#8

306 18 0
                                    

Quando la campanella dell'ultima ora suona, cerco di andare il più velocemente possibile verso l'uscita.

Non voglio andare dagli altri, non ho voglia di svagarmi. Con tutte le cose che ho per la testa, preferisco starmene per conto mio.

Ovviamente non ho intenzione di tornare a casa, dove ci sono mia madre e 'mio padre' ad aspettarmi per discutere del 'cambiamento'.

Credo che la punizione sia finita.

"Ehi Ali! Ti fermi un po' con noi?" Ale, Rob, Bea, Giò, Ivan e Max sono appoggiati al muretto dove stiamo di solito. Non sto con loro da un po'.

"No scusate, devo andare a casa. Ci vediamo." Dico frettolosamente, risultando forse sgarbata.

"Va tutto bene?" Chiede Bea, avvicinandosi di più rispetto agli altri.

"Si, ho solo bisogno di stare un po' da sola." Bea annuisce e spero che capisca.

Lei e Giò sono le uniche a sapere ciò che mi sta accadendo e per questo mi capiscono, ma gli altri potrebbero non fare lo stesso, la cosa mi dispiace.

Loro sono gli unici amici che ho, non voglio perderli, ma non è un bel periodo per me.

Metto le cuffie e, quasi senza accorgermene, seleziono 'No church in the wild'. In questo momento la voce di Genn è l'unica cosa che riesca a calmarmi. Devo ammetterlo.

Faccio un giro per il parco, deserto a quest'ora. Penso a qualche giorno fa, quando sono tornata a casa e ho trovato mio padre che metteva a posto le camicie nell'armadio. Le ho buttate tutte a terra, pestandole. Gli ho gridato contro.

'We make it out alive
All right, all right
No church in the wild'

È arrivata mia madre e ha guardato la scena piangendo sulla soglia della porta. Non trovava il coraggio di intervenire.

'What's a mob to a king?
What's a king to a god?"

Papà cercava di fermarmi. Mi prendeva per i polsi, forse voleva abbracciarmi. Ma io non ho ceduto. Anche se dopo 7 anni i suoi abbracci mi sono mancati.

'When We die, the money We can't keep'

Piango senza riuscire a controllarmi. Non mi importa chi possa vedermi, non ho intenzione di nascondere più niente.

Improvvisamente, sento la spalla sbattere forte contro qualcosa, perdo l'equilibrio e vado a terra. Giuro che me la prendo a morte, chiunque sia stato.

"Che cazzo.." Mi fermo subito.

Non mi batte più il cuore. Le lacrime si bloccano e le sento bollire sulle guance.

È lui. È Genn.

Sapevo sarebbe successo, ma non immaginavo così improvvisamente.

Non esiste una reazione normale a questo tipo di cose.

"Scusami" I suoi occhi intensi si muovono in lungo e in largo nei miei, che devono essere rossi e gonfi.

"Ehm.." Sussurro, sconvolta. Non so cos'altro aggiungere. Tutto ciò che ho pensato di lui in queste settimane sembra essersi dissolto.

Sono ancora a terra.

Genn mi porge una mano per aiutarmi a tornare in piedi, ma come una cretina la rifiuto e mi alzo facendo leva sulle braccia, nonostante la spalla faccia male.

Gonna be like everyone else?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora