#65

136 9 0
                                    

E' domenica mattina e la sveglia sta suonando. Fa drin drin proprio come il mio mal di testa,  che passa da una tempia all'altra e poi in mezzo alla fronte, senza lasciarmi un secondo di tregua. Di norma non mi alzerei alle otto di domenica, sarebbe un suicidio, ma oggi ho promesso alla mamma che sarei andata con lei e Diana, la sua wedding planner, a scegliere il vestito da damigella. Oh, dimenticavo che ci sarà anche Genn.

"Ali! Non ho ancora sentito lo scarico!" tuona mia madre dalla cucina probabilmente.

spalanco gli occhi sopportando il bruciore del trauma e una botta più forte alla testa. E' incredibile il modo in cui quella donna riesca a ricordarsi di ogni mio movimento e a sbattermelo in faccia quando le serve. Per questo è molto difficile riuscire a fregarla. Come quella volta che sono scappata di casa per andare al concerto del mio gruppo preferito.

Scendo le scale tipo zombie, con lo chignon che ormai è collassato e il pigiama stropicciato ripiegato sulle gambe e le braccia per il caldo. Mi scuoto tutta quando noto che Genn e Diana sono già lì.

stanno sorseggiando tranquillamente una tazza di caffè insieme a mia madre, poggiata disinvoltamente sul lavello per sentirsi la padrona di casa, quasi sposa per la seconda volta, con lo stesso uomo.

Indietreggio lentamente sperando che nessuno mi noti, così da poter tornare di sopra, farmi una doccia e darmi un aspetto umano.

"Ma guardate chi c'è! ti stavamo aspettando dormigliona" dice mia madre che ha notato la mia oscura presenza "Togliti quelle mani dalla faccia, ci sono qui Genn e Diana, hai visto?"

"Mamma..." digrigno i denti immaginando che ci sia lei là dentro per poterla fare a pezzi.

"Vai a salutare, non fare la maleducata"

mi tolgo le mani dal viso rivelando delle occhiaie profonde e gli occhi gonfi per il sonno e il mal di testa. Chissà cosa starà pensando Genn in questo momento. Dalla sua espressione mi sembra un po' divertito dalla situazione, tanto per cambiare.

"Buongiorno Diana" le do un bacio per ogni guancia e con la scusa osservo le quantità industriali di fard e fondotinta che si è spalmata in faccia.

Ha un abito elegante, lungo fino a metà polpaccio e non troppo attillato, a fiorellini. Ha un'aria curata ma molto snob.

"Ciao cara" sorride con la bocca chiusa.

"e ciao Genn.." gli faccio un cenno con la mano.

Di certo non posso baciarlo davanti mia madre.

gli sento emettere un sospiro con cui probabilmente ha appena mascherato una risata visto il mio comportamento.

"Ma come? Ieri l'hai violentato davanti a tutti e ora neanche un bacetto?" ride la mamma e sia Genn che Diana scoppiano a ridere.

"Temo che sia stata anche colpa mia in quel caso" sorride Genn e mi guarda mentre si morde un labbro.

Arrossisco per la sua sfacciataggine, perfino in situazioni inopportune. no. non può fare così davanti a mia madre e una sconosciuta.

"Smettetela voi due! Non è stata colpa di nessuno perché faceva parte del copione.." mi invento.

"Certo cara, farò finta di crederci" seguitano le risate.

"E va bene mamma, l'hai voluto tu"

Agguanto Genn dai capelli e lo spingo con forza sulle mie labbra ancora secche, ma già vogliose delle sue. Inserisco la lingua prima che possa rendersene conto e la muovo con ritmi brevi e decisi. Quando gli sento emettere un piccolo gemito, che probabilmente ho sentito solo io ma meglio prevenire, penso che è abbastanza. Mi separo di scatto e me lo ritrovo di fronte smarrito e confuso, col fiatone.

Gonna be like everyone else?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora