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Mi sveglio quando la testa sbatte su qualcosa di duro. Ho preso una botta forte, non ricordavo che il cuscino fosse di legno..

"Alice!" Sento una voce che mi chiama, è proprio affianco a me. Allora mi rendo conto di essere seduta, e soprattutto, di essere a scuola.

Mi sono addormentata con le cuffie che avevo nascosto nella manica della felpa, ed è ancora in riproduzione 'Runaway'. Mi scuoto e la blocco subito quando noto Bea che mi fissa preoccupata e il professore di storia dritto alla cattedra, che mi fissa come se volesse uccidermi.

È la terza volta che mi capita di addormentarmi durante la sua lezione, ma non è colpa mia se sono costantemente esausta.

"Mi scusi, non l'ho fatto apposta..." Cerco di giustificarmi, ma capisco che in questo modo mi sto rendendo solo più ridicola.
La classe ride, Bea e Giò comprese.

Il prof non dice nulla, si limita a guardarmi. Spero che non mi faccia la nota. In quel momento mi fa segno col dito di andare fuori. Quando fa questo gesto è inutile trovare scuse, tanto non cambia idea.

Esco dall'aula sotto gli sguardi attenti di tutti, e quando sono sulla soglia della porta, faccio il terzo dito a Giò e Bea, che non la smettono di ridere.

Sono le mie migliori amiche, solo che a volte sono odiose.

Manca mezz'ora alla fine della lezione, e non ho nulla da fare. Mi siedo a terra appoggiata al muro e, inavvertitamente, mi riaddormento con una dolce melodia di sottofondo. La voce di Gennaro in 'Cupid's Chockehold' è la ninna nanna più dolce che possa esistere. Vorrei stare sempre così.

"Ehi bella! Alzati, l'ora è finita!" Giò mi sta scuotendo col piede e vorrei tanto ignorarla.

"Ma si può sapere che hai fatto ieri?" Ride Bea, col suo solito sorriso. Non so come faccia ad essere di buonumore dato che ha appena scoperto che il suo ragazzo le fa le corna da un anno. Ma meglio non chiedere.

"Ho litigato di nuovo con mia madre, sempre per lo stesso motivo" mi alzo definitivamente da terra e mi avvio verso l'uscita, anche se casa mia è l'unico posto in cui non vorrei andare.

"Ancora non ti lascia venire?" Giò sbuffa. "No, ma io non gliela lascio vinta, state tranquille."

"Scusa se te lo dico Ali, ma dovremmo sbrigarci a prendere i biglietti visto che mancano poche settimane al concerto. Non vorrei che non facessimo in tempo.." Odio questa situazione.

"E poi Rob, Ale e gli altri li hanno già presi, ma hanno detto che alla biglietteria ne erano rimasti giusto qualche decina." Continua Bea.

"Avete ragione.." Inizio " Se aspetto che mia madre mi dia il permesso non troveremo mai i posti, quindi non voglio fare l'egoista." Non posso credere a ciò che dico. "Prendete i vostri biglietti, io cercherò di convincere mia madre, altrimenti mi inventerò qualcosa."

"Cosa? Ma tu sei la fan numero uno degli Urban! Non puoi non venire!" Quasi urla Bea.

"Non ho detto che non verrò, ho detto solo che troverò una soluzione."

Proprio a quel punto arrivano Ale e Rob. Giò si sistema i capelli.

"Giò, sento le tue urla dal secondo piano" Scherza Rob. Lei arrossisce.

"Sai, non è colpa mia se la mia migliore amica si sta lasciando sfuggire l'opportunità della sua vita." Dio quanto è melodrammatica. Devo ammettere che è una sua caratteristica.

"Ancora per questa storia del concerto?" Ale mette un braccio intorno alle sue spalle, e questo la fa arrossire ancora più di prima.

So che Giò ha una cotta per Ale dalla prima media, ma non credo che riuscirà mai a dirglielo e non sono sicura che lui ricambi, nonostante i piccoli gesti che riserva solo a lei.

"Secondo me dovresti rischiare." Dice a un tratto Rob.

"In che senso?" Sorrido. "Nel senso che dovresti andarci e basta. Menti, scappa, o fai quello che ti pare."

Tipico di Rob sollecitare ad infrangere le regole.

Rifletto un secondo sulle sue parole. Non sono mai stata la 'figlia perfetta', tra note disciplinari, i miei sbalzi d'umore e tutto il resto. Non che abbia qualcosa contro mia madre, è il mio carattere.

"Lo farò" Affermo decisa.

"Fare cosa?" Giò sembra allarmata.

"Prenderò il biglietto con voi oggi e andrò a quel concerto, costi quel che costi."

Non appena finisco la frase, Rob, Ale, Bea e Giò mi si buttano addosso abbracciandomi e gridando cose che non riesco a sentire dato che ho le orecchie schiacciate dal braccio di qualcuno.


È la scelta giusta.

Gonna be like everyone else?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora