Capitolo 26

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Mattia's Pov

Esco dallo studio di registrazione. Finalmente con l'album siamo a buon punto. Non vedo l'ora che sia pronto e che venga distribuito. Che inizino la promozione...il tour...le ospitate. Questa volta sento che andra' bene...Mesi di duro lavoro...Di notti insonni...Di intere giornate passate in studio ma sento che ci sara' la giusta ricompensa.
 Entro in macchina e mi dirigo verso la mia casa discografica. Cerco il cellulare che poco prima ho lasciato sul sedile. Provo a chiamare Alessia. Di solito a quest'ora ci sentiamo sempre. Risponde la segreteria telefonica. Strano. Aveva lezione a mezzogiorno. Guardo l'orologio. Sono le 14.00...Perchè non mi ha chiamato? Metto in moto. Cerco di andare piano perche' oggi la pioggia non vuole cessare per un'istante. Piove a dirotto. Cerco in rubrica il numero di casa. Squilla.

"...Pronto?..." 
"...Ciao Simo, so Mattia...Alessia e' in casa?..." 
"...Ciao Mattia...No Ale non e' qui e sono un po' preoccupata..." 
"...Perche'?? E' successo qualcosa?..." 
"...Perche' doveva andare a prendere Luca ed Elisa da scuola e asilo, ma le maestre hanno chiamato me perche' entrambi avevate il cellulare spento e nessuno andava a prenderli..." 
"...Non e' possibile..Doveva andare Ale a riprendere i bambini...Ne avevamo parlato questa mattina...Sapeva benissimo che ero impegnato con la registrazione dell'album..."  
"...Non so cosa dirti...Io ora sono qui con loro...Ma non e' ancora tornata..."
"...Ascolta vado un attimo alla casa discografica per lasciare dei documenti a Sandro ma poi torno subito a casa...Tu nel frattempo chiama Elena e chiedile se e' andata a lavoro...Fammi sapere ok??..." 
"...Ok appena ho notizie ti chiamo subito..A dopo.."

Riattacco. Improvvisamente sento dentro un forte stato d'ansia. Mi prende tutte le volte che sta per accadere qualcosa. Cerco di scacciare questo pensiero e accellero un po'. Non e' da lei spegnere il telefono, ma soprattutto dimenticare di andare a prendere i bambini da scuola.

Arrivo verso la casa discografica e in fretta vado verso l'ufficio di Sandro. Non posso aspettare, devo assolutamente correre dalla mia famiglia. Mi dirigo verso l'ufficio di Paola e Silvia. La porta e' aperta. C'e Silvia. La vedo ridere al telefono e parlare con qualcuno...Mi guarda, ma non appena vede me sulla porta quasi lascia a meta' il nome della persona con la quale chiacchierava.

"...Ok ti richiamo dopo ok??Ciao Andre..."
Riattacca. Si alza subito.
"...Ciao Briga...Come mai qui?..."
"...Ciao Silvia...sono venuto per lasciare questi documenti a Sandro ma non c'e...quindi li lascio a te...Puoi pensarci tu? Io devo assolutamente correre a casa..."
Poco fa rideva al telefono ora all'improvviso e' triste. Spenta. E' strana.
"...E' successo qualcosa?..."
"...Non so, mi piacerebbe saperlo...Alessia e' scomparsa da questa mattina e non sappiamo dove sia..."
Abbassa lo sguardo.

"...Ah capisco..."
"...Per caso e' venuta qui?..."
Mi guarda. Non risponde. Il suo volto e' strano, quasi dispiaciuto.
"...Si beh...veramente e' venuta qui per parlare con me..."
La guardo stranito.
"...Con te?..."
"...Si e' venuta a cercarmi e abbiamo parlato...O meglio lei ha parlato...io sono stata zitta per quasi tutto il tempo..."
"...E cosa ti ha detto??..."  
"...Ma non so cosa avesse Mattia, credimi...Non ha fatto altro che attaccarmi e dirmene dietro di ogni...Non capisco cosa le sia preso..."

Cerco di capire cosa stia dicendo. Non e' possibile. Non e' da Ale affrontare una persona e attaccarla duramente.
"...E tu cosa le hai detto??..."
"...Giuro nulla...Mi sono solo difesa...Ma non ho detto nulla credimi...Era nera con me...Strani suoi film in testa...Parole sconfusionate...Sara' mica impazzita??..."
"...Ma che dici Silvia...Piuttosto dimmi cosa ti ha detto..."
"...E' convinta che io sia tornata per portarti via da lei...Ma io le ho detto che tu non sei un pacco postale...Che voglio solo vederti sereno e che ci tengo molto a te per fare qualcosa che possa nuocerti..."

Per un attimo sorrido, quasi rincuorato.  
Ma continuo a non capire la reazione di Alessia se davvero fossero state queste le parole.

"...Continuo a non capire..."
Si avvicina. Mi prende una mano ma sentiamo l'ascensore che si apre e qualcuno che corre. Una voce che conosco perfettamente confusa tra un pianto quasi disperato.
Mi volto di scatto. Fuori ora c'e Paola.

"...Mi scusi buongiorno per caso Mattia Briga e' qui?..."
"...Buongiorno veramente non so, sono appena arrivata..Ora controllo..."
Mi avvicino alla porta. Vedo Elena che piange e ha il cellulare tra le mani.
"...Elena sono qui..."
Si volta verso di me. Corre nella mia direzione.
"...Elena che hai? E' successo qualcosa??..."

"...Mattiaa...Alessia..."
Si porta una mano tra i capelli e non smette di piangere.
"...Cosa e' successo?..."
Singhiozza e mi guarda. La scuoto.
"...Elena cosa e' successo a mia moglie??..."
"...Hanno appena chiamato a casa dall' ospedale...Ale ha avuto un brutto incidente..."
"...Ospedale??Incidente?? Oddio...amore mio..."
"...Ha risposto Simona, ma sono venuta io a cercarti perche' lei e' con i bambini..."

Rientro un attimo nello studio, lei con me. Prendo la mia roba. Sembro impazzito. Per un attimo perdo la lucidita'. Non so cosa devo fare. Mi porto le mani tra i capelli.

"...Ok ...Io corro in ospedale...Tu vieni con me??..."
"...Sisi ho gia' avvertito Gabri..Simona rimane con i bambini..Andiamo..."

Vedo Silvia preoccupata. Mi guarda ma non sa cosa fare.
"...Silvia per qualsiasi cosa che sia lavoro...Pensaci tu..Non ci sono per NESSUNO, ok??"
"...Sisi vai tranquillo...Non preoccuparti..."

Vedo Elena lanciare un'occhiata terribile a Silvia, ma non le do peso. In questo momento l'unica cosa che voglio e' correre da mia moglie.
Usciamo in fretta dallo studio e corriamo piu' che possiamo.

"...Dio mio, ti prego...Fa che non sia successo nulla..Ti scongiuro..."



Non cancellate il mio mondo || Mattia BrigaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora