Oggi non ho proprio voglia di alzarmi. In realtà è sempre così da quando Genn è partito. Sono passati solo due giorni ma a me sembrano un'eternità. Non ho sue notizie.
"Alice! Muoviti o farai tardi!" Sento gridare mia madre dal piano di sotto. Ora che tra noi si è chiarito tutto ha ricominciato a bacchettarmi.
Dopo essermi stiracchiata per bene controllo il cellulare. Ho un messaggio da Max.
'Andiamo a piedi anche stamattina?:*'
In realtà mi secca camminare perché sono molto stanca, ma mi fa piacere vederlo, quindi gli rispondo di sì senza esitare.
Oggi il tempo non è dei migliori. C'è vento ed il cielo è nuvoloso. Sembra che di primavera ancora non se ne parli.
"Ehi!" Dice Max raggiungendomi dal lato opposto della strada. Da quanto ho capito, abitiamo nello stesso quartiere.
"Max! Tutto bene?" Gli chiedo mentre lui mi saluta dandomi un bacio sulla guancia.
Almeno non è un problema nella mia vita. Anzi, più di una volta mi ha migliorato la giornata.
"Sì, e tu?" Mi chiede a sua volta.
Annuisco e ci incamminiamo verso la scuola. Spero solo di non incontrare gli altri perché potrebbero fare qualche battutina come ieri e non mi va proprio. Soprattutto per Bea, che già ci è rimasta male per ieri.
Inizio a chiacchierare con Max di molte cose. Della scuola, della sua classe, di come si è integrato con i miei amici. E anche di quanto odi Reb. Sono felice di sentirglielo dire.
Quando siamo quasi arrivati, capisco che è meglio prendere due direzioni diverse per evitare il quarto grado da parte dei nostri amici.
"Ti dispiace se ci vediamo dopo? Devo assolutamente parlare con Bea! È successa una cosa..." Dico perché mi creda.
Lui annuisce sorridendo "Non preoccuparti, va' pure. Domani ti va se ci facciamo il tragitto di nuovo insieme?"
Non vorrei che la prendesse come un'abitudine. Non che non mi faccia piacere, ma ho paura della reazione di Bea.
"Ma non avevi un motorino tu?" Scherzo, ricordandomi di quel nostro giro in moto. Mi ha accompagnata a casa il giorno prima del concerto degli Urban. Se ci ripenso mi vengono i brividi.
"Allora domani ti passo a prendere in motorino." Dice lui sistemandosi il giubbino di pelle sulle spalle e facendomi l'occhiolino.
Solo in quel momento realizzo che Max è un figo assurdo. Forse non me ne sono mai accorta perché sono stata sempre presa da altri pensieri nel periodo in cui l'ho conosciuto. A volte sono davvero cieca.
Cammino verso la classe ma mi scontro subito con qualcuno. Da quanto forte è stato l'impatto con la mia spalla capisco che stava andando di fretta.
Appena lo vedo, mi salgono gli insulti.
"Alex! Ma come ti è venuto in mente di assecondare Reb?! Hai visto come ci è rimasta male Bea?" Sbraito non riuscendo a contenermi.
Di mattina sono sempre molto nervosa. Alcuni ragazzi, visto il mio tono di voce si girano e iniziano a godersi la scena ridacchiando.
"Possiamo parlarne in un altro momento?" Sussurra Alex, che sembra esausto. Non capisco che gli prende. Lo conosco da poco ma so già che è diverso da qualche giorno fa. Sento che nasconde qualcosa.
"Ti aspetto a ricreazione" gli dico prima di scappare in classe, con la mia solita paura di fare ritardo. Chissà dov'è Bea.
Alla prima ora abbiamo inglese, una delle mie materie preferite fortunatamente. Forse l'unica in cui riesco a prendere dei voti alti. La professoressa inizia a chiamare l'appello. Quando pronuncia il cognome 'Raia' e nota per l'ennesima volta che è assente si indispettisce.
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Gonna be like everyone else?
RomanceAlice è una fan sfegatata degli Urban Strangers. Dalla loro prima audizione di X Factor, il suo più grande sogno è quello di incontrarli. Fino ad ora ha sempre pensato che fosse impossibile, ma cosa succederà quando accadrà realmente? E soprattutto...