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                  🎧 Lontana da me, Coez
    

Con la poca batteria che mi è rimasta, sono riuscita a chiamare mia madre per avvisarla che va tutto bene e per comunicarle che Genn e Alex canteranno al suo matrimonio. Inutile dire che era eccitatissima alla notizia e non vedeva l'ora di riattaccare solo per dirlo subito a papà. Io invece sono rimasta sola, in mensa, finché gli altri non sono tornati.

Ora sono con Giò e Bea nella loro stanza.

"E non vi siete più visti dopo quello?" chiede Giò sgranocchiando un'altra patatina.

Scuoto la testa e sospiro.

"Io l'avevo detto che essere 'amici'" mima Bea "sarebbe stata una pessima idea. Dovete ascoltarmi più spesso voi due"

"La scena dell'ascensore poi dice tutto" sghignazza ancora.

Forse avrei dovuto omettere certe scene conoscendola, ma non ci ho pensato abbastanza. Avevo solo fretta di parlare con qualcuno.
Non so perché ho pensato anche di andare da Mar. Avevo bisogno anche di lei ma ho preferito non destare sospetti in Bea che non la vede proprio di buon occhio.

"Tanto non voleva fare niente di male, ho frainteso tutto io" mi affretto a dire.

"Oppure voleva ma poi ha pensato che non fosse una buona idea" dice Giò.

"Già, gli sarebbe arrivato un bello schiaffo!" ride ancora Bea e non capisco perché oggi abbia così tanta voglia di scherzare.

Giò ride a ruota e io comincio ad infastidirmi.

"Non l'avrei mai picchiato, ok?" sbotto acida.

"Mh, non ne sarei sicura" continua Bea convinta ormai.

Mi accoccolo tra i cuscini e le coperte con l'intento di sparirci dentro. In effetti ho già alzato le mani con lui e Reb soprattutto, a volte devo riconoscere di non riuscire a gestire la rabbia.

"E che avresti fatto allora?" domanda Giò.

La piccola Giò fa sempre le domande peggiori, quelle che spiazzano più di tutte. Non credo lo faccia apposta a mettere in imbarazzo, vuole solo aiutarmi a capire.

"Non lo so..È questa la cosa grave"

Nessuno se fosse al mio posto permetterebbe mai a Genn di starmi troppo vicino, nemmeno dopo quello che ha fatto per me e le sue giustificazioni. Semplicemente non è abbastanza. Ogni volta che mi è affianco mi ripeto che devo resistere. Però so che prima o poi cederò.

Bea fa una faccia maliziosa e io premo ancora di più la faccia sul cuscino, soffocando un sorriso che non so perché sia nato.

"Parliamo di voi adesso" sollevo la testa "Come è andata la giornata?"

"Non è stato nulla di che. Il museo era noioso e abbiamo pranzato in un orribile posto solo per non spendere troppo" dice Giò.

Credo che la maggior parte delle cose che ha detto se la sia inventata giusto per non far sembrare che mi sia persa qualcosa.

"Piuttosto, oggi è mercoledì. Sapete che vuol dire?" batte le mani Bea.

"No?" dico dubbiosa. Io e Giò ci guardiamo confuse.

Gonna be like everyone else?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora