimo guaio...

"Aurora? Perché non rispondi mi stai facendo preoccupar.. Oh santo cielo!! Aurora dove ti sei andata a cacciare? Ah se ti prendo sono guai bella mia!! Ma come ti è venuto in mente di colorare il muro appena pitturato, con i colori a spirito poi!!"

Mamma urla, e tanto pure. E' proprio arrabbiata..

Fine flashback

Sorrido ricordando questo piccolo aneddoto.

L'Amore Si Muove. - Ignazio Boschetto || Il Volo #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora